Dolo: cosa si intende? Quando si ha? Differenze con la colpa

Dolo: scopri cosa si intende, quando si ha, le varie tipologie e quali sono le differenze con la colpa.

Cosa si intende per dolo, quando si ha e come distinguerlo dalla colpa? Di questi termini si parla spesso in televisione, soprattuto in riferimento alla crconaca nera. Tuttavia spesso il significato di dolo può risultare poco chiaro come anche la differenza con i reati colposi. 

In questa breve guida andremo ad anlizzare dapprima la sua definizione e poi a mostrare alcuni esempi pratici per identificare questa tipologia di reato.

Spiegheremo anche quali sono le principali differenze che intercorrono tra il dolo e la colpa e quali sono i reati che la legge riconosce come dolosi, differenziandosi da quelli che l’ordinamento giuridico italiano individua come colposi.

Che cosa si intende per dolo?

Per fare chiarezza serve innanzitutto vedere che cosa preveda la legge con il termine “dolo”.

In particolare, l’ordinamento giuridico italiano prevede un danno, un reato e/o un delitto che viene consumato, avendo la piena consapevolezza dell’atto che si sta compiendo e con il carattere dell’intenzionalità.

La legge prevede per questa particolare tipologia di reati la pena e le sanzioni più severe previste dall’ordinamento giuridico italiano ed, in particolare, effettua una netta distinzione tra questo specifico istituto con i reati colposi e preterintenzionali (legati, invece, alla negligenza e all’imperizia).

Quando si ha?

Prima di andare a delineare tutte le  tipologie di dolo (che sono tante) biosgna specificare in quali ipotesi e condizoni si può parlare realmente di reati dolosi, il cui grado di colpevolezza è sicuramente maggiore di quelli colposi.

Nello specifico, si ha dolo quando sussistono nello stesso momento i seguenti caratteri all’interno di un particolare reato che è stato commesso, ovvero:

  • Quando chi commette il reato agisce con piena coscienza e consapevolezza di ciò che sta facendo;
  • Quando chi commette il reato agisce con la volontà di realizzarlo.

Ciò sta a significare che questa particolare tipologia di reato si configura nel momento in cui la persona che arreca dei danni al soggetto passivo, o in qualsiasi altro modo, comunque agisce compiendo volontariamente ciò che vuole.

Quali e quante tipologie ne esistono?

Andando direttamente al sodo, dunque, passiamo subito a vedere quali e quante tipologie di dolo esistono e si configurano all’interno del nostro ordinamento giuridico penale. In particolare, stiamo parlando di:

  • Dolo diretto (o anche intenzionale);
  • Dolo indiretto (o anche eventuale);
  • Dolo generico (o anche tipico);
  • Dolo specifico;
  • Dolo iniziale (o anche antecedente);
  • Dolo concomitante;
  • Dolo successivo (o anche susseguente);
  • Dolo di danno;
  • Dolo di pericolo;
  • Dolo di impeto;
  • Dolo di proposito.

Dopo aver stilato un breve elenco delle tipologie che si configurano per questi particolari tipologie di reato, andiamo a dare alcune definizioni delle tipologie di dolo che abbiamo appena terminato di citare.

Nello specifico possiamo, quindi, affermare che:

  • Il dolo diretto o intenzionale viene riconosciuto dalla legge come il più grave tra le varie forme di reato che rientrano all’interno di questa particolare tipologia. Si ha quando il soggetto che commette il reato agisce volontariamente;
  • Il dolo indiretto o eventuale si ha quando il soggetto che commette il reato agisce sapendo che il comportamento che sta assumendo potrebbe poi portare al compimento di un fatto ritenuto come illecito dalla legge;
  • Il dolo generico o tipico si ha quando il soggetto che commette il reato agisce con la volontà di compiere il fatto ritenuto come illecito dalla legge, come il caso dell’omicidio;
  • Il dolo specifico si ha quando il soggetto che commette il reato agisce con la volontà di compiere un fatto ritenuto come illecito dalla legge, ma anche con lo scopo di perseguire uno scopo ulteriore, come il caso del furto;
  • Il dolo iniziale o antecedente si ha quando il soggetto che commette il reato agisce con dolo solamente nella parte iniziale del compimento del fatto ritenuto come illecito dalla legge;
  • Il dolo concomitante si ha quando il soggetto che commette il reato agisce con dolo, non solamente nella parte iniziale del compimento del fatto ritenuto come illecito dalla legge, ma anche l’intero arco nel quale si svolge la condotta criminosa;
  • Il dolo successivo o susseguente si ha quando il soggetto che commette il reato agisce, inizialmente e durante l’intero arco nel quale si svolge il fatto ritenuto come illecito dalla legge, senza eseguire una condotta dolosa, ma quest’ultima si manifesta, per l’appunto, solamente al termine del compimento del fatto illecito;
  • Il dolo di danno si ha quando il soggetto che commette il reato agisce arrecando un danno ad una particolare tipologia di bene, il quale risulta tutelato giuridicamente;
  • Il dolo di pericolo si ha quando il soggetto che commette il reato agisce con l’intenzione e con la volontà di arrecare un danno o di minacciare il bene che risulta tutelato giuridicamente.

Come si distingue il dolo indiretto?

