Mezzi a lunga percorrenza: arriva l’obbligo del il Green Pas

Non solo distanziamento sociale: dal 1 settembre il Green pass è diventato obbligatorio per poter viaggiare utilizzando i mezzi pubblici a lunga percorrenza.

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Dal primo settembre è ufficialmente entrata in vigore la parte del decreto legge emanato lo scorso 23 luglio 2021, con cui si sanciva l’obbligo di possedere il certificato verde per tutti coloro che intendono viaggiare su mezzi pubblici a lunga percorrenza.

Ma non è tutto: con lo stesso Decreto Legge il Governo Draghi, in accordo con il Ministro dell’Istruzione Maurizio Bianchi, ha ufficializzato l’obbligo del Green pass per tutto il personale docente e per il personale ATA.

Pena? La sospensione dal lavoro e dello stipendio.

Le polemiche si sono susseguite da quando queste due norme sono state ufficializzate a luglio e continuano ad essere animate ancora oggi, con scioperiproteste e scontri all’interno dello stesso Governo.

Ma ormai la decisione è stata presa e l’obbligo del Green pass è stato confermato almeno fino al 31 dicembre, data in cui è stata fissata la fine dello stato di emergenza, o almeno così si spera.

Green pass e mezzi a lunga percorrenza

Proprio in questi giorni e in queste ore monta la protesta pubblica per l’introduzione dell’obbligo di possedere ed esibire il green pass per tutti coloro che intendono viaggiare utilizzando mezzi a lunga percorrenza, quali aerei, treni e bus.

La scelta del Governo e in particolare modo del Ministero della Salute è senza dubbio stata dettata dal vorrei tutelare la popolazione da una possibile nuova ondata di Covid 19, sopratutto in previsione del ritorno alla vita di tutti i giorni con la fine dell’estete.

Ecco quindi che dal 1 settembre 2021 tutti coloro che intendono utilizzare i mezzi pubblici per affrontare dei lunghi viaggi saranno chiamati ad esibire al personale addetto il proprio certificato verde Covid 19.

In particolare, è obbligatorio il possesso del Green pass per i viaggiatori che intendono accedere ai seguenti mezzi di trasporto:

  • aerei per tratte nazionali e internazionali;
  • treni ad Alta Velocità, Intercity e Intercity notte;
  • autobus per tratte interregionali e internazionali;
  • traghetti e navi.

Un trattamento diverso è invece previsto per il trasporto pubblico per le tratte più brevi, quali quelle urbane.

Se si intende infatti utilizzare autobus a percorrenza urbana, tram, metro e funicolari cittadine non è previsto alcun obbligo.

Tuttavia per mantenere al meglio in distanziamento sociale e interpersonale anche sui mezzi di trasporto urbani, indipendentemente dal colore delle Regioni, il Ministero della Salute ha predisposto il riempimento massimo all’80% con ricambio continuato dell’aria.

E ad essere equiparati ai trasporti urbani sono anche altre due categorie di mezzi di trasporto:

  • treni regionali;
  • traghetti che collegano la Sicilia alla Calabria, ovvero da Messina a Reggio Calabria e Villa San Giovanni.

Tutte le indicazioni, le regole e le nuove linee guida da rispettare sono state pubblicate sul sito dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.

In ogni caso, come in tutte altre situazioni in cui è previsto l’obbligo del Green pass, rimangono esentati tutti quei soggetti che per motivi di salute o per casi particolari non hanno possibilità di ricevere la certificazione verde Covid 19.

In realtà le norme per il trasporto a lunga percorrenza non prevedono solo l’obbligo del green pass per i passeggeri, ma sono stati messi in atto anche una serie di piani per la costante santificazione degli ambienti e per il potenziamento dei controlli.

Per poter accedere ai mezzi a lunga percorrenza, infatti, tutti i passeggeri sono sottoposti alla misurazione della temperatura corporea tramite termometri a infrarossi senza contatto termocamere. Questo perché nel caso di temperatura superiore a 37.5° C non è permesso l’accesso al gate di treni o aerei e non si può quindi partire per il proprio viaggio.

Inoltre come sempre, le mascherine di tipo chirurgico devono essere cambiate ogni quattro ore.

E ancora nel caso di viaggio in aereo, all’interno degli aeroporti è state predisposta la separazione del percorso da effettuare in entrata con quello da effettuare in uscita, utilizzando sempre sensi unici e tutta una serie di controlli da parte del personale addetto per mantenere costantemente il distanziamento.

Ma chi controlla il green pass sui mezzi di trasporto?

Come già anticipato, per consentire un corretto funzionamento della catena di controllo e il rispetto della normativa, il controllo del Green Pass per coloro che effettuano viaggi su mezzi pubblici a lunga percorrenza verrà effettuato da personale preposto.

In particolare, sui treni ad Alta velocità, gli Intercity e gli intercity notte è il personale di bordo a effettuare il controllo del certificato verde Covid 19, come spiegato tempestivamente dal gruppo Ferrovie dello Stato, nel momento stesso in cui viene effettuato il controllo del biglietto di viaggio.

E cosa succede nel caso in cui, una volta saliti sul treno, viene riscontrata la mancanza del green pass?

