G7 2021: Vaccini ai paesi poveri e controffensiva alla Cina

Il primo giorno di G7 ha portato ad una serie di incontri tra il Premier Inglese Boris Johnson, Joe Biden e Mario Draghi, per rinnovare l'impegno a fornire un miliardo di vaccini ai Paesi più poveri. Diversi i temi sul tavolo del G7: dall'ecosostenibilità alla Nuova Carta Atlantica, passando alla minaccia proveniente dalla Cina di una legge a difesa dalle sanzioni provenienti dall'estero

Image

La giornata di oggi è stata segnata dall’apertura ufficiale del G7, avvenuta nella cornice britannica del resort di Carbis Bay in Cornovaglia, nel sud-ovest dell’Inghilterra.Ad aprire le danze è stato proprio il Premier “padrone di casa”, Boris Johnson, che ha inaugurato il summit salutando i presidenti e i primi ministri presenti alla riunione dell’organizzazione intergovernativa ed internazionale composta dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta.

A seguito della cerimonia iniziale e delle foto di rito scattate sulla spiaggia con i leader adeguatamente distanziati, sono arrivate le parole di Boris Johnson riprese da Global News e che mostrano tutta la soddisfazione e l'ambizione per il primo G7 organizzato in presenza dopo l'avvento del Covid

“E’ meraviglioso rincontrare tutti di persona. Nell’ultimo anno abbiamo affrontato la pandemia più dura dei nostri tempi. Questo incontro è necessario per essere tutti sicuri di aver imparato la lezione e che faremo il necessario per la ripresa delle nostre economie”

I leader del G7 avranno diverse tematiche da affrontare, dalla necessità di inviare vaccini per contrastare la diffusione del Covid nei Paesi poveri, alla volontà di richiedere all'Oms una nuova indagine volta a determinare le cause che hanno portato alla nascita del coronavirus chiarendo la posizione della Cina; un aspetto che, nelle ultime ore, ha trovato appoggio nelle parole durante la conferenza stampa congiunta della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, riportate dal video dell'Agenzia Vista:

"È importante sapere quali siano state le origini della pandemia, per capire la lezione e sviluppare gli strumenti per garantire che questo non accada più". 

Sembra sempre più al centro dell’attenzione, quindi, la posizione della Cina che in queste ore starebbe approvando una nuova legge che permetterebbe di contrastare le sanzioni imposte da altri Stati su aziende o funzionari cinesi, ostacolando la volontà di USA e UE di richedere una revisione delle regolamentazioni in materia di diritti umani e commercio.

G7: USA e il miliardo di vaccini per i Paesi poveri

Nella giornata di ieri è andato in scena l’incontro tra Boris Johnson ed il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha portato alla firma di un accordo ispirato a quello siglato 60 anni prima dai loro predecessoriWinston Churchill e Franklin Delano Roosevelt, portando alla luce la "Nuova Carta Atlantica" chiamata a risolvere le principali sfide del 21° secolo, come il Covid o l'ambiente.

Tra gli argomenti trattati ieri, quello dei vaccini anti-Covid ha visto una netta presa di posizione da parte dei USA che, per voce del proprio presidente, hanno comunicato la volontà di accelerare il rifornimento di vaccinazioni per gli Stati più poveri, come si può vedere dal video della CNN e come riportato dallo stesso Biden attraverso un tweet pubblicato a pochi minuti dall’apertura del G7 nel suo profilo personale:

"Gli Stati Uniti doneranno mezzo miliardo di vaccini Pfizer per aiutare i Paesi che ne hanno bisogno. Dobbiamo fare tutto il possibile per vaccinare il mondo contro il Covid 19"

A movimentare la riunione ci ha pensato la protesta da parte degli attivisti del clima che hanno condotto davanti alle rive del resort due gonfiabili attraccati ad una piccola imbarcazione che ritraggono Joe Biden e Boris Johnson mano nella mano, come possiamo vedere dal Tweet del giornalista di Channel 4 News Andy Davies:

G7 Draghi e Johnson al colloquio: in ballo la politica green

La giornata di ieri ha dato il via ufficiale al G7 che si annuncia ricco di argomenti, e che a seguito della foto ufficiale pubblicata anche dal profilo Twitter del G7, ha portato ad un fitto colloquio tra Mario Draghi e Boris Johnson, che nel resort di Carbis Bay hanno toccato diversi temi all'ordine del giorno.

