Green Pass, le regole per viaggiare in sicurezza

Grazie al Green Pass, numerosi paesi hanno iniziato ad allentare o cancellare le norme che limitavano il turismo, soprattutto quello internazionale. Le restrizioni erano state introdotte all’inizio della pandemia mondiale di Covid-19, nel 2020. Nonostante l’allentamento dei divieti, il turismo internazionale non è ancora tornati ai livelli precedenti al sorgere della pandemia.

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Il 20 Settembre 2021, Jeff Zients, il consigliere della Casa Bianca che si occupa del coordinamento delle azioni volte a contenere il dilagare della pandemia di Covid-19, ha annunciato che dal prossimo novembre sarà possibile recarsi negli Stati Uniti per tutti turisti provenienti dall’UE, Regno Unito, Irlanda, Brasile, Cina, Sud Africa ed altri Paesi, purché vaccinati.

Come riportato da lastampa.it:

"Gli Stati Uniti allentano le restrizioni legate al Covid e, dopo 18 mesi di chiusura dei confini, riaprono. Il via libera scatterà a inizio novembre."

Tuttavia, gli Stati Uniti non sono l’unico paese ad aver riaperto al turismo internazionale dopo la pandemia. 

Secondo ilgiorno.it:

"Le 10 mete più gettonate" in epoca post Covid, sono: "Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Svizzera, Vaticano, Stati Uniti, Cina e Russia."

Si tratta di un grande, importante passo che segna il progressivo ritorno alla normalità: infatti, nel 2020, numerosi paesi avevano bloccato i voli internazionali, ad eccezione di quelli motivati da specifiche necessità lavorative o di salute.

La ripresa del turismo, attraverso l'uso sempre più frequente del Green Pass ed un crescente numero di persone vaccinate, ha portato con sè nuove questioni, come: evitare il problema dell'overtourism e la nascita del fenomeno del "booking sotto data".

Viaggiare in epoca Covid: quali sono i requisiti?

Per poter viaggiare sia all’interno dei confini dell’UE che nei voli internazionali, il minimo requisito richiesto è solo uno: possedere il Green Pass che attesti l’avvenuta vaccinazione.

Infatti, numerosi Paesi sono disponibili ad allentare le limitazioni per tutti quei turisti vaccinati, anche se provengono da Stati considerati a rischio moderato.

Un caso emblematico è quello del Regno Unito, come riporta tg24.sky.it

"Dal 4 ottobre, verranno eliminate le limitazioni ai voli in entrata nel Paese per i cittadini vaccinati che provengono dai Paesi inseriti nella lista “ambra” di allerta intermedia predisposta dal governo britannico."

Anche negli USA, spiega lastampa.it:

"I viaggiatori internazionali che entreranno negli Stati Uniti dovranno presentare la prova del vaccino prima dell'imbarco, insieme all'esito negativo di un test per il Covid effettuato nei tre giorni precedenti al viaggio." 

In compenso, i viaggiatori in possesso del Green Pass o di qualsiasi certificato vaccinale non sono obbligati a fare alcun periodo di quarantena, una volta giunti a destinazione.  

In Italia: come funziona per i viaggiatori in entrata o in uscita dal Paese?

Per quanto riguarda l’Italia, tg24.sky.it dice:

 "La regola generale in vigore dal 1° settembre è che, per salire sugli aerei italiani, è comunque necessario presentare il Green pass o un suo equivalente estero che attesti di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19, oppure l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti."

Che cosa sono le liste A,B,C,D,E?

In aggiunta a ciò, la Farnesina ha introdotto 5 categorie (divise in A,B,C,D,E) in cui sono suddivisi i vari Stati.

A seconda della categoria a cui appartiene il paese di provenienza del viaggiatore, sono previste regole diverse per entrare sul suolo italiano.

In tutti e cinque i gruppi è richiesto, come criterio fondamentale per entrare in Italia, il Green Pass

Che cosa succede nelle categorie A e B?

Nei Paesi che rientrano nella categoria A è possibile viaggiare senza alcuna limitazione. Per il momento, rientrano in questa fascia solo la Repubblica di San Marino e lo Stato del Vaticano. 

Proprio nello Stato del Vaticano, come riportato da tg24.sky.it:

"Un’ordinanza della Pontificia commissione emanata il 20 settembre ha però previsto che dal 1°ottobre l’ingresso sarà consentito solo con il Green pass vaticano, il Green pass europeo o con un test negativo”

Nella categoria B, oltre al Green Pass, è richiesto di compilare un modulo chiamato: Passenger Locator Form (Plf). Tuttavia, per ora nessuno Stato rientra in tale gruppo. 

Che cosa succede nelle categorie C, D, E?

Le categorie C, D, E regolamentano l'accesso sul suolo italiano, dividendo i Paesi che si trovano nella UE da quelli extra comunitari.

Dentro il gruppo C, vi sono tutti gli Stati che appartengono alla UE ed Israele. In questo caso è obbligatorio compilare il modulo Plf, oltre che presentare il Green Pass oppure, in alternativa, l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ora prima. In mancanza di questi requisiti scatta l'isolamento fiduciario per un periodo di cinque giorni e con test molecolare o antigenico al termine.

Nella lista D rientrano tutti quegli Stati che non appartengono all' Unione Europea, tra cui il Regno Unito a seguito della Brexit. Per chi proviene da questi paesi, sono richiesti: il Green Pass e l’esito negativo di un tampone effettuato 72 ore prima del viaggio. 

