Green Pass, novità: obbligo per gli studenti?

Al Governo è stata inviata la richiesta, da parte di numerosi sindaci delle città italiane, di introdurre l’obbligo di Green Pass per gli studenti, al rientro dal periodo di vacanza dovuto alle Feste. Lo scopo era quello di evitare nuove chiusure nella scuola, a causa della variante Omicron, ed il ricorso alla Didattica a Distanza.

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I sindaci di varie città italiane, guidati da Matteo Ricci, hanno inviato al Governo la richiesta di poter introdurre l’obbligo di Green Pass anche per gli studenti, a partire dal rientro dopo le vacanze natalizie.

L’obiettivo è quello di scongiurare il rischio dover nuovamente chiudere le scuole e far ricorso alla Didattica a distanza, soprattutto a causa della sempre più crescente diffusione della variante Omicron. 

Tale proposta ha suscitato aspre repliche sia da parte dell’Anp, Associazione nazionale presidi italiani, sia da parte dell’opposizione politica: infatti, essi ritengono che l’obbligo del Green Pass per tutti gli studenti sia una violazione del diritto all’istruzione

Nel frattempo, la variante Omicron suscita preoccupazione tra gli esperti poiché essa pare essere più contagiosa della precedente, denominata Delta, anche se ancora si conosce poco. 

Perciò, nel tentativo di riuscire ad arginare la sua diffusione, il Governo valuta l’ipotesi di introdurre un lockdown mirato, durante il periodo delle Feste. 

Questa scelta pone, però, il Governo ad un bivio poichè la necessità di arginare i contagi, causati dal Covid-19, rischia di mettere a repentaglio l'economia nazionale, dato che il periodo delle Feste è per essa fondamentale.  

In aggiunta, la durata del Green Pass potrebbe essere ulteriormente ridotta, da 9 a 6 mesi, e vi sono varie Regioni che hanno o rischiano di cambiare “fascia di colore”, nel corso di questi giorni. 

I sindaci chiedono il Green Pass per gli studenti

Attraverso una lettera inviata al Governo, i sindaci di numerose città italiane, tra cui Milano, Napoli, Bologna, Bergamo e Firenze, hanno chiesto di introdurre il Green Pass obbligatorio per gli studenti dalle classi elementari, passando per le medie fino alle superiori.

Lo scopo della missiva, secondo quanto riportato da  tg24.sky.it, è quello di poter evitare chiusure ed il ricorso alla Didattica a distanza

“Con le gravi conseguenze sanitarie, sociali, lavorative, economiche e psicologiche che abbiamo già conosciuto in passato.”

Secondo i sindaci, l’introduzione dell’obbligo di Green Pass per gli studenti  è l’unica alternativa possibile, a causa della crescente diffusione della variante Omicron.  

Per questo, essi esortano il Governo affinché il Green Pass per gli studenti sia valido a partire già dal rientro delle vacanze natalizie

L’idea di rivolgere tale appello al Governo è stata proposta da Matteo Ricci, presidente dell’Ali, ovvero Autonomie locali italiane. 

In un’intervista rilasciata a Repubblica e ripostata nel suo profilo Twitter, Matteo Ricci ha dichiarato che senza un provvedimento urgente si rischia di tornare in Dad al rientro a scuola a gennaio, dopo l’Epifania.

La proposta di introdurre il Green Pass per gli studenti non è stata esclusa dal Governo.

Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, durante il suo intervento nel corso della trasmissione Rai Uno Mattina, ha dichiarato che la richiesta avanzata dai sindaci italiani sarà discussa in una cabina di regia dove saranno presenti tutti i ministri. 

Egli ha ribadito che, al momento, il vaccino in sé sia uno strumento più che necessario per evitare il ricorso alla Dad e che l’uso del Green Pass possa essere attuato più facilmente nei ragazzi rispetto ai bambini

Presidi contrari al Green Pass per gli studenti

La richiesta dei sindaci di introdurre l’obbligo del Green Pass per tutti gli studenti italiani non ha ottenuto l’approvazione da parte dei presidi.  

Antonello Giannelli, presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi), ha replicato a Matteo Ricci esprimendo il proprio disappunto in merito alla proposta

Giannelli ha dichiarato di comprendere i timori in merito alla diffusione della variante Omicron che pare colpire maggiormente la popolazione più giovane, ancora non vaccinata.

Tuttavia, secondo quanto riportato da orizzontescuola.it, egli ha specificato che l’introduzione di nuove misure, in ambito scolastico, dovranno essere graduali soprattutto qualora esse: 

Potrebbero comportare una compressione del diritto all’istruzione, pur se determinate da ragione di salute collettiva.”

Nel mentre, un’alternativa al Green Pass per gli studenti potrebbe essere l’ipotesi di allungare il periodo delle vacanze natalizie fino al 15 gennaio, facendo ricorso per un breve periodo alla Didattica a distanza.

Nonostante ciò, neppure tale proposta pare risultare convincente per Giannelli, il quale ritiene che solo la vaccinazione, soprattutto nella fascia al di sotto dei 16 anni, sia l’unica via da percorrere per poter mantenere le scuole sicure. 

Oltretutto, secondo il presidente dell’Anp, non vi sono studi che abbiano messo in correlazione l’aumento dei contagi con la scuola in presenza ma, al contrario, sono ben risaputi gli effetti negativi della Dad sul percorso d’apprendimento dei giovani.

