Green Pass, gli scontri travolgono l’Italia

A seguito dell’entrata in vigore, da venerdì 15 ottobre, dell’obbligatorietà di presentare il Green Pass per accedere ai posti di lavoro, numerosi scontri hanno travolto l’Italia. Le manifestazioni di protesta si sono svolte in numerose città italiane: Trieste, il cui porto è rimasto bloccato durante la giornata di Lunedì 18 ottobre, Roma, Milano e Torino.

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A partire da venerdì 15 ottobre è stato introdotto, in Italia, l’obbligo di possedere e mostrare il Green Pass per avere libero accesso ai luoghi di lavoro.

La decisione da parte del governo era già stata anticipata, martedì 12 ottobre, dalla firma posta dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Dpcm che conteneva le linee guida necessarie per poter gestire in sicurezza il rientro in ufficio dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, oltre che le modalità di controllo del Green Pass nelle aziende sia pubbliche che private. 

A seguito dell’introduzione dell’obbligatorietà di possedere il Green Pass da parte dei dipendenti per accedere ai loro posti di lavoro, vi sono state numerosi scontri e proteste che si sono susseguite in varie città italiane. 

Secondo quanto riporta ansa.it

L'obiettivo, come più volte ripetuto, è chiedere al Governo l'abolizione del Green Pass.”

Sin dall’inizio in cui venne impiegato, il certificato vaccinale è stato oggetto di aspre critiche. Nello specifico, coloro che sono contrari all’uso del Green Pass hanno definto tale strumento, stando a quanto dichiarato da republica.it, come:

Un mezzo antiscientifico, inutile, ricattatorio, divisivo e degradante.”

Per tale motivo, l’introduzione del Green Pass nei luoghi di lavoro ha indurito le polemiche già esistenti ed ha posto chi si rifiuta di sottoporsi alla somministrazione del siero anti-Covid 19 davanti ad un bivio: vaccinarsi oppure assentarsi ingiustificatamente dal posto di lavoro, fino al termine dello stato d’emergenza. 

Proteste e scontri a Trieste

A Trieste, nella giornata di lunedì 18 ottobre, si è svolta la protesta dei portuali contrari all’introduzione dell’obbligo di possedere il Green Pass nei luoghi di lavoro

La manifestazione era precedentemente stata annunciata e, già venerdì 15 ottobre, erano stati stabiliti i modi ed i tempi con cui essa si sarebbe svolta. 

La protesta ha avuto inizio nella prima mattinata di lunedì, quando il leader, Stefano Puzzer, si è riunito con i lavoratori del porto di Trieste. Oltre ai manifestanti, hanno preso parte all’occupazione del porto anche donne e uomini di tutte le età, con lo scopo di esprimere il loro dissenso verso l’introduzione del Green Pass. 

Durante la prima parte della protesta, il sempre più numeroso gruppo ha deciso di sedersi a terra ed hanno iniziato ad intonare cori No Pass, con frasi del tipo: 

“La gente come noi non molla mai.” 

A questo punto, sono intervenute le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, nel tentativo di sgomberare l’area adiacente al porto, occupata dagli oppositori del Green Pass. Per fare ciò, la Polizia è dovuta ricorre a mezzi estremi e sono stati azionati gli idranti contro i manifestanti

Di conseguenza, sono sorti contrasti tra i partecipanti alla protesta e le forze dell’ordine. 

Successivamente, verso la metà della mattinata, la Polizia ha impiegato i gas lacrimogeni contro la folla in rivolta, cercando di disperderli

Tuttavia, i manifestanti, capeggiati da Puzzer, hanno scelto di dirigersi verso Piazza Unità, percorrendo le strade dalla città di Trieste. Una volta lì giunti, è stato chiesto a tutti i partecipanti di restare seduti, in silenzio, per evitare nuove cariche da parte della Polizia.

