Gratta e vinci sfortunato? C'è chi chiede il rimborso!

La corte di Cassazione, pur applicando una bella multa a Lotterie Nazionali ha detto no al giocatore che dopo aver comprato 400 gratta e vinci e non avere vinto nulla ha chiesto di essere risarcito, perché non informato correttamente sulle reali possibilità di vincere.

Image

Succede che la dea bendata non sia per nulla benevola e che nonostante si tenti più volte di blandirla, acquistando parecchi gratta e vinci, non si riesca a vincere proprio nulla. A quel punto che cosa rimane da fare? Sembrerebbe nulla, a parte il fatto di autocommiserarsi a pentirsi di avere speso in quel modo, anche parecchio denaro.

In effetti le ipotesi in cui è possibile chiedere il rimborso dei biglietti acquistati non sono poi così frequenti. Un caso potrebbe essere quello in cui sia stato acquistato un biglietto scaduto, che ci è stato dato dal nostro negoziante per errore. Si tratta in quel caso di un prodotto che non doveva neppure essere in commercio e che rende li contratto di vendita nullo, con diritto alla restituzione di quanto pagato.

Un altro caso è stato presentato davanti alla Corte di Cassazione che lo ha deciso con sentenza poche settimane fa. In quell’ipotesi un signore dopo avere speso in gratta e vinci qualche migliaio di euro senza vincere nulla ha pensato di chiedere la restituzione di tutto quanto pagato al suo rivenditore di fiducia.

Il risultato è stata una sanzione piuttosto pesante per l’ente lotterie, ma i soldi investiti nella fortuna sono comunque andati in fumo, perché non sono state ravvisate irregolarità tali da giustificare l’annullamento del contratto.

Come funzionano i gratta e vinci

È noto quasi a tutti questo tipo di lotteria che rientra tra quelle istantanee e sono tra quelle maggiormente diffuse perché semplici e poco impegnative dal punto di vista economico. Si tratta di giochi che ci dicono subito se e quanto abbiamo vinto, senza la necessità di attendere l’estrazione dei numeri fortunati.

In caso di vincita, poi con riferimento alle vincite di minore valore è possibile incassare subito la somma a cui si ha diritto rivolgendosi a uno dei rivenditori autorizzati, senza attendere i tempi della burocrazia.

In genere basta cancellare con una moneta la parte argentata e scoprire subito se la nostra combinazione corrisponde a una di quelle vincenti elencate sul retro del biglietto.

Attenzione però a leggere bene le istruzioni e a cancellare solo quanto richiesto dal regolamento. Cancellare anche le parti che non si debbono toccare porterebbe all’annullamento del biglietto e della vincita. 

Prestare cura anche nel conservare il biglietto: anche quelli rovinati, o addirittura stracciati possono essere pagati. È però necessario seguire una procedura complessa che ne prevede la ricostruzione e la validazione, che potrebbe portare via parecchio tempo e rendere poco conveniente l’incasso di somme minime.

Escluso in ogni caso il pagamento di biglietti che siano stati palesemente alterati, o che non abbiano tutti gli elementi identificativi previsti dal regolamento.

Quanto costa ritirare la vincita di un gratta e vinci

Le regole sono le stesse, indipendentemente dalla somma vinta, per quanto riguarda la tassazione, o la presenza di oneri di riscossione. La cifra che ci verrà consegnata viene tassata alla fonte, cioè prima di arrivare nelle nostre tasche. Le vincite fino a 500 euro sono esenti e quindi riceviamo la stessa somma scritta sul biglietto. Sono invece tassate le somme superiori, fermo restando sempre l’esenzione per i primi 500 euro. 

Queste vincite non sono da inserire nella dichiarazione dei redditi perché già tassate. Le vincite, però integrano il nostro patrimonio e dovranno essere comprese nell’ISEE e dichiarati nella domanda di bonus o sussidi che tengono conto anche del danaro liquido a disposizione del richiedente.

Nessuno invece ci deve chiedere dei pagamenti a titolo di intermediazione per incassare le nostre vincite. Le procedure richieste anche in caso di vincite importanti sono abbastanza semplici e possono essere fatte tranquillamente in autonomia.

Come incassare una vincita al gratta e vinci

L’incasso della vincita, invece richiede procedure leggermente diverse a seconda dell’entità della somma vinta. Se la fortuna ci ha portato fino a 500 euro la somma vinta ci sarà versata direttamente e in contanti da un qualsiasi rivenditore di biglietti autorizzato, anche se è diverso da quello che ci ha venduto il biglietto. Lo riconosceremo dal logo che espone in genere in verina.

Per le vincite comprese tra i 500 e i 10.000 euro è necessario prima fare validare il biglietto da un centro autorizzato, e poi richiedere la consegna del premio.

La somma potrà essere pagata a scelta del vincitore con un bonifico bancario o postale fornendo i dati del proprio conto corrente. In alternativa con un assegno circolare, ma solo nel caso ci si rivolga agli sportelli di Banca Intesa Sanpaolo. 

Al vincitore dopo la validazione verrà consegnato in cambio del biglietto vincente uno scontrino che certifichi la vincita e il luogo dove è avvenuta. Lo scontrino in caso di ritiro dell’assegno circolare andrà portato allo sportello bancario. In ogni caso vale come prova del diritto al premio.

