Legge 104 come funziona? Novità su permessi e requisiti

Guida completa sulla legge 104: come funziona, requisiti, patologie e documenti da presentare all'INPS per richiedere permessi e agevolazioni auto.

Come funziona la legge 104, cosa prevede e per quali patologie spetta? In molti sanno che la normativa 104/1992, specialmente l’articolo 3 comma 3, è importantissima per i cittadini portatori di handicap fisico, psichico o comportamentale.

Difatti stabilisce una serie di aiuti statali per coniugare la vita lavorativa con il bisogno di cure mediche. 

Ne possono beneficiare anche i parenti che assistono persone con disabilità, ad esempio un genitore lavoratore con figlio con handicap a carico, un fratello o il coniuge. 

Grazie a questa legge che, come vedremo, per il 2022 presenta alcune novità, il legislatore persegue gli obiettivi dichiarati nell’articolo 3 della Costituzione:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Allo Stato spetta il compito di rimuovere gli ostacoli economico-sociali che impediscono la libertà, l’eguaglianza e lo sviluppo della persona. Per tale ragione esistono i permessi 104 e altre agevolazioni come lo sconto sull’acquisto dell’auto per i disabili.  

Ecco una guida completa e semplice sulla legge 104, con le informazioni utili su documenti necessari e requisiti. 

Legge 104: cos’è, come funziona e requisiti

La legge 104, precisamente la legge n. 104 del 5 febbraio 1992, è il testo unico che stabilisce diritti e agevolazioni per disabili, sia minorenni che maggiorenni, persone affette da infermità fisica, psichica e patologie comportamentali. 

Come funziona, come si richiede e requisiti sono espressamente indicati nel testo di legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Come puoi immaginare si tratta di una norma lunga e per molti difficile da comprendere. Per questo abbiamo deciso di renderla più comprensibile spiegando punto per punto cosa prevede.

I lavoratori con disabilità certificata dal medico o, in alternativa, un loro familiare, grazie alla legge 104 possono assentarsi dal lavoro e conservare la retribuzione ordinaria. I permessi sono i seguenti:

  • 2 ore al giorno se il richiedente ha un contratto di lavoro a 6 ore oppure un’ora di permesso se il contratto ha durata inferiore;
  • 3 giorni di permesso al mese da utilizzare separatamente, frazionati o consecutivamente.

I permessi spettano a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, a prescindere dal CCNL applicato e dagli anni di anzianità. Ne hanno diritto i dipendenti disabili, i genitori/tutori di figli con grave handicap (anche se maggiorenni) e infine il coniuge, i parenti e gli affini fino al terzo grado.

Invece non possono avere i permessi retribuiti questi lavoratori:

  • agricoli occupati a giornata;
  • a domicilio;
  • gli addetti ai lavori domestici. 

La legge 104 si estende anche ai genitori non biologici della persona disabile. Significa che possono richiederlo i genitori adottivi e affidatari, senza alcuna rilevante differenza (posso richiedere i permessi giornalieri, orari o il prolungamento del congedo parentale). 

Legge 104 articolo 3 comma 3

Il tanto citato articolo 3, comma 3, della legge 104/1992 è la parte della normativa in cui sono indicati gli aventi diritto alle agevolazioni. 

Patologie e beneficiari sono i seguenti:

  • i soggetti con handicap di tipo fisico, psicologico o sensoriale, stabilizzato o progressivo, con difficoltà nell’apprendimento, nell’integrazione e nelle relazioni personali in generale;
  • gli stranieri e apolidi nelle stesse condizioni di cui sopra purché abbiano la residenza, il domicilio o la stabile dimora in Italia;
  • le persone con ridotta o ridottissima autonomia, anche in ragione dell’età avanzata, e quindi con grave difficoltà ad integrarsi e interagire.

Inoltre la legge 104, articolo 3, stabilisce espressamente che:

“La  persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo  favore  in  relazione  alla  natura  e  alla  consistenza  della minorazione,  alla  capacita’  complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative.”

