Draghi: Pnrr 2 tra giustizia e appalti, ecco le riforme!

Draghi, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario ha toccato il tema dell'attuazione delle riforme: tra giustizia e appalti ecco cosa ci attende.

Per l’occasione il premier ha usato riferimenti alla determinazione e perseveranza che saranno necessarie per l’attuazione delle misure.

Ad attenderci infatti è una stagione di ripresa e riforme che fa seguito alle conseguenze della pandemia, in cui le giurisdizioni dovranno impegnarsi ulteriormente nella direzione che è già stata intrapresa circa la ricerca di una maggiore efficienza e velocità di risposta, con il rispetto del necessario rigore.

Il premier ha quindi voluto invitare ad evitare qualsiasi tipo di chiusure di natura corporativa e autoreferenziale. Un presupposto fondamentale sarà rappresentato dall’avere un giudice in grado di orientare la pubblica amministrazione verso un servizio che dovrà essere sempre più efficiente.

Il premier, che ha tenuto a sottolineare i notevoli passi in avanti che sono stati realizzati nel corso degli ultimi anni dalla giustizia amministrativa in termini di tempi decisionali (competitivi con quelli degli altri Paesi europei) ha voluto porre l’attenzione riguardo una maggiore consapevolezza relativamente all’impatto economico conseguente alle decisioni dei giudici amministrativi per le quali ritiene sia necessaria anche una maggiore omogeneità.

Draghi nel corso dell’intervento ha tenuto però ad effettuare una richiesta di collaborazione ai magistrati di Palazzo Spada. Collaborazione che non dovrà riguardare soltanto l’attività consultiva, rientrante tra le funzioni proprie della giustizia amministrativa, ma anche di carattere redazionale, da realizzarsi insieme ad altri esperti, di uno dei capitoli più attesi e anche più complessi connessi al piano di Recovery: il Codice degli appalti.

Decreto Pnrr 2: Draghi e Frattini concordano sugli obiettivi

L’obiettivo sul tema sarà, secondo le intenzioni di Draghi, semplificare, migliorare e chiarire le procedure di un settore nevralgico per l’economia del Paese.

Un obiettivo che è stato pienamente condiviso anche da Frattini, dal neopresidente del massimo organo della giustizia amministrativa secondo il quale il Pnrr rappresenta un’occasione irripetibile che potrà essere realizzata grazie all’apprezzabile e forte determinazione del Governo.

Frattini ha parlato della necessità di uno sforzo mirato alla ricerca della semplificazione e della codificazione e che proprio gli appalti rappresenteranno un vero e proprio test.

Draghi ha anche tenuto a ringraziare il lavoro che è stato effettuato dal Consiglio di Stato nel corso di questi duri anni di pandemia.

Draghi ha tenuto infatti a sottolineare come nel corso di due anni di crisi pandemica e sanitaria, la giustizia amministrativa abbia dimostrato una grande capacità di adattamento riuscendo, cosi, a garantire la prosecuzione delle udienze, la partecipazione al processo da parte della difesa, giudicando con tempestività i provvedimenti delle autorità pubbliche necessari per gestire la natura emergenziale.

Inoltre, è stata la prima giurisdizione a tornare alla normalità del processo in presenza. Un attivismo encomiabile che ha favorito il proseguimento del lavoro di smaltimento dell’arretrato (calo del 4,1% per il Consiglio di Stato e dell’8,3% per i Tar).

Tra i temi centrali c’è quindi da affrontare anche per il Pnrr la paura di firmare provvedimenti da parte dei funzionari e dirigenti della Pubblica amministrazione. Un problema che secondo Draghi necessita di essere affrontato mediante l’adozione di misure specifiche, ma anche attraverso una precisa strategia che miri a riqualificare, formare e favorire il ricambio generazionale della Pubblica amministrazione.

Riepiloghiamo quali sono i punti chiave del decreto Pnrr 2.

Decreto Pnrr 2: per la giustizia tempi dimezzati e incentivi

Nel decreto Pnrr-2 in via di costruzione sarà previsto il dimezzamento dei termini di conclusione dei procedimenti oggi fissati dalla legge del 1990, dalla scadenza ordinaria dei 30 giorni a quelle ulteriori in deroga

Riconoscimenti alla capacità dei dirigenti che saranno in grado di garantire il rispetto dei nuovi termini e agli indicatori su tempi e capacità di risposta dovrebbe essere collegata la distribuzione delle quote accessorie del salario

Decreto Pnrr 2: più efficenza di tutta la PA 

La necessità di maggiore efficienza e velocità nelle risposte di cui ha parlato ieri mattina il premier Draghi non riguarderà soltanto l’agenda della giustizia amministrativa. Il tema rappresenterà il filo conduttore del decreto Pnrr 2 sul quale l’esecutivo sta lavorando nell’ottica di portarlo in Consiglio dei ministri nel corso delle prossime settimane.

Un lavoro di squadra che necessiterà per essere realizzato del coinvolgimento anche del Ministero per la Pubblica Amministrazione, di quello delle Infrastrutture nonché di quelli della Transizione ecologica e dell’Innovazione.

Il ruolo di traino spetterà a Palazzo Vidoni. Alla Funzione pubblica sono ormai in corso di definizione le regole che andranno a dimezzare i termini di conclusione dei procedimenti. Le novità riguarderanno le scadenze che sono fissate dalla legge del 1990.

