Arriva l’ISEE precompilato: scaricalo in poche mosse

Che cosa è l'ISEE precompilato, quali vantaggi offre, a cosa serve, dove lo trovi e come puoi fare per scaricarlo e per apportare modifiche.

Da chi ha intenzione di richiedere l’assegno unico, a chi deve confermare il reddito di cittadinanza fino a chi vuole accedere a uno dei bonus legati al reddito, sono molti i cittadini che in questi giorni hanno a che fare con l’ISEE. Un’operazione che può richiedere anche molto tempo considerando la necessità di raccogliere tutta una serie di informazioni che riguardano il reddito e il patrimonio.

Dati, che poi inseriti nella dichiarazione sostitutiva unica, vanno trasmessi all’INPS che si occupa del calcolo finale. In tutto questo spesso c’è anche uno o più passaggi da un caf che presta l’assistenza. Il calcolo dei tempi necessari a portare a termine l’operazione è di quelli che scoraggiano anche i più temerari.

Resta poi sempre presente la possibilità in questo passaggio da un ufficio all’altro anche di commettere qualche errore.

Una soluzione per facilitarsi la vita c’è, fino dal 2020, ed è quella di utilizzare l’ISEE precompilato messo a disposizione dalla nostra sezione personale sul sito dell’INPS.

In questo caso a nostro carico ci sarà solo l’inserimento di alcuni dati personali, e quello di verificare che quelli relativi al patrimonio siano corretti. Se poi, questi dati non rappresentano la nostra situazione ci sarà sempre la possibilità di ricorrere all’ISEE corrente.

A cosa serve l’ISEE

L’ISEE o Indicatore della Situazione Economica Equivalente come da indicaizoni del ministero del lavoro

è un documento che rappresenta la situazione economica e finanziaria di un nucleo familiare. È costituito dalla DSU contente i dati che identificano tutti i familiari e da una serie di informazioni relative al patrimonio che vanno dal reddito da lavoro, alla giacenza media sul conto corrente, fino agli immobili e alle auto detenute.

I dati forniti saranno ricalcolati dall’INPS mettendo in rapporto il numero e alcune qualità dei membri del nucleo con reddito e patrimonio. Da questo calcolo uscirà una cifra che sarà utilizzata per incasellare il contribuente in una categoria di reddito.

Questo documento viene utilizzato solo con i rapporti con la pubblica amministrazione, non in quelli tra privati. Ce lo potrà richiedere sia lo stato che il nostro comune, o lo stesso INPS. In genere viene chiesto in modo espresso nei bandi per accedere ad alcuni servizi o bonus.

L’importo dell’ISSE, sarà per esempio considerato per decidere se abbiamo diritto ad alcuni benefici come il reddito o la pensione di cittadinanza. Servirà inoltre per stabilire in che misura saranno a carico alcuni servizi: pensiamo per esempio alle mense o al trasporto scolastico.

Dove si trova il mio ISEE precompilato

Come stabilito dalla legge numero 4 del 2019,

tutti hanno a disposizione un ISEE precompilato che dopo essere stato a disposizione in via sperimentale solo per alcune tipologie di utenti oggi è utilizzabile da tutti.

In realtà quello che troviamo sul web è una parte della Dichiarazione Sostitutiva Unica, che dovrà essere integrata con una serie di dati auto dichiarati dal titolare.

Ognuno di noi trova i suoi dati, ai quali può accedere tutte le volte che vuole, anche solo per una consultazione o una verifica con quelli che ha a disposizione, accedendo al portale INPS e da qui entrando nella sezione servizi e poi nella pagina dell’ISEE precompilato.

Si ricorda che si tratta di una sezione riservata alla quale può accedere solo il titolare che deve dimostrare la propria identità utilizzando le proprie credenziali. Niente timori, quindi che qualcuno curiosi in mezzo ai nostri cassetti, o che addirittura possa intervenire apportando modifiche.

Come scaricare l’ISEE precompilato

Il primo passo per scaricare l’ISEE precompilato è quello di dotarsi delle credenziali per accedere. Si tratta dell’identità digitale. Una sorta di carta identità telematica che è collegabile solo a noi e che è diventata indispensabile per utilizzare quasi tutti i servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni.

Le alternative sono quelle di usare lo SPID, che deve avere un livello di sicurezza almeno di 2 e che deve essere richiesto a uno dei provider accreditati e che una volta ottenuto vale per tutta la vita.

In alternativa si può usare la Carta di Identità Elettronica, con il codice PIN che ci è stato consegnato per la prima metà al momento della richiesta di rinnovo del documento e per la seconda parte con la carta stessa. Sarà necessario scaricare sul proprio smartphone una app di lettura della carta. 

Altra possibilità è quella di usare al propria Carta Nazionale dei Servizi, per la quale serve un lettore di smartcard. Chi si trovasse in difficoltà potrà chiedere aiuto a un centro di assistenza fiscale autorizzato, che la scaricherà sempre in modalità telematica.

Cosa trovo nell’ISEE precompilato

L’INPS ci fornisce una lista dei dati che già troviamo nell’ISEE precompilato.