Secondo la Questura, gli scontri della mattinata hanno portato alla denuncia di cinque soggetti che hanno preso parte alla protesta e causato il ferimento, anche se non grave, di tre poliziotti

Nel pomeriggio, la rivolta in Piazza Unità è continuata, con alcuni manifestanti che hanno insultano i giornalisti lì presenti, oltre che aver allontanato le telecamere dalla zona. 

I contestatori, guidati da Puzzer, hanno dichiarato che il loro obiettivo è quello di ottenere un incontro con il Governo entro due o tre giorni

Nel frattempo, nella zona del porto, la protesta evolve in una guerriglia urbana: i cassonetti vengono trascinati in mezzo alla strada, sono lanciati oggetti e, forse, persino una bomba carta.

La manifestazione cessa, anche se solo in parte, nella serata di lunedì 18 ottobre. 

Inizialmente, al termine della protesta, il CLPT ha espresso la volontà di resistere e protrarre la rivolta fino a mercoledì 20 ottobre. In seguito, hanno ritrattato tale decisione e si sono dissociati da ogni forma di protesta, come riporta triesteprima.it, dichiarando che:

"Visti gli ultimi sviluppi delle mobilitazioni contro il Green pass, il CLPT non intende partecipare alla gestione complessiva delle stesse e/o a qualsiasi coordinamento/associazione relativa.”

Al contrario, i movimenti no vax triestini hanno dichiarato che proseguiranno ad oltranza nelle loro proteste contro il Green Pass e l’obbligo vaccinale.  

Stefano Puzzer: nasce “Coordinamento 15 ottobre” e l’incontro con il ministro Patuanelli

Al termine delle rivolte, nel corso della giornata di martedì 19 ottobre, Stefano Puzzer ha annunciato la nascita di “Coordinamento 15 ottobre”; un movimento il cui obbiettivo è quello di rappresentare e tutelare i cittadini contro l’obbligo vaccinale e di Green Pass. 

È stato reso noto che i portavoce del movimento saranno lo stesso Puzzer e Dario Giacomini, medico no vax e radiologo sospeso nonché presidente dell’associazione “Contiamoci”, volta a tutelare i sanitari che sono stati radiati per essersi rifiutati di sottoporsi al siero anti-Covid 19. Oltre a loro, sarà coinvolto anche lo psichiatra Mario Bertali

Stefano Puzzer ha dichiarato che il movimento “Coordinamento 15 ottobre” nasce dalla spontanea iniziativa delle persone coinvolte, come riportato da rainews.it:

"Non pensate che qualcuno ci stia dettando la linea. Ci stiamo solo organizzando. Non stiamo sotto nessuno." 

In aggiunta a ciò, Puzzer ha precisato che “Coordinamento 15 ottobre” avrà un ufficio stampa per evitare che le notizie vengano fraintese o mal riportare alla cittadinanza. 

Nel mentre, venerdì 22 ottobre è prevista a Trieste una nuova manifestazione No Pass

Inoltre, nella giornata di sabato 23 ottobre, nella città travolta dagli scontri e proteste, si recherà il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli e riceverà una delegazione di manifestanti, come da loro espressamente richiesto durante le contestazioni che si sono svolte lunedì.

La delegazione chiederà al ministro Patuanelli, e di conseguenza al Governo, l’abolizione del Green Pass almeno per poter accedere ai luoghi di lavoro

Roma, la protesta contro il Green Pass investono la città

Le proteste No Pass non risparmiano nemmeno la capitale d’Italia, Roma.

Lo scorso 9 ottobre, si è tenuta una manifestazione, guidata dagli esponenti del partito di estrema destra Forza Nuova, e culminata con un assalto alla sede della Cgil durato otto minuti.

Successivamente, sabato 16 ottobre, un gruppo di manifestanti ha improvvisato un sit-in in Piazza del Popolo, esponendo degli striscioni con scritte frasi che esprimevano una netta opposizione all’obbligo di possesso del Green Pass introdotto dal Governo. Gli stessi slogan erano comparsi durante la violenta protesta del 9 ottobre.