Le vincite superiori a 10.000 euro possono essere chieste solo all’Ufficio Premi di Lotterie Nazionali, inviando una raccomandata, oppure rivolgendosi a una filiale della banca Intesa Sanpaolo, che ritirerà il biglietto rilasciando una ricevuta e che poi provvederà all’inoltro. Anche in questo caso è possibile essere pagati con bonifico o con assegno circolare.

Biglietto gratta e vinci scaduto: cosa fare?

Il sito di Lottomatica ci dice che

i biglietti del gratta e vinci non hanno una scadenza. Però ogni lotteria ha un proprio ciclo di vita, che a un certo punto termina, per essere sostituita da altri concorsi.

Chi dovesse acquistare un biglietto dopo la scadenza potrà in caso di vincita, incassarlo lo stesso con le stesse modalità previste per quelli ancora in corso.

Il termine ultimo per incassarlo sono 45 giorni dal giorno in cui il termine di quella lotteria sia stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Dopo quella data non sarà più possibile ottenere la somma che si sia vinta: sia nel caso in cui la colpa sia del vincitore che ha atteso troppo prima di passare alla cassa sia nel caso sia stato acquistato già scaduto.

In questo ultimo caso, è comunque possibile, chiedere che quanto meno ci venga restituita la somma spesa per l’acquisto o che il biglietto venga sostituito con quello di una lotteria in corso di validità. Si tratta infatti di un biglietto che non doveva essere messo in vendita.

Gratta e vinci non vincente cosa dice la Cassazione

In un caso finito davanti alla corte di Cassazione un giocatore aveva speso ben 2.490 euro nell’acquisto di gratta e vinci, nessuno dei quali si era poi rivelato vincente. Dopo aver grattato inutilmente 400 tagliandi l’uomo ha pensato di recuperare le somma spesa presentano davanti al giudice un ricorso contro Lotterie Nazionale per ottenere il risarcito delle somme spese.

L’appiglio utilizzato è stato l’assenza sui biglietti acquistati dell’indicazione delle probabilità di vincita collegate a quel tipo di gioco. Una violazione che secondo i legali del ricorrente avrebbe portato all’annullamento del contratto di vendita, e di conseguenza all’obbligo di restituzione delle somme spese.

In effetti sul biglietto c’era l’invito a consultare il sito delle lotterie per avere i dettagli necessari. Ma L’uomo ha obiettato che una pratica del genere non fosse sufficiente a garantire una corretta informazione al giocatore.

Legge Balduzzi: cosa dice sui gratta e vinci

La legge numero 189 del 2011 nota come legge Balduzzi si occupa del contrasto alle ludopatie. Le malattie legate al gioco d’azzardo, che creano problemi di tipo psicologico, e economico sia al giocatore che alla sua famiglia. All’articolo 7

introduce l’obbligo di indicare in qualsiasi pubblicità relativa a un gioco d’azzardo l’esatta percentuale di possibilità di vincere. Deve essere inoltre essere indicato su ogni tagliando o schedina la segnalazione dei rischi legati alle dipendenze da gioco.

Stesse indicazioni devono essere fatte anche sugli apparecchi di gioco che si attivano con l’introduzione di monete o con un pagamento elettronico, nelle sale dove ci siano videoterminali e dove sia possibile fare scommesse sia di tipo sportivo che di altro genere, e nei siti internet dedicati al gioco o alle scommesse.

Solo una multa per il gratta e vinci che non indica probabilità di vincita 

La Corte di Cassazione ha deciso della questione che le è arrivata dopo essere stata passata al vaglio dei giudici di merito con la sentenza numero 26999, dove

ha stabilito che a carico di Lotterie Nazionali andrà comminata una sanzione amministrativa pari a 50.000 euro.

Le ragioni della decisone sono che non è possibile stabilire in che modo si sarebbe comportato l’acquirente se fosse stato correttamente informato delle sue probabilità di vincita. Impossibile poi stabilire un collegamento certo tra il comportamento  illecito di chi non abbia dichiarato tutto quanto doveva e il danno subito dall’altra parte.

Il fatto poi che la legge che ha introdotto l’obbligo di scrivere su ogni biglietto quali sino le possibilità di vincita, ha previsto una sanzione a carico di chi non rispetti questa regola, di fatto dice che il contratto dove non sia rispettata questa norma non sia nullo ma porti solo una sanzione.

Probabilità di vincita con i gratta e vinci

Cercando sul sito dei monopoli e delle dogane si trova una sezione nella quale sono specificate le probabilità di vincita delle lotterie istantanee denominate gratta e vinci.

La probabilità media di vincita è di 1 su 3,60. Il valore medio della restituzione in vincite può raggiungere il 73% di quanto incassato dalla vendita.

Si specifica poi che ogni singola lotteria istantanea può avere probabilità di vincita diverse. Su ogni pagina relativa a una lotteria istantanea, oltre al regolamento viene sempre riportato anche quante sono le possibilità di vincere.

Ultimo chiarimento da parte di ADM è che ci sono biglietti che possono vincere anche più di un premo.

I calcoli sulla probabilità di vincita quindi non devono essere fatti mettendo in rapporto il numero di biglietti messi in commercio con il numero dei premi totali, ma con il numero di biglietti vincenti che può essere inferiore vista la possibilità di vincite plurime con lo stesso tagliando.