Ad ogni modo, Giannelli non nega che il numero dei contagi nelle scuole sia in risalita, a causa di un fallimento nel sistema di tracciamento di chi ha avuto contatti con soggetti positivi al Covid-19, anche se la situazione non è grave come lo era lo scorso anno

No al Green Pass per gli studenti da parte della politica

La proposta di rendere obbligatorio il Green Pass anche nelle scuole, per tutti gli studenti, ha suscitato non solo le critiche da parte dell’Associazione nazionale presidi anche le proteste di vari rappresentati politici, da sempre contrari al certificato vaccinale. 

Matteo Salvini, leader della Lega, ha bocciato la richiesta fatta dai sindaci di varie città italiane, sostenendo la necessità di agire con cautela prima di attuare manovre che possano risultare discriminatorie nei confronti di bambini e ragazzi che rischierebbero di essere isolati dalle attività scolastiche. 

La stessa opinione è condivisa da Giorgia Meloni, capo del partito Fratelli d’Italia, la quale definisce la proposta come inaccettabile

Aspre critiche alla richiesta, avanzata da Matteo Ricci e dai sindaci al Governo, sono state espresse anche da Rossano Sasso, appartenente alla Lega e sottosegretario all’Istruzione. 

Egli, tramite la sua pagina Twitter, ha commentato le parole espresse da Matteo Ricci, durante la sua intervista a Repubblica, ed ha respinto la proposta di introdurre il Green Pass per gli studenti, ritenendo più utile incrementare il tracciamento, la prevenzione dei contagi,grazie al vaccino, e l'impianto di sistemi di purificazione dell'aria. 

Green Pass: sarà valido da 9 a 6 mesi?

Intanto che prosegue la discussione sul Green Pass ed il suo possesso obbligatorio per gli studenti, il numero dei contagi è in aumento, in tutta Italia.

Gli esperti sono preoccupati dalla crescente diffusione della variante Omicron, la quale pare essere più contagiosa di quella Delta, anche se si conosce ancora troppo poco in merito. 

Per poterne arginare l’avanzata, il Governo valuta di ridurre nuovamente la validità del Green Pass da 9 a 6 mesi.

Se confermata, si tratterebbe della seconda volta, in poco più di un mese, in cui l’idoneità del Green Pass viene diminuita, rispetto alla durata stabilita inizialmente di un anno. 

Nonostante ciò, sono varie e discordanti le opinioni che si susseguono: Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza, propone di di dare il Super Green Pass solo a chi fa la terza dose mentre Guido Rasi, durante un’intervista a Buongiorno su Sky TG24, sostiene che dopo 5 mesi il Green Pass inizia a perdere validità, in relazione alla circolazione del virus: 

“Se fossimo in un momento di bassa circolazione non sarebbe così, ma se il virus gira molto va rivista la durata del Pass.”

Ad ogni modo, nel nostro Paese i casi di Omicron sequenziati sono solo alcune decine anche se, molto probabilmente, si tratta di una sottostima data la scarsa efficacia del sistema di tracciamento dei contatti. 

Per avere un quadro più chiaro della situazione e, di conseguenza, capire quale scelta intraprendere, si attende una decisione definitiva entro i prossimi giorni, ovvero quando si saprà di più sulla variante Omicron da primi studi effettuati. 

Nuovi cambi di colore per le Regioni e rischio lockdown

A causa dell'aumento nel numero dei contagi, a seguito della diffusione della variante Omicron, il Governo potrebbe valutare l'ipotesi di introdurre restrizioni più ferree durante il periodo delle Feste. 

Una scelta simile è stata già intrapresa in Austria, dove chi non si è sottoposto al vaccino, dal 24 al 26 dicembre e per il Capodanno, sarà costretto alla quarantena forzata tranne per potersi recare a far visita solo ad una persona cara.

Tuttavia, per ora, il Governo non pare intenzionato ad attuare realmente una decisione così drastica, anche se molte Regioni e Comuni hanno reintrodotto vecchie misure anti-contagio, ad esempio:  l’uso delle mascherine all’aperto ed il divieto di organizzare feste in piazza a Capodanno per evitare assembramenti. 

Intanto, alcune Regioni italiane hanno cambiato fascia di colore in base alla curva epidemiologica: Marche, Liguria, Veneto e provincia di Trento sono in zona gialla, già da lunedì 20 Dicembre.

Verso fine mese, a Capodanno, altre Regioni come: Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna, potrebbero andare incontro alle stesse restrizioni

La situazione più grave è in Friuli-Venezia Giulia dove i reparti ospedalieri sono in affanno e, perciò, rischia di essere collocata in fascia arancione

L’allarme sanitario causato dall’insorgere della variante Omicron rischia di diventare una minaccia anche per l’economia: difatti, il record raggiunto di 30 mila nuovi contagi, di cui ancora non si conosce quanti siano causati dalla variante Ormicron, impone al Governo la necessità di attuare delle restrizioni anche durante le Feste

Ciò potrebbe avere un impatto negativo sugli incassi tra Natale e Capodanno, periodo cruciale per l’economia, generando un aumento delle disdette nelle prenotazioni di alberghi e ristornati ed un calo delle presenza nei cinema o teatri. 

Per tale motivo, il Governo dovrà tenere conto anche di questo elemento nel decidere qual scelta intraprendere per contenere la pandemia sul territorio italiano