A seguito degli eventi di sabato 16 ottobre, 40 manifestanti sono stati denunciati: dalle indagini è risultato che i soggetti coinvolti non erano residenti a Roma bensì provenienti da Spoleto e si sospetta che i contestatori possano essere legati a gruppi anarchici.

Per tale motivo, oltre agli investigatori, sui fatti del 9 e del 16 ottobre sta indagando anche un pool di esperti dell'Antiterrorismo.

Di conseguenza, l’attenzione rimane alta, soprattutto, in vista del prossimo G20 che si svolgerà verso la fine del mese. 

Le parole del ministro Luciana Lamorgese sui fatti di Trieste e Roma.

Nella giornata di martedì 19 ottobre, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese è stata convocata a riferire, alla Camera ed al Senato, sulla gestione dell’ordine pubblico nel corso degli scontri a Trieste ed a Roma, durante l’assalto alla sede della Cgil. 

Per quanto riguarda i fatti avvenuti il 9 ottobre, a Roma, il ministro ha rifiutato l’accusa secondo cui lo scarso intervento delle forze dell’ordine per contrastare i manifestanti, che hanno successivamente tentato l’assalto alla Cgil, sia stato causato da infiltrazioni di membri della Polizia stessa tra le schiere di assalitori

Secondo quanto riportato da lastampa.it, Luciana Lamorgese ha dichiarato che respinge fortemente tale lettura degli eventi poiché non analizza la realtà dei fatti, bensì: 

“Insinua il dubbio che le forze di polizia, cui dobbiamo la difesa delle istituzioni e il mantenimento della pace sociale, si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche.”

Al contrario, è certo che il numero di forse dell’ordine messe in campo era insufficiente rispetto al numero dei partecipanti che realmente ha preso parte alla manifestazione

In merito a ciò che è accaduto a Trieste, il ministro Lamorgese ritiene che la reazione delle forze dell’ordine fosse moderata e volta al contenimento degli scontri: l’obbiettivo era quello di liberare il porto di Trieste, un centro vitale per lo scarico delle merci che arrivano via mare, e solo nei momenti di maggior tensione sono stati impiegati idranti e lacrimogeni verso la folla presente. 

In aggiunta, il ministro dell'Interno ha sottolineato come vi fossero delle evidenti analogie tra gli scontri di Roma, verificatisi il 9 ottobre, e quelli di Trieste.

Manifestazioni a Milano, Verona e Torino

Le proteste contro l’introduzione dell’obbligatorietà del Green Pass hanno riguardato anche altre città italiane oltre Roma e Trieste. 

A Verona, il 16 ottobre, ha sfilato un corteo No Pass autorizzato dalla questura. Durante la manifestazione non si sono verificati scontri né criticità di alcun genere per l’ordine pubblico. Tra i partecipanti vi erano anche famiglie con bambini e gli slogan presentavano vari riferimenti alla protesta dei portuali di Trieste.

A Torino, nella stessa giornata, un gruppo di docenti e studenti contrari alla certificazione verde per accedere alle lezioni, ha occupato l’Aula Magna dell’ Università in segno di protesta.

A Milano, lo scorso sabato è stato il tredicesimo week end di proteste oltre che la seconda manifestazione che si è svolta in meno di 24 ore dato che ve ne era stata una precedente, nella serata di venerdì, che aveva mandato in tilt il traffico cittadino.  

I manifestanti, accompagnati anche da fumogeni, intorno alle 17 hanno imboccato le vie del centro dirigendosi verso piazza Duomo, sfilando tra coloro intenti a fare shopping.  

Appare, dunque, evidente che l’Italia sia travolta dalle proteste e ciò è confermato anche nei numeri: nei mesi da febbraio 2020 ad ottobre 2021, nel nostro Paese si sono svolte 5.569 manifestazioni di protesta.

La maggior parte di esse si sono verificate quest’anno e, nel periodo tra il 22 luglio e il 18 ottobre 2021, 1.526 sono contestazioni legate all’introduzione del Green Pass.