La categoria E riguarda tutte quelle persone che possiedono la cittadinanza italiana ma vivono all’estero o sono cittadini UE e si recano in Italia, esclusivamente, per motivi sentimentali, famigliari, di studio o lavoro.

In tal caso, oltre che al modulo Plf e al Green Pass, il viaggiatore dovrà rispondere ad alcune domande specifiche in merito al motivo del suo ingresso in Italia.

Oltre ciò, è richiesto di possedere un test molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso nel nostro Paese. Dopodiché, sarà necessario sottoporsi ad un isolamento fiduciario della durata di 10 giorni ed, al termine, sarà obbligatorio effettuare un ulteriore tampone.

La ripresa del turismo: una speranza per l’economia

Grazie al Green Pass e alla sempre maggior vaccinazione di massa, si è verificato un allentamento oppure, come avviene in alcuni casi, l'eliminazione dei vincoli che erano stati imposti, in piena pandemia, per limitare i viaggi internazionali. Ciò, ha riaccesso la speranza per il turismo e, di conseguenza, per l'economia.

Infatti, proprio il settore turistico è stato quello che ha maggiormente sofferto delle limitazioni imposte per contrastare la diffusione del Covid-19. 

Nonostante ciò, da quello che emerge tenendo conto anche delle prenotazione nelle strutture turistiche in Italia e all'estero, il turismo, soprattutto quello internazionale, non sembra essere ancora tornato ai livelli precedenti alla pandemia anche se, durante il periodo estivo, l'Italia ha registrato buoni risultati, in termini di presenze. 

Secondo The Data Appeal Company e riportato da ilsole24ore.com:

"L'Italia ha registrato tra aprile e luglio una decisa crescita delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2020: parliamo del 567% in più per i voli aerei e del 1090% per il booking negli hotel."

A tale proposito, Mirko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company, intervistato da ilsole24ore.com ha dichiarato che: 

"Questi dati sono sicuramente influenzati dalle scelte legate alle mete estive e, quelle di mare in particolare, ma è certo che siamo in media ancora lontani dalle presenze di due anni fa, perché è mancato ancora il turismo di lungo raggio." 

Tuttavia egli ha specificato che i risultati ottenuti dall'Italia, nell'ambito del turismo, sono molto incoraggianti

"La velocità della ripartenza è comunque superiore alle aspettative."

Turismo e sicurezza: stop all'overturism 

Sono molti i Paesi che consentono il turismo pur mantenendo alta l'attenzione sulla sicurezza.

In questo senso, uno degli strumenti maggiormente utilizzati consiste nell'evitare l'overtourism, ovvero l'eccesso di turisti che, soprattutto nei periodi feriali, rischiano d'invadere le località turistiche, aumentando i rischi d'importare o d'incremetare la circolazione del Coronavirus. 

Per contrastare questo problema sono state effettuate varie soluzioni. Un esempio, riportato da ilsole24ore.com, è la città di Amsterdam:  

"Il comune di Amsterdam ha varato un'ordinanza per limitare a 20 milioni il numero massimo di pernottamenti turistici su base annuale, rispetto ai 22 milioni di room night dell'era pre-Covid."

Un' altra strategia volta a contrastare il problema dell'overtourism, è quello effettuata dalla Grecia.

Infatti, tale nazione ha unito la lotta al sovraffolamento, generato dal turismo incontrollato, al possesso del Green Pass da parte dei visitatori.

Ciò ha permesso di creare delle vere e proprie zone turistiche Covid Free destinate, esclusivamente, a coloro che possedevano la certificazione verde.

Le conseguenze di questa scelta sono state positive, come riportato da ilsole24ore.com:

"A tutto agosto, infatti, il paese ellenico aveva infatti praticamente azzerato la differenza rispetto al booking di voli e alloggi del 2019 ed è l'unica nazione ad aver registrato, nel periodo considerato, picchi di prenotazioni anche superiori all'era pre-pandemica."

Il fenomeno del "booking sotto data"

Con l'insorgere dalla pandemia è nato un curioso fenomeno che ha caratterizzato il turismo in questi anni, ovvero quello del "booking sotto data". Si tratta di confermare la prenotazione di un viaggio poco prima della partenza stessa. 

Tale nuova abitudine dei turisti sembra influenzata dalla diffusione del Coronavirus e delle sue varianti, come quella Delta.

Infatti, il "booking sotto data" permette di confermare o cancellare un viaggio, a seconda dall'andamento della pandemia. 

Tuttavia, il fenomeno non durerà a lungo. Secondo Mirko Lalli, intervistato da ilsole24ore.com

"Ci sarà il rimbalzo di richieste  appena ci si potrà muovere completamente e liberamente, nel segno della sicurezza, che si confermerà un fattore fondamentale nella scelta di una destinazione."

Green Pass e vaccini: l'unica via per poter tornare a viaggiare.

Giunti a questo punto, pare evidente che i vaccini e, soprattutto, il possesso del Green Pass sono l'unica strada con cui poter far riprendere il turismo e permettere alle singole persone di viaggiare in totale sicurezza, come sostenuto anche da Lalli, al ilsole24ore.com:

"Oggi non è pensabile viaggiare all'estero senza le necessarie garanzie sanitarie, e quindi Green Pass e vaccino."

Di conseguenza, la speranza è che, attraverso una crescente vaccinazione di massa soprattutto a livello globale, il turismo nell'epoca post Covid-19 possa tornare ai livelli precedenti la pandemia ed incrementare i livelli di ripresa che già si sono, pazialmente, verificati nel 2021.