Donazione con bonifico a un figlio. Attento, serve il notaio

Quando è necessario andare da un notaio prima di fare una donazione? E se faccio un bonifico a mio figlio cosa succede? Ecco cosa prevede la legge!

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Quanti genitori hanno fatto una donazione al proprio figlio attraverso un bonifico bancario. A volte gli importi possono essere davvero consistenti. Le intenzioni sono sempre buone, non hanno mai niente di fraudolento. Vuoi aiutare un figlio ad acquistare la casa, vuoi sdebitarti con una persona che ha fatto molto per te. I fondi sul tuo conto corrente sicuramente non mancano: poi con le limitazioni che ci sono ultimamente per l'uso del contante, ritieni che il bonifico sia la strada migliore per fare la tua donazione. Magari non ti muovi nemmeno da casa ed accedi al tuo conto corrente dalla piattaforma internet.

Ma è corretto fare una donazione in questo modo. Quella del bonifico è la strada migliore da percorrere? Stai sbagliando qualcosa? Tu ti stai muovendo mosso dall'affetto, dalla riconoscenza, ma un domani la tua donazione potrebbe venire impugnata e revocata. Il motivo? È molto semplice: una donazione, che sia stata fatta anche attraverso un bonifico bancario, può essere revocata perché manca l'atto pubblico. Un altro motivo per cui potrebbe essere inficiata è perché lede la legittima. Proviamo a scoprire quando è necessario appoggiarsi su un notaio per fare questa operazione ed evitare spiacevoli sorprese.

Donazione: ecco come funziona!

Come molti nostri lettori potranno intuire, uno degli aspetti più importanti di una donazione è il suo valore. Nel caso in cui la si faccia tramite un bonifico, quello che andrà sotto la lente d'ingrandimento è la cifra che è transitata attraverso il conto corrente. Ad andare agli onori della cronaca è stata un recente presa di posizione del Tribunale di Como, il quale, attraverso l'ordinanza n. 4842/21 del 4 aprile 2022 ha considerato questo tipo di operazione una donazione tipica ad esecuzione indiretta. In altre parole, secondo i giudici, saremo davanti ad una donazione vera e propria. Il bonifico era stato effettuato direttamente in banca, senza passare dal notaio, che in quel particolare caso era necessario: tra un conto corrente e l'altro erano passati qualcosa come 100.000 euro. L'erede della persona, che aveva fatto questi pagamenti, ha agito per via giudiziaria. È riuscito a riavere l'intero importo. Questo è uno dei tanti vizi di forma che riescono a rendere nulla una donazione.

A questo punto è importante definire cosa sia una donazione, almeno secondo quanto prevede la legge. È a tutti gli effetti un contratto, attraverso il quale una persona, per spirito di liberalità, decide di arricchire un altro individuo attraverso un regalo. Colui che effettua la donazione può disporre a favore di chi lo riceve un diritto o assumerà un'obbligazione nei suoi confronti. Sostanzialmente la definizione di donazione la troviamo all'interno dell'articolo 769 del Codice Civile: ribadiamo che la donazione è considerata a tutti gli effetti un contratto, non un atto unilaterale. Questo perché è necessario il consenso del beneficiario per riceverla. Non si potrà regalare nulla a nessuno, tanto meno fargli un bonifico, se questo non lo vuole. Giusto per fare un esempio: se qualcuno volesse regalare un animale, un oggetto ingombrante od immobile degradato, benché si tratti di una donazione, chi lo riceve potrebbe accollarsi delle incombenze che superano il valore economico del bene che viene donato.

Quali sono i casi nei quali è necessario un atto pubblico per effettuare una donazione? A rispondere a questa domanda ci ha pensato l'articolo 782 del Codice Civile: l'operazione dovrà sempre essere effettuata con un atto pubblico, a pena della nullità. Portiamo un esempio: trasferire un bene immobile con una semplice stretta di mano o con una scrittura privata renderebbe la donazione nulla. A questa regola vi è, però, un'eccezione. Non serve l'atto pubblico nel caso in cui la donazione di modico valore. In questo caso, perché la donazione abbia effetto è sufficiente che sia consegnata la merce. Lo stesso discorso vale per quanti abbiano fatto un bonifico bancario: nel momento in cui il denaro arriva sul conto corrente, l'operazione si è degnamente conclusa.

Bonifico di modico valore, quando diventa una donazione

Le donazioni, anche se effettuate tramite bonifico, possono essere considerate di modico valore. Vengono valutate in questo modo in rapporto alle condizioni economiche del donante. Questo fa sì che non esita una soglia massima o minima, entro le quali ritenere che la donazione sia di modico valore. Sarà necessario analizzare caso per caso, con particolare riguardo all'entità del patrimonio di chi ha deciso di disporla.

La Corte di Cassazione, con le sentenze n. 3838/2020, n. 7913/2001 e n. 11304/1994 ha chiarito che per riconoscere il modico valore di una donazione - anche se effettuata tramite bonifico - questa non deve mai incidere in modo apprezzabile sul patrimonio del donante.

Una particolare regola riguarda, poi, proprio le donazioni effettuate tramite bonifico su un conto corrente bancario. Ogni versamento che venga disposto, appunto, tramite bonifico e che non indichi motivazioni diverse, viene considerato a tutti gli effetti una donazione. In questo caso è anche possibile trovarsi davanti ad una donazione indiretta, quando la somma viene elargita per consentire a chi la riceve di acquistare un determinato bene: ad esempio, un padre bonifica 7.500 euro a suo figlio per consentirgli di staccare l’assegno necessario per comprare un’autovettura.

Bonifico, le conseguenze di una donazione senza notaio

Come abbiamo visto ad inizio articolo una donazione può essere sempre contesta, in qualsiasi momento. Soprattutto da chi ne ha il diritto, come gli eredi che si vedono ledere la legittima. In quel caso chi ha ricevuto il bonifico è tenuto a restituire la somma che ha ricevuto.

Facendo riferimento al caso che abbiamo visto ad inizio articolo deciso dal Tribunale di Como, il ricevente ha dovuto restituire le somme ricevute. A nulla è valso per il beneficiario opporre che si trattava di una donazione remuneratoria, cioè compiuta per ricompensarlo dei servizi resi al donante. Quindi, in casi del genere, è sempre opportuno rivolgersi al notaio, a meno che la donazione effettuata con bonifico bancario a un parente o a un amico non sia di piccolo importo.