Spesso, coloro che vogliono vendere la propria abitazione si domandano se sia possibile vendere la propria casa a un solo figlio. Ma questo è possibile?
Nei successivi paragrafi si cercherà di dare una risposa a questa domanda, approfondendo al meglio l’argomento in questione.
Vendere la casa a un solo figlio: è consentito farlo?
La normativa del nostro Paese ammette che sia possibile effettuare la vendita della propria casa a un solo figlio, affermando però che la cessione non deve avvenire in nessun modo con finalità fraudolente.
Quando si parla di cessione, è indispensabile individuare tre tipologie differenti:
- 1.
la donazione: in questo caso è possibile cedere l’immobile a un solo figlio, ma solo se anche gli altri eredi hanno rilasciato il proprio consenso. Se questo non avviene, ogni erede può agire per reclamare la propria quota legittima;
- 2.
la vendita: questa soluzione è senza dubbio una delle migliori al fine di evitare qualsiasi tipologia di constatazione da parte degli eredi. Però talvolta, possono essere eseguite delle vendite fraudolente, in modo fittizio e con dei prezzi non congrui con il valore dell’immobile. Spesso la vendita viene impiegata per nascondere una vera e propria donazione, così da nascondere la vera natura della cessione. Ovviamente in questo caso specifico, gli altri eredi possono contestare il contratto. Nel dettaglio dunque, la vendita della propria abitazione a un solo figlio deve essere realizzata tenendo conto dei prezzi di mercato, al fine di svolgere l’operazione a norma di legge;
- 3.
la donazione con vendita: questa opzione, rappresenta l’ultima soluzione per poter vendere l’immobile a un solo erede. Il primo luogo verrà eseguita la donazione nei confronti di tutti gli eredi, ma coloro che non vogliono mantenere la propria quota decidono di trasferirla di loro iniziativa. Con questa operazione nessun erede potrà contestare la procedura.
Come vendere la casa a un figlio se si hanno dei debiti?
Nel caso in cui il genitore abbia dei debiti, può vendere l’immobile al proprio figlio? Bisogna precisare che il nostro ordinamento tutela i creditori, dunque un debitore non può disporre liberamente dei propri beni a svantaggio del creditore stesso.
Per questo è possibile eseguire con l’azione revocatoria, entro i cinque anni dalla data dell’atto di vendita, al fine di rendere il contratto nullo. Il creditore stesso, dovrà comunque dimostrare che il debitore non sia proprietario di altri beni al fine si soddisfare il proprio credito, e che l’acquirente, ovvero l’erede del debitore, fosse a conoscenza di tale situazione.
Talvolta è possibile che il genitore voglia effettuare une vendita simulata al figlio così da eludere il creditore. Quest’ultimo può dunque eseguire un’azione revocatoria, dimostrando che la vendita non sia veritiera, e che dunque il debitore voglia semplicemente non adempiere al debito nei confronti del suo creditore, evitando così il pignoramento.
Questa azione può essere esercitata in qualsiasi momento senza nessun limite temporale, come nel caso dell’azione revocatoria.