Mondo del lavoro: Green pass obbligatorio! Le nuove regole!

Il Green pass obbligatorio sbarcherà dal 15 ottobre anche nel mondo del lavoro, sia nelle aziende pubbliche che in quelle private. Ecco cos’è emerso dal braccio di ferro avuto tra il Governo ed i sindacati. Dunque, non si potrà lavorare senza certificazione verde! Vediamo le nuove norme e le relative sanzioni!

Image

Arrivano le nuove regole nel mondo del lavoro per quanto riguarda il Green pass.

Infatti, il Governo ha deciso: dal 15 ottobre 2021 la certificazione verde digitale sarà essenziale per a accedere a qualsiasi attività lavorativa

Hai capito bene, non si tratta più solo di Pubblica Amministrazione, ma anche di privati e studi professionali

Ecco cos’è emerso dal braccio di ferro avuto tra il Governo ed i sindacati. 

Presentarsi al lavoro senza Green pass protrerebbe a grandi rischi? 

Esatto. Infatti, i cittadini che decideranno di presentarsi al lavoro senza certificazione verde rischieranno una multa di un importo fino a 1.000 euro

Inoltre, lo stipendio non rimarrà salvo. Infatti, senza Green pass accadrà ciò che accade nelle scuole: la sospensione del contratto di lavoro e dello stipendio. 

In questo articolo andiamo ad approfondire quali sono le nuove norme che regolano l’utilizzo della certificazione verde digitale nel mondo del lavoro. 

Inoltre, ci focalizzeremo su sanzioni e multe, nonché sulla sospensione del rapporto lavorativo. 

Come sempre, è bene conoscere le norme per non incorrere in spiacevoli sorprese

Ricordiamo anche che, se tali misure non dovessero bastare, il Governo ha già fatto intuire che si potrebbe procedere con un vero e proprio obbligo vaccinale. Ma andiamo con ordine.

Green pass: dov’è obbligatorio oggi sul lavoro?

Ricordiamo che attualmente la certificazione verde digitale viene richiesta per moltissime attività.

Infatti, esso è richiesto obbligatoriamente per accedere a:

  • Bar e ristoranti al chiuso;
  • Grandi eventi;
  • Matrimoni;
  • Palestre e piscine;
  • Musei;
  • Trasporti a lunga percorrenza;
  • Scuole ed Università.

Ricordiamo che sia i trasporti che l’istruzione sono entrati in un secondo momento nella cerchia delle attività dove è obbligatorio l’utilizzo della certificazione verde digitale.

Tutte le attività sopraelencate sono inaccessibili, ad oggi, per tutti i cittadini che non possiedono il Green pass.

In caso contrario, se essi o i gestori dei locali non rispetteranno la legge, si dovranno pagare multe salate. 

Si tratta di una sanzione che va dai 400 ai 1.000 euro. Invece, per i locali, può entrare in gioco anche la chiusura forzata per qualche giorno. 

Green pass obbligatorio sul lavoro: la novità di ottobre

Eppure, con ottobre arrivano anche altre novità. 

Probabilmente Mario Draghi teme una possibile nuova ondata, con conseguente nuovo lockdown. Proprio per questo motivo ha deciso di istituire misure più stringenti per quanto riguarda l’obbligo di Green pass. 

Infatti, l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere nel corso della stagione autunnale la tanto auspicata immunità di gregge.

Inizialmente si pensava che tale immunità sarebbe stata raggiunta con l’80% della popolazione vaccinata. Tuttavia, i dati attuali smentiscono tale ipotesi. 

Questo perché, a causa della variante Delta, maggiormente contagiosa, la soglia per l’immunità di gregge si è innalzata, almeno al 90%.

Dato che al momento non si sta imponendo un vero e proprio obbligo vaccinale, Draghi ha deciso di estendere l’utilizzo della certificazione verde digitale per incentivare la campagna di vaccinazione

Infatti, dal 15 ottobre in avanti sarà richiesto il Green pass obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro. 