In qualsiasi caso, la disabilità grave deve essere certificata e riconosciuta da una commissione medica ad hoc della ASL integrata con l’INPS. In caso contrario non sarà possibile farne richiesta.

Permessi legge 104: quanti giorni spettano e novità 2022

Abbiamo poc’anzi spiegato che i permessi concessi dalla legge 104 sono 3 al mese. Quali sono, invece, le novità per il 2022?

Contrariamente a quanto alcuni pensano – anche a causa di una comunicazione fuorviante – i permessi sono e restano gli stessi anche nel corso dell’anno 2022. 

Sono sempre 3 usufruibili sia per intero che frazionati in ore.  

Le novità, invece, riguardano da una parte la possibilità di chiedere al datore lo smart working e dall’altra il diritto ad un bonus di 1.000 euro. Procediamo con ordine.

Sia le persone con handicap grave che i loro caregiver hanno avuto la possibilità di lavorare principalmente da casa fino al 28 febbraio 2022. Cosa che il governo ha deciso di non prorogare per tutta la durata dello Stato di emergenza, ovvero fino al 31 marzo 2022. 

Altra importante novità è il bonus dell’importo di 1.000 euro previsto nella Legge di Bilancio; ne hanno diritto coloro che, per motivi di salute, sono costretti ad assentarsi dal lavoro per almeno 30 giorni e quindi hanno esaurito i giorni di malattia a disposizione. 

Per richiedere il bonus da 1.000 euro bisogna inviare la domanda online sul sito dell’Inps. 

In questo video pubblicato sul canale YouTube Legge Tua troverai una spiegazione dettagliata degli adempimenti burocratici per il riconoscimento della legge 104, con i diritti che ne derivano.

Legge 104, come si richiede e documenti da presentare

Passiamo ora al lato pratico, ovvero come richiedere i permessi, la modulistica e i certificati da presentare. Per farlo esistono diversi modi ma il più semplice e rapido è senza dubbio online sul portale dell’INPS.

In alternativa, chi non è pratico del PC può rivolgersi ad enti e patronati e chiedere il supporto durante l’inoltro della documentazione online oppure contattare il call center al seguente numero:

“803 164 da rete fissa e 06 164 164 da rete mobile”

In fase di inoltro della domanda, il richiedente deve indicare:

  • i dati anagrafici propri e quelli del familiare che necessita di assistenza;
  • indicare il grado di parentela rispetto al beneficiario e la dichiarazione sostitutiva dello stato di famiglia;
  • allegare un documento di identità valido proprio e della persona disabile;
  • il verbale di accertamento sanitario.

Altra documentazione specifica potrebbe essere richiesta in fase di verifica durante la visita fiscale

Salvo situazioni particolari, dall’invio della richiesta l’INPS impiega circa 30 giorni per dare l’ok o negare permessi e agevolazioni concessi dalla legge 104. 

In caso di diniego è possibile presentare un reclamo formale alla struttura territoriale INPS competente sul territorio. Soltanto nei casi peggiori potrebbe essere necessario adire le vie legali. 

Legge 104: che succede dopo i 18 anni? 

Che succede quando un minore con handicap grave con i requisiti per la legge 104 compie la maggiore età? 

Questo è un dubbio molto comune ma, come spiegheremo, il diritto ai permessi e alle agevolazioni garantiti dalla legge 104 non si perde a 18 anni. 

Anzi una riforma introdotta con la legge 114/2014 ha reso automatico il rinnovo dell’agevolazione. Ecco cosa prevede l’articolo 25, comma 5, della norma in esame:

“ai minori già titolari di indennità di frequenza, che abbiano provveduto a presentare la domanda in via amministrativa entro i sei mesi antecedenti il compimento della maggiore età, sono riconosciute in via provvisoria, al compimento del diciottesimo anno di età, le prestazioni erogabili agli invalidi maggiorenni. Rimane fermo, al raggiungimento della maggiore età, l’accertamento delle condizioni sanitarie e degli altri requisiti previsti dalla normativa di settore.”