Ma non sarà basata soltanto sul mero dimezzamento dei termini indicati 32 anni fa, a partire da quello ordinario di 30 giorni. Sarà necessario costruire una griglia più rigida rispetto ai labirinti di deroghe che tutt’oggi ampliano le tempistiche rispetto a quelle generali. 

In particolare andrebbe garantito l’automatismo circa la trasparenza sui responsabili dei procedimenti e sugli stati di avanzamento delle pratiche, che ad oggi necessitano di essere essere richieste dai cittadini e dalle imprese interessate in un contesto di regole particolarmente complicato da districare.

Concretamente la leva sarà rappresentata dalla possibilità di agganciare alla capacità dei dirigenti la garanzia circa il rispetto dei termini, e agli indicatori relativi alle capacità di risposta e di erogazione dei servizi nei loro uffici, la distribuzione di un salario accessorio rappresentato da premi con i quali la nuova stagione contrattuale della Pubblica amministrazione andrà a superare l’ormai desueto congelamento rispetto ai livelli del 2016.

Un altro punto importante relativo al nuovo pacchetto di semplificazioni riguarderà le autorizzazioni che fanno riferimento ai temi sull’impatto ambientale. In particolare, le procedure che fanno riferimento alla valutazione d’impatto ambientale che sono da accelerare con l’allargamento dell’iter semplificato.

La materia è inerente anche al tema degli appalti. Che però è condizionato dalle semplificazioni, già portate per le opere del Pnrr attraverso i decreti precedenti, e la riforma che riguarderà il Codice che andrà a rappresentare uno degli impegni centrali nel cronoprogramma di riforme dei prossimi mesi collegati al Recovery Plan. 

La nuova tornata normativa in questo ambito settoriale potrebbe richiedere qualche settimana in più e passare attraverso un altro decreto su misura.

Decreto Pnrr 2: semplificazione a cominciare dagli appalti

Uno dei temi principali, come ricordato ieri, è lo smaltimento dell’arretrato, come da richieste del Pnrr, e dalla semplificazione. Sono le principali direttrici dell’attività della giustizia amministrativa del prossimo futuro.

Lo ha ribadito ieri il neo- presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, nel corso del suo discorso di insediamento che si è tenuto a Palazzo Spada alla presenza delle massime autorità dello Stato. Un discorso con il quale si è realizzata anche l’apertura dell’anno giudiziario di Tar e Consiglio di Stato.

Draghi ha invece voluto ribadire come il ruolo dei giudici amministrativi, che rappresentano a suo parere un caposaldo dello Stato di diritto, sia di curare l’interesse di cittadini e imprese evitando che il potere possa essere trasformato in arbitrio.

Il premier condividendo quanto espresso dal neo presidente, al stesso tempo, ha ribadito che bisognerà fare di più per migliorare la macchina giudiziaria in modo da renderla in grado di garantire la ragionevole durata del processo, che sarà uno dei presupposti della ripresa del Paese.

Inoltre, ha sottolineato il premier, occorrerà maggiore omogeneità tra le sentenze andando a consolidare una visione della giurisdizione, specialmente di tipo amministrativo, che risulti sempre più consapevole dell’impatto economico che può determinare una decisione.

Un elemento questo su cui bisognerà riflettere al fine non di condizionare i giudizi ma di rappresentare sicuramente un utile elemento di conoscenza.

Oltre alla lotta all’arretrato ci sarà da assicurare una maggiore produttività funzionale a garantire tempi più rapidi delle sentenze (mediante anche al rafforzamento degli uffici come voluto dal Pnrr) e una maggiore chiarezza delle regole.

Su quest’ultimo aspetto, il Governo chiederà ai magistrati amministrativi di partecipare a una nuova stagione di redazione dei codici, a partire da quello degli appalti.

Un invito questo del premier accolto e rilanciato dal presidente Frattini, che relativamente allo sforzo mirato alla semplificazione e alla codificazione ha riportato in modo esemplificativo proprio la normativa sugli appalti.

Una semplificazione che però, dovrà essere perseguita anche in casa propria perché Frattini ha indicato come ineludibile una revisione, con la collaborazione indispensabile degli avvocati, dell’attuale disciplina che riguarda gli atti processuali dei quali occorre migliorare lo stile redazionale e contenerne la lunghezza.

Nel contempo, l’accesso alla giustizia dovrà essere ripensato in modo da generare maggiore impulso nei confronti delle procedure di risoluzione alternativa delle controversie, così come si rileva dalle esperienze straniere dove le Supreme corti intervengono su cause selezionate, andando in questo modo a ridurre i gravami sui tribunali e, al tempo stesso, aumentando l’efficienza del sistema giudiziario.

Un processo che cosi dovrebbe assicurare anche costi più contenuti ai ricorsi che arrivano a sentenza dovrebbe avere un riflesso diretto riflesso circa la formazione dell’arretrato, che comunque risulta in discesa negli ultimi tempi.

Gli obiettivi che sono stati imposti dal Pnrr sono, però, ancora più ambiziosi rispetto a quanto già realizzato visto che richiedono di arrivare entro il 2026 ad un taglio deciso del vecchio contenzioso. Anche per questo motivo il Piano di ripresa e resilienza rappresenta un’occasione unica, con la quale l’Italia può diventare, secondo Frattini, un paese che auspichevolmente agevoli imprese e investitori stranieri

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