Durante il vertice bilaterale tra i due leader, durato circa mezz'ora, Johnson e Draghi hanno approfondito la discussione riguardante l'importanza di ricostruire economie in maniera piu' ecosostenibile come principale risposta alla pandemia, ricordando e rinnovando l'impegno per gli Stati piu' avanzati di rispettare la promessa di investire 100 miliardi di dollari all'anno destinati ad aiutare i Paesi in via di sviluppo ed a combattere l'emergenza climatica, prevenendone gli effetti catastrofici

Successivamente si è affrontato anche il tema della posizione italiana riguardo i nuovi risvolti del rapporto con la Libia che ha portato al momentano "cessate il fuoco" e alla volontà, almeno nelle dichiarazioni, di instaurare un futuro rapporto di cooperazione con lo stato nordafricano, in un clima definito dall'Ambasciatrisce britannica in Italia Jill Morris di totale armonia tra i due Premier che, come riportato da La Repubblica:

“Tra Mario Draghi e Boris Johnson c’è sintonia. Regno Unito e Italia hanno strategie economiche simili”

I paesi del G7 e le discussioni sulla Cina

Uno dei temi che meriterà un inevitabile approfondimento durante il G7 riguarderà la posizione della Cina sulla nascita e la diffusione del Coronavirus, con l’eventualità sempre più probabile che possa essere uscito da un laboratorio di Wuhan ed una posizione, quella del Governo Cinese, che per i leader presenti all'incontro merita di essere approfondita.

Secondo quanto scritto da Bloomberg, infatti, il Gruppo dei Sette chiederà all'Organizzazione mondiale della sanità una nuova indagine volta a chiarire le responsabilità della Repubblica Popolare Cinese nella gestione della pandemia.

Durante la conferenza stampa in programma alla vigilia del summit inglese, proprio il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dato voce a quella che è stata una posizione condivisa nel corso del vertice tra Stati Uniti e Unione Europea e che, in questo momento delicato, ha espresso come sia necessario dal punto di vista scientifico una totale trasparenza riguardo le origini del virus:

Dobbiamo sapere da dove è arrivata per trarre le giuste lezioni e per sviluppare gli strumenti giusti, per assicurarci che non succeda mai più. Gli esperti devono avere accesso totale a quello che è necessario per trovare la fonte del virus.”.

Le parole della politica tedesca sono state condivise e approfondite dal Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Charles Michel, che sempre nel corso della conferenza congiunta ha rimarcato l’importanza e la volontà di andare in fondo alla faccenda

“Siamo molto chiari, serve piena trasparenza per imparare la lezione, il mondo ha diritto di sapere cosa sia successo. Sosterremo certamente tutti gli sforzi per avere trasparenza”. 

A seguito del suo intervento, proprio Michel spiega l’impegno dell’Unione Europea a distribuire nel mondo un miliardo di dosi di vaccino contro il Coronavirus nell’arco del prossimo anno, annunciando la volontà di permettere a tutti di completare il ciclo vaccinale:

“L’Ue è in prima linea perché questo avvenga e ha esportato 270milioni di dosi di vaccini, ne donerà in tutto 100 milioni per fine anno e investirà 1 miliardo di euro per rafforzare la produzione in Africa.”

Una grande fetta del G7 sarà rivolta alla gestione della difficoltà dei rapporti con Russia e Cina, con l’impero cinese che in queste ore ha approvato la legge anti-sanzione da parte dei Paesi esteri, volta a fronteggiare in ogni modo la crescente pressione di Stati Uniti ed Unione Europea, in particolare, per quanto riguarda la richiesta di revisionare le tematiche del commercio e dei diritti umani.

Tra le contromisure previste dalla legge figurano diversi provvedimenti rivolti a individui o imprese che elargiscano eventuali sanzioni contro aziende o funzionari cinesi. Tra le varie sanzioni si legge la possibilità di espellere, vietare l’ingresso, rifiutare il visto, congelare i beni e, addirittura, sequestrare le categorie precedentemente elencate che, per validità del testo pubblicato dal Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista, si trovano messi con le spalle al muro dal massimo organo legislativo del paese asiatico.

Secondo indiscrezioni del Global Times, infatti, la Cina avrebbe presentato la legge ribattezzata Anti-Foreign Sanctions Law il 7 giugno allo Standing Committee del tredicesimo National Party Congress (NPC) e permetterebbe di fornire supporto legale e garanzie statali a qualsiasi entità cinese che incorre in misure unilaterali e discriminatorie da parte di governi esteri.

Sempre Charles Michel è intervenuto durante la conferenza stampa congiunta con Ursula von der Leyen parlando di una mancanza di rispetto dei valori democratici da parte della Cina aggiungendo quale sarà la posizione del G7 a riguardo:

“Il G7 riaffermerà il nostro credo di una società aperta, caratterizzata dal multilateralismo e dai valori democratici. Ci difenderemo dalle pratiche che rappresentano un rischio per la sicurezza e che siano incompatibili con i nostri valori. I Leader del G7 hanno visioni comuni.”

Quest’anno il G7 sembra preannunciarsi un meeting ricco di eventi e che mostrerà, ancora una volta, la fase di contrasto più che evidente tra il Gruppo dei Sette e la Cina, che insieme alla Russia, rappresentano le principali preoccupazioni per il tavolo di discussione inglese.