Green pass: per quali attività è necessario il vaccino?

Green pass base, rafforzato e booster: quale è necessario avere a seconda della propria età e del luogo da frequentare? Quali sono le nuove restrizioni?

Insieme alla mascherina, il Green pass, entrato in vigore il 6 agosto 2021, è ormai diventato un inseparabile compagno quotidiano, indispensabile da portare con sé ogni volta in cui si esca di casa.

Come si legge sul sito dedicato del governo,

“la Certificazione verde Covid-19 nasce su proposta della Commissione europea per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di Covid-19. È una certificazione digitale e stampabile (cartacea), che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. In Italia, viene emessa soltanto attraverso la Piattaforma nazionale Dgc del ministero della Salute”.

Con il passare del tempo e l’aggravarsi della situazione sanitaria, nuove tipologie di Certificazione verde sono state introdotte, a seconda che si sia vaccinati contro il Covid-19, guariti dal virus o semplicemente risultati negativi a un tampone molecolare o rapido. Quali sono le differenze tra loro e quali le regole da rispettare?

Qual è la differenza tra Green pass base, rafforzato e booster?

Ci sono tre diverse tipologie di Green pass: base, rafforzato (o super) e booster (o mega). Il Green pass base si può ottenere con la vaccinazione, la guarigione o l’esito negativo di un tampone, il Green pass rafforzato con la vaccinazione e la guarigione, il Green pass booster con la somministrazione della terza dose di vaccino. Una tabella costantemente aggiornata dal governo spiega quale tipo di certificazione sia necessario avere per le diverse attività.

Per tutti e tre i tipi di Green pass rimangono comunque valide le esenzioni per i minori di 12 anni e coloro che possiedono una certificazione medica idonea.

Dal 1° febbraio 2022, il Green pass base diventerà necessario per entrare nella maggior parte dei negozi, che finora potevano essere visitati senza alcun tipo di certificazione. Non sarà invece richiesto per accedere a negozi alimentari, mercati all’aperto, ottici, farmacie, parafarmacie, chioschi delle edicole, pompe di benzina e negozi che vendono prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali.

Dalla stessa data, il Green pass base servirà inoltre per accedere a uffici pubblici, servizi postali, finanziari e bancari, dal 20 gennaio 2022 per i servizi alla persona, ovvero parrucchieri, barbieri, centri estetici e simili e le lavanderie.

Quando servono il Green pass rafforzato e quello booster?

Il Green pass rafforzato, in vigore dal 6 dicembre 2021, sta piano piano diventando necessario per sempre più attività. Per entrare in bar, ristoranti, strutture ricettive, palestre, piscine, teatri, musei, cinema, centri benessere e termali, sale gioco, casinò, parchi tematici e di divertimento, assistere a convegni, eventi culturali e sportivi, partecipare a feste e per molti altri luoghi e avvenimenti è ora necessario essere vaccinati o guariti dal virus.

Dal 15 febbraio 2022, per poter accedere al proprio luogo di lavoro i lavoratori pubblici e privati con più di 50 anni di età dovranno possedere il Green pass rafforzato. Chi è più giovane potrà invece continuare ad avere solo il base.

Il Green pass booster, in vigore dal 30 dicembre 2021, è obbligatorio per entrare nelle residenze sanitarie assistenziali, alle quali si può accedere anche con il Super green pass, ma solo se accompagnato dal risultato negativo di un tampone. È possibile che l’utilizzo del Mega green pass venga esteso anche alle discoteche, quando queste potranno riaprire (al momento la loro chiusura è imposta fino al 31 gennaio 2022).

Il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24 dicembre 2021 ed entrato in vigore a Natale ha ridotto da nove a sei mesi la durata del Green pass vaccinale e da guarigione post-vaccinazione, allineandola quindi a quella del Green pass derivante dalla semplice guarigione. La nuova regola sarà valida dal 1° febbraio 2022

Anche altri Paesi, come per esempio la Francia, stanno introducendo il pass vaccinale, equivalente al nostro Green pass rafforzato. Il pass vaccinal francese servirà per entrare nei ristoranti, utilizzare i trasporti a lunga percorrenza e accedere a fiere e palazzetti dello sport, sul modello Italia.

In Francia, il pass vaccinale dovrebbe diventare obbligatorio anche per gli sportivi professionisti che vorranno partecipare a una qualche competizione. Se questa regola venisse confermata, Novak Djokovic, la cui espulsione dall’Australia a causa delle posizioni contro i vaccini ha tenuto banco nei primi giorni del 2022, oltre agli Australian Open dovrebbe rinunciare quindi anche al Roland Garros.

Come si scarica il Green pass?

Dopo la somministrazione della vaccinazione, l’esito negativo di un tampone o l’avvenuta guarigione dal Covid-19, si riceve un sms o un’email con il codice per scaricare il proprio Green pass. In ogni caso, questo authcode, ovvero una password univoca e valida per un solo dominio, può essere anche recuperato in autonomia.