In caso di assenza del certificato verde o se questo dovesse risultare scaduto, il passeggero è chiamato a scendere alla prima fermata utile. Contestualmente sarà compito del  capotreno contattare la sala operativa di riferimento e informare le forze dell’ordine.

Queste ultime interverranno poi con un’eventuale multa dai 400 ai mille euro.

Similare anche la situazione per quanto riguarda i viaggi in aereo.

Se infatti fino ad oggi il green pass era necessario unicamente per i voli internazionali, dal 1 settembre 2021 la certificazione verde è richiesta anche per gli imbarchi dei voli nazionali.

In questo caso ad effettuare i controlli spettano alle singole compagnie aeree che effettuano il volo.

Infine, anche per i viaggi a lunga percorrenza su navitraghetti ed aliscafi è confermato l’obbligo di green pass.

L’unica tratta che ne è esentata, come già anticipato, è quella tra la Calabria e la Sicilia.

Nel mezzi per il trasporto sul mare il controllo verrà effettuato preventivamente sottobordo, quindi prima dell’imbarco, dalle compagnie che gestiscono il viaggio.

Il personale preposto di occuperà del controllo della certificazione verde covid 19 utilizzando la app messa a disposizione dal Ministero della Salute.

Nel caso di non validità del QR Code del Green pass, il passeggero non potrà salire a bordo e viaggiare.

Organizzate proteste per l’obbligo del Green Pass

Le critiche rivolte all’introduzione dell’obbligatorietà della certificazione verde covid 19 per poter accedere ai mezzi a lunga percorrenza sono sfociate immediatamente in manifestazioni di piazza.

Preannunciate nei giorni precedenti, già il 1 settembre, al primo giorno di entrata in vigore della norma, i gruppi “No green pass” e “No vai, no task” hanno minacciato il blocco dei treni in varie stazioni d’Italia, organizzando dei sit-in e delle proteste in 53 città.

Il Viminale si è mobilitato preventivamente, controllando stazioni, porti ed aeroporti perché, come dichiarato dalla Ministra dell’interno Luciana Lamorgese:

“non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete”.

Ma, alla fine della giornata, le proteste annunciate si sono rivelate un vero e proprio flop.

In tutto il territorio nazionale, infatti, i gruppi di protesta hanno contro al massimo una decina di manifestanti.

Ecco un brevissimo video di Repubblica che riassume la situazione nelle varie stazioni italiane: Green Pass: le proteste nelle stazioni.

  

In quali altri casi vige l’obbligo del Green Pass?

Le novità di settembre sono quindi state numerose e si vanno a sommare a tutte le altre situazioni in cui il Green pass è obbligatorio ormai già dall’inizio di agosto.

Introdotto con il Decreto del Consiglio dei Ministri del 22 aprile 2021, poi convertito nel DPCM del 18 maggio 2021fino al 6 agosto infatti il certificato verde covid 19 era previsto come obbligatorio per i viaggi al di fuori dell’Italia, per gli spostamenti tra regioni di diverso colore e per singole e limitate attività quali:

  • Accedere alle RSA per far visita ai parenti;
  • Partecipare a cerimonie ed eventi.

L’ampliamento della platea di situazioni in cui è richiesto il certificato verde Covid 19 è avvenuta però dal Ministero della Salute Roberto Speranza per poter migliorare il contenimento dell’espansione dei contagi in previsione del ritorno alla vita di tutti i giorni con la fine delle vacanze estive.

Ecco quindi che a partire dal 6 agosto 2021 è iniziata la graduale introduzione di nuove situazioni in cui il green pass sarà obbligatorio, almeno fino al 31 dicembre 2021.

Con il decreto legge del 23 luglio 2021, lo stesso in cui è contenuto l’obbligo di Green pass per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza, il Consiglio dei Ministri ha sancito la necessità di possedere il certificato verde, anche nelle regioni di colore bianco, per tutte le seguenti situazioni:

  • Per poter svolgere concorsi pubblici;
  • Per allenarsi in luoghi al chiuso, come palestre o piscine;
  • Per accedere a ristoranti o bar, nel caso in cui la consumazione sia al chiuso;
  • Per partecipare a concertispettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche;
  • Per accedere e visitare museimostreparchi tematici e di divertimento;
  • Per prendere parte ad eventi sportivi;
  • Per visitare e partecipare a congressi e fiere.

In generale comunque si può dire che il Governo ha imposto il possesso del Green pass per tutte quelle situazioni in cui vi è il rischio di assembramento e non c’è la possibilità di mantenere il distanziamento sociale.

A tutte queste situazioni, è bene ricordare che il Governo ha imposto l’obbligo del Green pass anche per alcune categorie di lavoratori.

In particolare, il personale sanitario già da tempo è stato chiamato a vaccinarsi, pena l’allontanamento dal posto di lavoro.

A partire dal 1 settembre, inoltre, anche tutto il personale scolastico ha visto l’introduzione dell’obbligo del Green pass per poter accedere al luogo di lavoro.

Docenti di tutti gli ordini e gradi scolastici e il personale ATA, infatti, dovranno presentare ogni giorno il certificato verde (che sarà controllato dal dirigente scolastico).

In caso di assenza per più di 5 giorni dal luogo di lavoro a causa di mancanza del Green pass, il lavoratore vedrà la sospensione dello stipendio.