Si tratta di informazioni che sono presenti nelle varie banche dati della pubblica amministrazione e in particolare in quelle di Agenzia delle Entrate. Evidentemente trattandosi di dati ufficiali troveremo solo i redditi che derivino da fonti lecite e che siano stati regolarmente registrati e comunicati anche dal nostro datore di lavoro.

Si tratta dei canoni di locazione per la casa di abitazione del nucleo familiare, di tutto quanto entra a far parte del patrimonio immobiliare: terreni o edifici. Inoltre quello che fa parte del patrimonio mobiliare: per esempio veicoli, oppure barche.

Sono presenti anche i redditi utili ai fini IRPEF intesi come quelli a cui si deve applicare l’imposta sulle persone fisiche, che sono gli stessi che devono essere inseriti nella dichiarazione annuale dei redditi. Infine gli emolumenti che vengono erogati dall’INPS e che non sono sottoposti a tassazione IRPEF.

Questi dati si presumono come corretti, quindi l’utente che si avvarrà di questo servizio avrà la certezza di non ricevere controlli o contestazioni, almeno per la parte di ISSE che riguardi la composizione di reddito e del patrimonio.

Se l’ISEE precompilato è sbagliato cosa faccio?

Possibile che i dati presenti siano stati superati da altri eventi per esempio la perdita del lavoro, che rendono l’ISEE precompilato non più realistico. In quel caso rimane sempre la possibilità di presentare l’ISEE corrente fornendo dati che rispecchino la situazione attuale del patrimonio e non quella di due anni prima.

Se poi i dati che troviamo sono errati non esiste alcun obbligo di accettarli, ma c’è sempre la possibilità di presentare l’ISEE nel modo ordinario e con i numeri corretti.

In quell’ipotesi l’attenzione deve essere massima, perché è molto probabile che ci siano dei controlli. Quindi fare tutti i conti con attenzione e premurarsi di avere sottomano tutti i documenti che provino quando abbiamo dichiarato, in caso di verifiche.

Quali dati devo auto dichiarare nell’ISEE precompilato

Prima di accedere all’ISEE precompilato all’utente è chiesto di inserire una serie di dati, che devono essere autocertificati. Questo termine va inteso si sensi della legge numero 445 del 2000, dove si specifica che una serie di informazioni possono essere fornito da parte dell’interessato che si fa garante della loro correttezza.

Avranno lo stesso valore che se fossero contenute in un atto pubblico, ma metteranno il dichiarante nella condizione di rispondere penalmente nel caso avesse fornito dati falsificati o errati.

Tra questi dati, che comunque sono semplici da individuare perché già indicati in un modello, troviamo la composizione del nucleo familiare, cioè tutte le persone che ne fanno parte, i dati che già non si trovino negli archivi anagrafici del comune di residenza, la delega e gli elementi di riscontro per ogni componente maggiorenne.

La delega ha lo scopo di garantire la riservatezza di questi soggetti, che in sostanza devono autorizzare l’uso di informazioni che li riguardano per la compilazione di questo documento. I dati di riscontro, invece sono i riferimenti utili all’INPS per reperire le informazioni di tipo reddituale e patrimoniale relativi agli altri componenti della famiglia.

Si tratta in sostanza di barrare la casella relativa all’assenza di una dichiarazione dei redditi, oppure nel caso sia stata presentata indicare anche l’importo in positivo o in negativo della dichiarazione presentata.

Sempre per i maggiorenni diversi dal dichiarante dovrà essere specificato se il patrimonio mobiliare posseduto il 31 dicembre di due anni prima fosse inferiore o superiore a 10.000 euro senza la necessità di inserire la somma esatta. In questo conteggio dovranno rientrare anche il saldo dei conti correnti.

Nella delega dovranno essere specificati l’autodichiarazione di avere ricevuto la delega, quindi non serve un documento firmato da parte del delegante. A garanzia che la delega sia effettiva però sono richiesti il numero e la data di scadenza della tessera sanitaria del delegante. Questi dati reperibili sulla parte posteriore della tessera sono stati considerati dati sufficienti a garantire la volontà di fornire la delega.

Ho inserito tutti i dati richiesti nell’ISEE precompilato. Adesso cosa succede?

Dopo aver compilato tutti i dati richiesti nell’ISEE precompilata deve essere data conferma e inviata. In tempi brevi INPS invierà all’Agenzia delle Entrate le richieste relativi ai dati dei componenti del nucleo familiare. Se questi dati risulteranno compatibili con quelli segnalati dal richiedente restituirà la pratica all’istituto di previdenza con parere positivo. Il richiedente riceverà una email di conferma.

Le possibilità sono due, la DSU è approvata e il titolare può confermarla oppure modificare i dati auto dichiarati. In alternativa può risultare come sospesa e in quel caso si dovranno inserire nuovamente i dati di riscontro errati e ricominciare la procedura di approvazione.

La DSU inizia a valere solo dal momento in cui il richiedente fornisce la conferma, fino a quel momento rimane la facoltà di apportare modifiche ai dati auto dichiarati, oppure di non utilizzarla e di presentarne una in autonomia.

In quest’ultimo caso rimane l’avvertenza che saranno fatti i controlli e in caso di differenze con la precompilata sarà necessario dimostrare che i dati forniti da agenzia delle entrate sono errati.

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