La Certificazione verde può essere reperita sul sito dedicato del governo, utilizzando l’identità digitale o il numero di tessera sanitaria, sull’AppImmuni, sull’App IO o sul portale del Fascicolo sanitario elettronico regionale. Il Green pass può essere utilizzato in formato digitale su uno smartphone o un altro dispositivo oppure stampato.

Dal 6 gennaio 2022, la Certificazione verde di chi risulta guarito dal Covid-19 in seguito a un tampone negativo viene automaticamente sbloccata. Con la comunicazione del contagio, il certificato viene infatti reso inutilizzabile. Per quest’operazione era precedentemente necessario l’intervento del medico, con un conseguente allungamento delle tempistiche.

Quali sono le regole nell’Unione europea?

Da martedì 1° febbraio 2022 nell’Unione europea verranno adottate delle nuove regole relative al Green pass derivante dal primo ciclo di vaccinazione (due dosi per tutti i vaccini approvati, con l’eccezione di Johnson & Johnson, per il quale ne basta una), che porteranno la sua validità a 270 giorni. Tutti gli Stati membri dovranno conformarsi alle nuove norme, volte ad assicurare una maggiore coordinazione all’interno dell’Unione. Il periodo di validità del certificato stabilito dall’Italia è comunque minore di quello fissato a livello europeo.

La nuova scadenza è stata decisa grazie all’indicazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, secondo il quale le dosi di richiamo del vaccino dovrebbero essere somministrate al più tardi sei mesi dopo il termine del ciclo primario. I tre mesi ulteriori rappresentano il periodo di tolleranza per consentire ai Paesi di adeguare le loro campagne vaccinali e ai cittadini di accedere alle dosi di richiamo.

Il regolamento dell’Unione europea sul Green pass sarà valido per un anno a partire dal 1° luglio 2021. Se necessario, potrà comunque essere prorogato. La Commissione europea tre mesi prima della scadenza del regolamento dovrà presentare una relazione al Parlamento europeo.

Al di fuori dell’Unione europea c’è chi invece l’utilizzo del Green pass, e di altre misure di contenimento dei contagi, lo sta eliminando. Il premier della Gran Bretagna Boris Johnson ha infatti recentemente annunciato che le restrizioni anti-Covid-19 saranno tolte: stop alle raccomandazioni di lavorare da casa, al certificato vaccinale britannico e all’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici affollati, sui mezzi di trasporto urbano e nelle scuole, con la motivazione del calo dei contagi dovuto alla massiva somministrazione della dose booster di vaccino.

Anche Israele sta valutando l’eliminazione del proprio Green pass e il ritorno alla normale routine, ma nessuna decisione è per il momento stata presa al riguardo.

Si può viaggiare con il Green pass?

Con la diffusione della variante Omicron, diversi Paesi, compresa l’Italia, hanno imposto restrizioni più severe agli spostamenti.

Per quanto riguarda i nostri vicini, in Austria, per esempio, fino al 31 gennaio 2022 per evitare la quarantena è necessario essere vaccinati o guariti dal Covid-19 da meno di sei mesi ed effettuare un test molecolare nelle 72 ore che precedono il viaggio. Sono esonerati dal tampone coloro che hanno ricevuto la terza dose di vaccino, sono guariti dal Covid da meno di 90 giorni, oppure hanno ricevuto due dosi di vaccino e sono guariti dal Covid-19.

Per entrare in Svizzera, invece, tutti i viaggiatori che hanno 16 o più anni devono presentare il risultato negativo di un test molecolare effettuato a non più di 72 ore dall’ingresso o di un test rapido non più vecchio di 24 ore e sottoporsi, a proprie spese, a un ulteriore tampone tra i quattro e i sette giorni successivi all’arrivo. A 48 ore dal viaggio è inoltre necessario compilare il Passenger Locator Form, SwissPLF.

Per essere sempre informati sulle regole valide per partire dall’Italia e tornare poi a casa, è consigliabile visitare il sito Viaggiare sicuri.

Per chi e dove è in vigore l’obbligo vaccinale contro il Covid-19?

In Italia, il 5 gennaio 2022 è stato approvato il decreto che prevede l’obbligo vaccinale, in vigore dall’8 gennaio, per chi ha più di 50 anni, che quindi potranno andare al lavoro solamente se immunizzati oppure guariti dal Covid-19.

Il vaccino è inoltre necessario per alcune categorie di lavoratori: personale sanitario, compreso quello che lavora in amministrazione, e delle residenze sanitarie assistenziali, docenti e personale amministrativo scolastico, militari, Polizia e forze del soccorso pubblico. Dal 1° febbraio 2022, diventerà obbligatorio anche per il personale delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Nell’Unione europea, solamente Austria e Grecia, oltre all’Italia, hanno imposto degli obblighi vaccinali. In Austria, dal 1° febbraio 2022 dovranno essere immunizzati tutti gli over 14, mentre dal 16 gennaio 2022 in Grecia sono gli over 60 a doversi vaccinare.

Anche nel resto del mondo sono pochi i Paesi ad aver imposto l’obbligo di vaccinazione (per tutte le fasce di età): Indonesia, Stati federati della Micronesia, Turkmenistan, Ecuador e Tagikistan.

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