Contrariamente a quanto avviene oggi, prima dell’entrata in vigore di questa legge,  i ragazzi disabili erano obbligati a sottoporsi a nuove verifiche e valutazioni al compimento dei 18 anni. Altrimenti avrebbero perso la pensione per invalidità civile spettante ai cittadini maggiorenni.

Agevolazione acquisto auto con legge 104

Tra le agevolazioni giustamente previste dallo Stato per chi assiste un parente disabile c’è anche lo sconto sull’acquisto di un’automobile

Non importa che si tratti di un’auto nuova, usata o a km 0 purché siano rispettati i requisiti stabiliti dalla normativa generale in materia di 104.

In particolare l’agevolazione è circoscritta all’acquisto di una singola automobile ad uso familiare o direttamente da parte del soggetto con disabilità.

In cosa consiste e a quanto ammonta lo sconto? I vantaggi sono molteplici:

  • lo sconto sull’Iva;
  • l’esenzione dell’imposta sul passaggio di proprietà;
  • la detrazione Irpef del 19% calcolata sull’importo massimo di 18.075,99 euro.

Per quanto riguarda l’agevolazione dell’Iva, questa passa dal 22% al 4% purché l’auto acquistata abbia una cilindrata fino a 2000 centimetri cubici, se a benzina, oppure 2.800 centimetri cubici, se diesel. 

Lo sconto sull’Iva vale soltanto se la compravendita dell’auto viene effettuata direttamente dal disabile o dal caregiver. Non esiste per legge un importo massimo ma l’agevolazione si può richiedere una sola volta nel corso del quadriennio.  

Altra agevolazione sull’acquisto dell’auto è l’esenzione dal pagamento dell’imposta di trascrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico), necessaria per il passaggio di proprietà. Ciò vale sia per le auto nuove che di seconda mano. 

Inoltre, a prescindere dal prezzo e dalla cilindrata del motore, con la legge 104 si ha diritto alla detrazione Irpef del 19% da usufruire interamente nel periodo d’imposta in cui è stata acquistata l’autovettura. 

E se il beneficiario dovesse venire a mancare, l’erede può detrarre le rate residue in una soluzione unica. Per farlo dovrà inoltrare una specifica richiesta all’Agenzia delle Entrate presentando la dichiarazione dei redditi del beneficiario defunto.  

Legge 104 e pensione

Passiamo ora ad uno degli aspetti più importanti della legge 104, questa volta con riguardo alla pensione. Chi assiste un familiare disabile può andare in pensione prima? La risposta a questa domanda è affermativa.

Infatti chi è in possesso dei requisiti previsti dalla legge 104/1992 può andare in pensione in anticipo rispetto a quanto previsto dalle norme nazionali.

Nello specifico può andare in pensione a 57 anni, senza distinzione tra lavoratori e lavoratrici. E questo vuol dire in molti casi anticipare la data del pensionamento di quasi 10 anni. Ad oggi, infatti, la pensione di vecchiaia spetta a 67 anni con 20 anni di contributi. 

Attenzione però, quanto detto non significa che i beneficiari della legge 104 non debbano soddisfare i requisiti contributivi; difatti per la pensione anticipata è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi

Isabella Policarpio
Isabella Policarpio
Copywriting Specialist, classe 1992. Appassionata di linguaggio Seo, scrivo contenuti per il web con focus su attualità, lavoro e diritti. Mi sono laureata in Giurisprudenza all'Università di Teramo e in seguito ho approfondito il Management d'impresa presso La Sapienza a Roma e il Business immigration law durante un periodo di pratica legale all’estero. Nel 2018 ho deciso di dedicarmi a 360° al mondo dell'informazione online. Ho conseguito un master che mi ha insegnato il linguaggio SEO e mi sono specializzata nel “tradurre” i contenuti legali in un linguaggio semplice e diretto. Dicono di me che sono instancabile e curiosa mentre io mi definisco sensibile e battagliera.
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