INPS: ecco come inviare la domanda per il bonus babysitter!

Il bonus babysitter, emancipato il 13 marzo, sarà assicurato per tutto l'anno 2021 e soddisfa tutte quelle famiglie che hanno a carico bambini minori dai 14 ai 16 anni. Le categorie di famiglie che possono usufruire di tale bonus, ovvero di 100 euro settimanali, sono i dipendenti autonomi, operatori sanitari e forze dell'ordine.

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ll bonus babysitter è entrato in vigore il 12 marzo, e prevede e garantisce 100 euro a settimana per tutte quelle famiglie che hanno figli che svolgono l'attività scolastica a casa tramite computer. È un accertamento assicurato dal governo Draghi con il Decreto legge n.30 ed è un auspicio che è stato affermato fino al 30 giugno scorso, e prorogato fino a tutto l'anno 2021, quindi tutt'ora in esecuzione.

La garanzia di tale bonus è stata decisa dal momento in cui tutta Italia è stata suddivisa in zone rosse e arancioni e le famiglie si trovavano a far fronte al mantenimento dei figli, poiché essi erano occupati dal lavoro.

I lavoratori dipendenti hanno la spettanza di lavorare in smart working in caso in cui i figli minori di 16 anni sono a casa per svolgere impegni scolastici, o per situazione da quarantena causa Covid. Per quelle persone che non hanno la facoltà di lavorare tramite computer, è possibile richiedere il congedo parentale straordinario, che sarà retribuito e garantito al 50% per i genitori con figli di 14 anni e/o con gravi disabilità dichiarate e attestate, e congedo salariato per coloro che hanno figli con età compresa dai 14 ai 16 anni. 

A chi spetta il bonus e i requisiti:

 L'importo del bonus è di 100 euro a settimana e può essere utilizzato sia per pagare una babysitter e sia per tesserare ovvero iscrivere i figli a centri estivi, cioè strutture a pagamento che accolgono bambini e ragazzi, divisi per ogni fascia d'età. Tale facilitazione è però destinata esclusivamente ad alcune categorie d'impiegati:

  • i lavoratori indipendenti
  • coloro che sono registrati alla gestione separata INPS
  • le risorse del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per contrastare l'emergenza della pandemia
  • gli impiegati autonomi che svolgono l'attività nel settore medico, pubblico e privato (esclusivamente medici, infermieri, tecnici di laboratorio).

Tuttavia, il bonus babysitter 2021 è necessario ottenerlo solo se il genitore che fa la registrazione o l'altro genitore del bambino, non usufruisce e ha aderito precedentemente del licenziamento protratto da Covid o di custodie analoghe.

Sempre nel caso in cui non sia possibile lavorare in modalità agile, il provvedimento ha previsto la corresponsione di un risarcimento straordinario pari al 50% della rimunerazione in favore a quei genitori di bambini di età minore di 14 anni o per coloro che hanno disabilità grave certificata.

Invece, per i genitori di figli di età inclusa fra 14 e 16 anni non è assicurato e garantito alcun aiuto salariato. Possono però i genitori lavoratori non compiere nessun lavoro, con divieto di licenziamento e diritto al mantenimento del posto di lavoro.

Il bonus viene assegnato mediante il libretto di famiglia e può essere usato per i centri estivi e servizi integrativi, formativi per l'infanzia e per lo svolgimento scolastico, ed è riconosciuto ai lavoratori autonomi non iscritti all’INPS. Per l'utilizzo del bonus riguardante i servizi integrativi per l’infanzia, è importante sottolineare l' incompatibilità con l' utilizzo del bonus asilo nido.

Come richiedere il bonus babysitter

Dall' emanazione della norma si identifica e si attesta che la direzione ha garantito a sostegno delle famiglie in difficoltà, in seguito allo svolgimento scolastico affrontato da casa, una somma pari del 282,8 milioni di euro per tutto  l’anno 2021.

Sarà l’INPS a decidere e rilevare le modalità operative per accedere ai tali benefici, che sulla base delle domande effettuate e ottenute, provvederà a osservare e verificare il sistema e l'operazione, comunicando i risultati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Infatti, nell' emanazione si legge e nota che l’INPS disporrà dell'organizzazione del sistema nel limite massimo d'importo e, in caso di raggiungimento di tale soglia, si noterà che è stato raggiunto il massimo di spesa, in tal momento l’INPS non prenderà in considerazione le relative domande. 

L'incentivo  non compete se l'altro genitore ha altresì custodie presenti. Resta assicurata tra l'altro anche l'associazione del bonus  babysitter con il bonus asilo nido

Per i giorni in cui un genitore svolge la prestazione di lavoro in modalità agile o non svolge nessuna prestazione in ambito lavorativo o è sorvolato dal lavoro, l'altro genitore non può sottrarsi dall' impiego professionale o dal bonus babysitter, a meno che sia genitore anche di altri figli minori di età compresa nei quattordici anni, avuti da altri soggetti che non utilizzano però tali o simili agevolazioni.

L'indennità del bonus babysitter non può essere utilizzato per ricompensare i nonni o parenti, mentre è ammessa la prestazione lavorativa da parte di un soggetto che abbia già avuto in precedenza un rapporto di lavoro regolare con la medesima famiglia nei precedenti sei mesi.