Dopo aver effettuato le opportune distinzioni tra le varie tipologie di reato che sono configurate e che prevede la legge, passiamo adesso a fare un’ulteriore distinzione all’interno della tipologia di dolo indiretto o eventuale.

Infatti, questa particolare tipologia può suddividersi, per l’appunto, in altre due sotto categorie, ossia:

  • Il dolo alternativo;
  • Il dolo indeterminato.

Entrambe queste due tipologie di dolo rientrano all’interno di quello indiretto o eventuale, ma al di là di questo, queste ultime presentano alcune differenziazioni.

In particolare, la prima tipologia prevede che il soggetto che commette il reato agisce conoscendo e con la consapevolezza, dunque, che il comportamento illecito che sta assumendo, potrà scaturire e portare a due diverse situazioni possibili, ma al soggetto passivo non interessa, appunto, quali delle due avrà luogo dalle sue azioni.

Invece, la seconda tipologia prevede che il soggetto che commette il reato agisce conoscendo e con la consapevolezza, dunque, che il comportamento illecito che sta assumendo, potrà scaturire e portare ad una pluralità di eventi a lui sconosciuti, ma comunque il soggetto passivo prosegue con la sua condotta criminosa, non curandosi e non interessandosi di quali e di quante situazioni, poi, avranno effettivamente luogo dalle sue azioni.

Dolo diretto ed indiretto: ecco alcuni esempi

Il modo migliore per campire di cosa si tratti realmente  è fare dgli esempi pratici mostrando alcune delle situazioni che possono verificarsi, non in tutte le tipologie di dolo che sono previste dall’ordinamento giuridico italiano, ma solamente in quelli di tipo diretto ed indiretto.

In particolare, il dolo diretto o intenzionale può configurarsi, ad esempio, nel caso in cui un determinato soggetto tenta di uccidere in maniera volontaria un’altra persona, sparandogli, e riuscendo nel suo intento.

Invece, il dolo indiretto o eventuale può configurarsi, ad esempio, nel caso in cui un determinato soggetto provi a far saltare in aria la vetrina di un negozio, accettando il rischio di poter uccidere un’altra persona che passa per caso di lì.

Inoltre, come abbiamo avuto modo di vedere nel corso del precedente paragrafo, che quest’ultima tipologia si può suddividere in due ulteriori sotto categorie, ovvero il dolo alternativo e quello indeterminato.

In particolare, la prima tipologia fra queste può configurarsi, ad esempio, nel momento in cui un determinato soggetto spara ad un’altra persona, accettando sia il rischio che quest’ultima possa rimanere ferita e sia quello che, invece, possa morire.

La seconda tipologia, invece, può configurarsi, ad esempio, nel momento in cui un determinato soggetto spara verso altre due persone, accettando il rischio di tutti gli scenari che potrebbero verificarsi e scaturire dalle sue azioni; ossia che:

  • Possa rimanere ferita una persona;
  • Possano rimanere feriti entrambi;
  • Possa rimanere ferita una persona e possa morire l’altra;
  • Possa morire una persona;
  • Possano morire entrambi.

Che differenza c’è tra dolo e colpa?

Dopo aver parlato, in una maniera estremamente approfondita, di tutto quello che riguarda il dolo, passiamo adesso a vedere, invece, quali sono le principali differenze che intercorrono tra questa particolare tipologia di reato e la colpa.

In particolare, mentre il dolo si configura nel momento in cui il soggetto che commette il reato agisce con piena consapevolezza ed in maniera volontaria, la colpa, secondo quanto viene disciplinato dalla legge, si verifica quando il comportamento illecito del soggetto agente viene commesso, non in maniera intenzionale, ma con (secondo quanto previsto all’interno dell’art. 43 del Codice Penale):

  • Imperizia;
  • Imprudenza;
  • Negligenza;
  • Inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

Si parla di “colpa” quando una persona viola gli usi sociali e assume comportamenti imprudenti e negligenti (esempio classico il cuoco che non verifica la data di scadenza dei prodotti in cuicina e causa un malore ad un cliente).

Quali sono i reati dolosi e quali sono i reati colposi?

Prima di andare a terminare questa breve guida e dopo aver parlato delle principali differenze che intercorrono tra il dolo e la colpa, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a mostrare, per l’appunto, quali sono i reati dolosi e quali sono, invece, quelli colposi.

Infine, riallacciandoci a quanto già detto, è improtante approfondire la distinzione reati di colposo e reati di tipo dolso prevista dal nostro Codice di procedura penale. In particolare:

  • Si verifica un reato doloso quando il soggetto che compie il comportamento illecito agisce con consapevolezza, con la volontà e con l’intenzione di cagionare un danno;
  • Si verifica un reato colposo, invece, quando il soggetto che compie il comportamento illecito agisce senza l’intenzionalità, ma con imperizia, imprudenza, negligenza e per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

Quanti tipi di colpa ci sono?

Ed infine, per andare a concludere questo breve articolo, dopo aver parlato di quali sono i reati dolosi e di quali sono i reati colposi, passiamo adesso ad approfondire la tematica che riguarda la colpa, andando a vedere, per l’appunto, quante tipologie ne esistono.

In particolare, possiamo avere:

  • La colpa generica;
  • La colpa specifica;
  • La colpa cosciente;
  • La colpa incosciente;
  • La colpa propria;
  • La colpa impropria.
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