Tuttavia, come possiamo vedere dalle date, questo decreto entrerà in vigore tra circa un mese.

Questo perché è necessario dare il tempo ai cittadini di organizzarsi e di prenotare il vaccino. Infatti, non sarebbe giusto imporlo da subito, dato che il Green pass arriva 14 giorni dopo la prima inoculazione. 

Ricordiamo che, nonostante la certificazione verde digitale sia una misura atta ad incentivare la campagna vaccinale, è possibile ottenere tale certificato tre modi:

  • Somministrazione del vaccino anti Covid-19, il Green pass arriverà 14 giorni dopo la prima dose;
  • Tampone antigenico o molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti;
  • Essere guariti dal Covid-19.

Green pass al lavoro: chi dovrà rispettare l’obbligo?

Ricordiamo quindi che dal 15 ottobre 2021 tutti i lavoratori dovranno presentare la certificazione verde digitale

Come abbiamo detto in precedenza, non sarà obbligatorio essere stati vaccinati. Infatti,  si può ottenere la certificazione verde anche in caso di guarigione dal Covid-19 o in caso di tampone negativo.

Dunque, non si può affermare che tali misure obbligano, di fatto alla vaccinazione. 

Attualmente non esiste ancora in Italia un vero e proprio obbligo vaccinale, anche se il Governo sta pensando se attuarlo o meno. 

L’ipotesi c’è, ma l’obbligo non ancora.

Tornando al discorso principale. Secondo le stime diffuse dal Governo e pubblicate da Il Sole 24 Ore, su 18 milioni circa di lavoratori (tra pubblico e privato), 13,9 milioni sono già in possesso della certificazione verde digitale. Invece, circa 4 milioni ne sono ancora privi.

Essi sono ripartiti tra settore pubblico e privato come segue:

  • I dipendenti privati con certificazione verde digitale sono 11 milioni, mentre sono 3,7 milioni privi. Ossia, l’80% dei lavorati privati possiede già il Green pass;
  • Per quanto riguarda il settore pubblico 2,3 milioni hanno il Green pass, 115mila no.

Secondo quanto si è appreso dai media e dalle indiscrezioni, l’obbligo che prenderà piede dal 15 ottobre 2021 riguarderà fabbriche, aziende, uffici, studi professionali per il settore privato.

Invece, nel settore pubblico tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione dovranno possedere il Green pass per lavorare

Dunque, possiamo affermare che tale obbligo riguarderà quasi la totalità dei lavoratori italiani

Ovviamente, come abbiamo affermato in precedenza, non è possibile imporre l’obbligo da un giorno all’altro.

Infatti, la certificazione verde digitale viene rilasciata dopo 14 giorni dalla prima inoculazione. 

Dunque, imporre l’obbligo dall’oggi al domani porterebbe alla sospensione del lavoro (e dello stipendio) per molti lavoratori italiani.

Proprio per questo motivo è stato lasciato un mese circa per adattarsi alla misura che, ricordiamo, entrerà in vigore il 15 ottobre 2021.

Ovviamente, con questo articolo vogliamo tenervi informati per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese.

Se non mi vaccino, ma mi serve il Green pass sul lavoro? Il costo dei tamponi

Come abbiamo ribadito in precedenza, per ottenere il Green pass ci sono tre metodi:

  • Somministrazione del vaccino anti Covid-19, il Green pass arriverà 14 giorni dopo la prima dose;
  • Tampone antigenico o molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti;
  • Essere guariti dal Covid-19.

Concentriamoci sul secondo metodo: il tampone

Infatti, tutti i lavoratori che non sono guariti recentemente dal Covid-19 e che non hanno intenzione di effettuare la vaccinazione, possono scegliere di effettuare il tampone, molecolare o antigenico.

Tuttavia, è bene ricordare che la validità del tampone è di 48 ore. Di conseguenza il tampone dovrà essere effettuato ogni due giorni.  

Nelle farmacie i prezzi sono calmierati, 8 euro per i ragazzi minorenni, 15 euro per gli adulti.

