Uno dei problemi più gravi che la burocrazia italiana affronta è la truffa condotta da coloro che percepiscono una falsa pensione d’invalidità.
Questa è davvero una delle piaghe che mette in serie difficoltà l’efficienza dello Stato, insieme all’evasione fiscale.
Il fenomeno consiste nel fatto che alcune persone dichiarano falsamente di essere portatori di handicap per ottenere un assegno previdenziale o assistenziale.
Ciò viene fatto attraverso la complicità di medici corrotti, che elaborano dei certificati medici falsi.
Cecità, patologie gravi e altre problematiche sono alcune delle “scuse” più utilizzate per ottenere questo sussidio economico.
Però il problema è che si tolgono soldi a coloro che hanno davvero delle gravi difficoltà e meritano di essere sostenuti.
In questo articolo saranno esaminate due situazioni: una riguarda le conseguenze legali del “finto malato” e la seconda concerne proprio i medici corrotti.
Falsa pensione d’invalidità: le conseguenze dei “finti malati”
Secondo la legge, il tipo di reato commesso da coloro che percepiscono una falsa pensione d’invalidità si chiama “truffa ai danni dello Stato”.
In realtà la dicitura corretta, come specificato all’interno del Codice Penale, è “reato d’indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato”.
In questa casistica rientrano tutti coloro che falsificano documenti al fine di ottenere benefici da enti pubblici, Stato e Unione Europea.
Dato che si tratta di un reato, perseguibile anche penalmente, si rischia un periodo di carcerazione compreso tra i due e i sette anni.
Inoltre si è obbligati anche a ripagare per intero tutta la cifra ottenuta dall’Inps.
Falsa pensione d’invalidità: le conseguenze del medico corrotto
Come già accennato nell’introduzione, un ruolo chiave nell’esecuzione di questa truffa viene svolto dal medico, che convalida la dichiarazione scrivendo un certificato medico falso.
Infatti occorre tenere in considerazione che il certificato medico è lo strumento che serve per dimostrare all’Inps che si è portatori di handicap o di una grave patologia.
Infatti l’Inps, una volta ricevuto il documento che dimostra la situazione, procede con l’erogazione del sussidio.
Per quanto riguarda il medico sono previste sanzioni differenti rispetto al falso invalido.
In linea di massima le sanzioni sono principalmente amministrative, che consistono in una multa compresa tra i 400€ e i 1600€, in più avviene l’espulsione istantanea dall’albo dei medici.
Se il medico dovesse essere anche dipendente pubblico viene ovviamente licenziato subito.
In più anche il medico deve restituire, insieme al suo complice, le somme che sono state truffate allo Stato.
I principali requisiti per ottenere la pensione d’invalidità
In questa sezione finale saranno accennati i principali parametri entro i quali è effettivamente possibile ottenere la pensione d’invalidità.
Inoltre sono qui spiegati quali sono i nuovi requisiti di reddito e aumenti previsti a partire dal 1° gennaio 2023.
Dunque, la percezione di questa pensione è possibile attraverso il riconoscimento ufficiale d’invalidità civile.
In questa categoria sono inclusi i non vedenti / udenti e tutti i cittadini tra i 18 e 65 anni che hanno un grado d’invalidità superiore al 33%, che non consente loro di poter lavorare.
Gli over 65 e i minorenni invalidi ottengono altri sussidi. Differenti dalla pensione d’invalidità, come l’indennità di accompagnamento.