Infine, ma non meno importante, è da ricordarsi che l'attività riferita a tale ambito da parte di pensionati si rileva in modo specifico e tale è il seguente: ovvero che l'importo si inserire con la pensione e con possibile sospensione dell'assegno nel caso si tratti d'importo 100 o di pensionamento anticipato di lavoratori precoci o riduzione dell'importo dell' attestato d'invalidità.

In aggiunta, i nonni potrebbero ricevere il bonus a meno che non facciano parte dello stesso ambiente dei familiari dei genitori.

Di seguito il video YouTube di Studio Ranzato, che riporta le procedure pratiche per la domanda del bonus babysitter:

Procedure pratiche per l'adempimento della domanda

Dopo aver emesso la risposta correttamente per Introdurre l'interessato all’aiuto economico messo in campo dal governo, è fondamentale attendere il responso dell’INPS e avviare l'operazione e terminarla tramite essa.

A tal proposito l'INPS inoltrerà un messaggio al ricevente via e-mail o SMS da cellulare o con una notifica nell’area dell'applicazione My INPS: se l'operazione è andata a buon fine ci sono 15 giorni  della concessione per acquisire l’importo sul libretto di famiglia. Ma se non si compie la corretta esecuzione il bonus potrà scadere. La proroga potrà essere valutata come una mancata iscrizione.

L' stanza di rimborso delle colonie estive, differente alla gratifica babysitter, garantisce un attestato della registrazione con un riscontro da inserire alla domanda. Successivamente si effettuerà anche la procedura di versamento desiderato: bonifico domiciliato da riscuotere in qualsivoglia ufficio postale, o carta di credito

I soldi del bonus babysitter invece vengono erogati presso l’iscrizione al Libretto di famiglia, strumento telematico disponibile sul portale INPS che si può normalmente usare per pagare prestazioni di lavoro occasionale. Vi si accede, come per la domanda per il bonus stesso, ovvero tramite i sistemi Spid o Pin dispositivo. È quindi importante disporre di questi strumenti comunicativi e digitali. L'ammissione, effettuata come ruolo di destinatari della prestazione, deve essere richiesta anche per chi ha distribuito in questi mesi i suoi servizi nell’accudimento dei bambini.

Una volta completata l’iscrizionetutti i soggetti che completano tale operazione sul Libretto di famiglia possono procedere definitivamente all'acquisizione del bonus babysitter Covid-19. Si può constatare che l’operazione sia conclusa correttamente nell' apposita casella elettronica: lì infatti si troverà la somma di denaro assegnata.

La comunicazione della prestazione del bonus babysitter

Di seguito è necessario inoltrare e "dare voce" della comunicazione all’INPS riguardante la prestazione avvenuta, inserendo di conseguenza il codice fiscale, del soggetto che svolgerà l'attività e si dovrà retribuire il lavoro svolto, nella casella “nuova comunicazione”,  indicando luogo, giorni, ore in cui è avvenuto lo svolgimento lavorativo con il bambini.

Importante sottolineare è che per utilizzare il Libretto di famiglia, non si deve svolgere alcun compimento lavorativo nella durata della prestazione o nei sei mesi precedenti al rapporto di lavoro con il proprietario. 

L’importo ottenuto e importato si classifica in “titoli”, ognuno del valore di 10 euro, differirti così: 8 di salario e 2 che ricoprono contributi Inps e Inail.  Distribuiti i titoli, la prestazione può incanalarsi per effettuare la liquidazione, secondo le prassi confermate dal prestatore nell' inclusione al Libretto di famiglia. La propaganda va messa in atto dianzi i preminenti tre giorni del mese successivo al lavoro svolto e va in saldata il 15 dello stesso mese. Il periodo massimo per la comunicazione è fino al 31 dicembre.

Contributi e imposizione fiscale

Che cosa comporta per chi nei mesi della chiusura delle scuole, ovvero fino alla sospensione di pochi mesi fa, è stato costretto a trovarsi una babysitter regolare con contratto, e non si è affidato quindi a nonni o parenti nonostante siano ammessi al bonus babysitter?

Se inizialmente si credeva di pagare una parte della prestazione della sua dipendente con la somma messa a disposizione dall' amministrazione, deve tenersi pronto a far fronte del doppio di contributi INPS e Inail, già propriamente compresi nel contratto.

Il bonus babysitter è escluso da obbligo fiscale.

Precisamente si attesta che:

“I compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sul suo stato di disoccupato e sono computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno”.

Questo vuol dir che non si estinguono tasse su quell' importo destinato al lavoratore, di conseguenza non si è obbligati a indicarle nella dichiarazione dei redditi. In caso invece si volesse redigere la Dsu per l’Isee, (dichiarazione sostituiva unica), allora dovrà rigidamente esplicitare anche le somme dimostrate, bonus babysitter compreso.

Si conclude affermando che il bonus babysitter non fa quindi reddito, ma viene richiesto in caso che la persona che si adopera a prestare il servizio di babysitter, accumula durante l’anno di riferimento ulteriori prestazioni occasionali, con cui supera i limiti economici previsti per l’esenzione fiscale.