Tuttavia, si sta negoziando per dei prezzi inferiori in quanto tale scelta risulterebbe essere troppo onerosa per tutti coloro che dovrebbero fare almeno 3 tamponi a settimana. 

Infatti, tali lavoratori andrebbero a spendere circa 180 euro ogni mese.

Ci sono lavoratori a cui non è richiesto il Green pass?

Sì, avete letto bene. 

Poco fa abbiamo affermato che “tale obbligo riguarderà quasi la totalità dei lavoratori italiani”. 

Infatti, non abbiamo detto tutti

Esistono delle categorie di lavoratori che risultano essere esentate dalla presentazione della certificazione verde digitale. 

Si tratta di tutti quei soggetti che per motivi di salute non possono sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19.

Infatti, tali soggetti sono classificati come “soggetti fragili” e hanno il diritto a richiedere l’esenzione.

Dunque, in questo caso, i lavoratori esentati non dovranno presentare il Green pass, ma un vero e proprio certificato di esenzione. Esso verrà redatto dai medici dell’hub vaccinale, dai medici di base o dal Servizio Sanitario Nazionale. 

Green pass al lavoro: chi svolgerà i controlli?

Quindi, se non sei un soggetto fragile, anche tu dovrai presentare il Green pass per accedere al lavoro a partire dal 15 ottobre. 

Ma cosa succede se mi rifiuto?

Coloro che si rifiuteranno di esibire la certificazione verde digitale possono andare incontro a spiacevoli sanzioni

Ma andiamo con ordine, capiamo innanzitutto come funziona questa nuova imposizione. 

Partiamo dal settore pubblico. Infatti, negli uffici della Pubblica Amministrazione verrà attuato un meccanismo simile a quello delle scuole. 

Dunque, ci sarà un’app dedicata dove andranno scansioni tutti i codici QR presenti sulla certificazione verde digitale. 

Dato che, per ragioni legate alla privacy, non si può richiedere se una persona ha fatto o meno il vaccino, il Green pass andrà scansionato ogni giorno

Ma chi effettuerà i controlli?

Sia nel pubblico che nel privato abbiamo una risposta simile. Infatti, i controlli spetteranno al responsabile, il capo o il capo reparto.

Infatti, tale persona verrà nominata dai vertici aziendali e si dovrà occupare del controllo del rispetto delle nuove regole.

Inoltre, tali persone saranno obbligate a chiamare le Forze dell’Ordine in caso di violazione della normativa. 

L’applicazione per eseguire la verifica sarà sempre la stessa: Verifica C19. Ricordiamo che tale app è disponibile sia su IoS che su Android e può essere usata anche in modalità offline. 

Green pass al lavoro: analizziamo le sanzioni

Ci interrogavamo prima sui rischi che un lavoratore corre se si rifiuta di esibire il Green pass. 

Inoltre, nel decreto sono indicate anche tutte le sanzioni e le modalità di sospensione per tutti coloro che non rispettano il regolamento stabilito dal Governo. 

Ricordiamo che, come avviene nei casi di bar e ristoranti, un lavoratore che si presenta senza Green pass può ricevere una multa compresa tra i 400 ed i 1.000 euro

Ma non è tutto. Infatti, nel decreto riguardante l’uso della certificazione verde digitale nei luoghi di lavoro, è specificato anche che si può incorrere nella sospensione del rapporto lavorativo.

Ricordiamo cosa avviene per il personale scolastico?

Quando un docente o una persona qualsiasi del personale dell’istituto scolastico si presenta a scuola senza certificazione verde scatta un’assenza ingiustificata. 

A partire dal quinto giorno di assenza ingiustificata scatta la sospensione dello stipendio e del lavoro fino alla data di possesso del Green pass.

Da quanto dicono i media la stessa misura varrà per il settore pubblico. Invece, per quanto riguarda il privato, scatterà da subito la sospensione. Tuttavia, non si tratta ancora di dati certi.