Il nuovo Esecutivo capeggiato dal Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, l’ex capo della BCE, nelle ultime settimane del mese di aprile ha firmato il DECRETO-LEGGE, n. 52. Il decreto trattava essenzialmente delle riaperture. Dal 26 aprile è tornata nuovamente in vigore l’area gialla, precedentemente introdotta col governo Conte-bis. Sempre dal 26 aprile abbiamo assistito alle prime riaperture per ristoranti, cinema e teatri; la seconda data per riaprire, ora, è il 15 maggio. Nel frattempo, stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 luglio 2021 e si continua a discutere sul coprifuoco.
Decreto Draghi, il ritorno della zona gialla
Nell'articolo 1 del decreto-legge 22 aprile 2021 elaborato dall’esecutivo Draghi abbiamo letto della reintroduzione della zona gialla. L’area di colore giallo era stata sospesa da quasi due mesi a causa del rapido aumento di contagi da Coronavirus.
Ricordiamo che il meccanismo delle aree a colori (giallo, arancione e rosso) era stato introdotto con il precedente governo, il Conte-Bis tramite il Dpcm 4 novembre 2020. E’ certo che lo sblocco della zona gialla è andato incontro al desiderio di moltissimi cittadini italiani: aver maggiore libertà e poter ritornare, seppur parzialmente, alla normalità.
Draghi e il rischio ragionato
Ovviamente “zona gialla” sta a significare maggior libertà, e maggiore libertà equivale a maggior rischio. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, ha però parlato di un “rischio ragionato”, ma sempre con la consapevolezza della pandemia. Infatti, le norme per contrastare la diffusione del virus dovranno essere ancora osservate. Stiamo parlando della mascherina, del distanziamento sociale e dell’igienizzazione delle mani.
Ecco le parole del Presidente Draghi durante la conferenza del 16 aprile 2021:
“Con la decisione di oggi, il Governo ha preso un rischio ragionato, ma fondato sui dati che sono in miglioramento, ma non in miglioramento drammatico. Questo rischio che il Governo ha preso, e che sicuramente incontra le aspettative di dei cittadini, si fonda su una premessa che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente: quindi, mascherine e distanziamenti.”
Le riaperture dal 26 aprile
Lo scorso 26 aprile 2021, in zona gialla, hanno riaperto le attività dei servizi di ristorazione, ma unicamente all’aperto, con la possibilità di restare aperti anche durante la cena, tenendo comunque conto del coprifuoco imposto per le 22. All’articolo 4 del decreto-legge 22 aprile n.52, leggiamo:
“Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla, sono consentite le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti.”
Dal 26 aprile hanno anche riaperto i cinema, i teatri e le sale da concerto e sale cinematografiche rispettando, però, i posti a sedere preassegnati e sempre nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. All’interno di questi edifici la capienza è prevista solo per il 50% della capienza massima con un numero massimo di spettatori di 1.000 persone all’aria aperta e 500 al coperto, come da art. 5:
“A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale.”
E continua:
“La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.”
Le stesse regole sono valide per gli eventi sportivi, in cui però, la capienza massima di stadi e palazzetti si abbassa al 25% del totale. In ogni caso, in zona gialla dal 26 aprile, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto proibendo però l’uso degli spogliatoi.
Le discoteche rimangono chiuse.
Draghi, dal 15 di maggio aprono le piscine
Nonostante il tempo nella Penisola non prometta bene per tutto il mese, dal 15 di maggio riapriranno le piscine all’aperto. Le attività apriranno in conformità a protocolli e linee guida adottati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Dipartimento dello sport, la FSMI e nel pieno rispetto dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico.
Stop alla quarantena per chi entra in Italia?
Per chi entra nel territorio italiano da uno dei paesi dell’Unione Europea, per ora, è stata disposta una quarantena obbligatori di 5 giorni. Questa misura scadrà in data 15 maggio 2021 e, da quel momento non sarà più in vigore. A darci la conferma il ministro della Salute, Roberto Speranza che ha già preso la decisione di non rinnovare l’ordinanza.
E così, l’Italia sarà aperta ai turisti stranieri a partire dal 15 maggio. Questa decisione ha imposto un cambio di marcia: il paese dovrà aumentare il passo e attuare una serie di interventi che modificheranno le regole che sono in vigore in questi giorni. La prima novità sarà l’introduzione del National Green pass.
Questo è un Pass che, proprio come quello utilizzato dai cittadini italiani per gli spostamenti tra regioni di colore diverso, consentirà ai turisti con: certificati di avvenuta vaccinazione, guarigione o con un esito di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’ingresso sul suolo italiano, di muoversi liberamente per tutto il paese.
Addio al coprifuoco?
Il 17 maggio dovrebbe arrivare una decisione tanto attesa quanto dibattuta al Governo. Stiamo parlando del Coprifuoco. Si ipotizza che il coprifuoco possa slittare alle 23, concedendo un’ora in più di libertà ai cittadini italiani, oppure addirittura essere eliminato completamente tra la metà di maggio e i primi di giugno.
Quella del 17 maggio, in particolare, sarebbe la data più plausibile: il primo lunedì che segue il controllo sulle misure di contenimento previsto per la metà del mese e, dunque, da quel giorno potrebbero entrare in vigore le novità.
Nel frattempo, il leader della Lega, Matteo Salvini, impazza sui social con l’hashtag #Nocoprifuoco:
“Restituiamo libertà di uscire e lavorare, giorno e sera, almeno nelle Regioni gialle e sotto controllo, o tutti in casa ad oltranza? #Nocoprifuoco, sì salute, lavoro e libertà. Io mi fido degli Italiani.”
Decreto Draghi, le aperture da giugno (zona gialla)
Dall’inizio del mese di giugno 2021, in zona gialla, riapriranno le palestre e sarà possibile fare attività fisica anche al chiuso. Nella stessa data, per i bar e i ristoranti arriverà la svolta: si potranno accogliere i clienti anche al chiuso dalle 5 alle 18:
“Dal 1° giugno 2021, nella zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, sono consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00.”
Dal 15 giugno 2021, sempre in zona gialla, sarà consentito lo svolgimento in presenza di fiere, mentre dal 1° luglio si potrà assistere a convegni e congressi. Dal 1° luglio riapriranno anche i centri termali, come si legge nell’art.8 del decreto-legge 22 aprile 2021:
“Dal 1° luglio 2021 sono consentite, in zona gialla, le attività dei centri termali nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020. Resta ferma l’attività dei centri termali adibiti a presidio sanitario limitatamente all’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative e terapeutiche.”
Nella stessa data, il 1° luglio 2021, in zona gialla, saranno poi consentite le attività dei parchi tematici e di divertimento.