Sono molte le agevolazioni previste dalla Legge 104 per i disabili ed i loro familiari. Pochi conoscono il lato oscuro di questa normativa: le multe e le sanzioni. Come è giusto che sia, se da un lato si cerca di andare incontro a delle persone e a dei lavoratori che hanno delle oggettive difficoltà dovute ad una disabilità, dall'altro è logico e corretto sanzionare quanti abusino delle agevolazioni previste dalla Legge 104. Ma soprattutto che si vada a colpire quanti non ne abbiano realmente diritto.
Sono innumerevoli gli aspetti della vita privata che vengono toccati dalla Legge 104, grazie ad una serie di agevolazioni, che grosso modo vanno a coprire quasi tutto. Molte di queste misure - a dire il vero la maggior parte - sono strettamente di tipo economico: praticamente consistono in un secco abbattimento delle tasse nel momento in cui si proceda con l'acquisto di strumenti o mezzi, che il disabile andrà ad utilizzare ogni giorno. Altre agevolazioni riguardano il mondo del lavoro e spesso si traducono nella possibilità di assentarsi dal posto dei lavoro, senza subire forti penalizzazioni nella busta paga.
Legge 104, costi a carico dello Stato!
La Legge 104 mette a disposizione una serie di agevolazioni, il cui costo è a carico dello Stato. Questo è il motivo per il quale eventuali abusi vengono puniti con sanzioni, che possono anche essere di tipo penale. Giusto per avere un'idea della gravità di quanto si stia compiendo, basti pensare che si può arrivare addirittura alla reclusione - nel caso in cui si scopra l'abuso e si venga condannati - per il reato di truffa allo Stato. Stesso tipo di discorso riguarda i permessi sul lavoro, che si possono ottenere grazie alla Legge 104: questi congedi sono concessi direttamente ai disabili o ai loro familiari, per dare loro la possibilità di dedicarsi alla cure e all'assistenza. Nel caso in cui un lavoratore dovesse macchiarsi di un abuso, potrebbe essere sottoposto a delle sanzioni disciplinari da parte dell'azienda. Non mancherebbero anche in questo caso le conseguenze penali e la revoca dei benefici.
Ma proviamo a vedere quali sono le conseguenze a cui si può andare incontro. Partiamo dal mondo del lavoro: il lavoratore disabile e i suoi familiari hanno il diritto ad assentarsi dal posto di lavoro. Nello specifico spettano questi permessi:
- 2 ore giornaliere o 3 giorni al mese continuativi o frazionati per il lavoratore disabile;
- 3 giorni al mese per coniuge, convivente, parenti e affini entro il 2° grado del disabile.
Le ore di lavoro, che il diretto interessato perde, sono completamente a carico dell'Inps. I soldi, in busta paga, vengono anticipati dall'azienda, che potrà poi recuperare la somma in compensazione, tramite il Modello F24.
Legge 104: le sanzioni sui permessi!
Un'abuso di questa particolare agevolazione è costituita dall'utilizzo dei permessi concessi. in base alla Legge 104, per finalità che siano estranee a quelle sanitarie o di cura del disabile. O anche per assistere il familiare. Un comportamento del genere - ossia l'usare questi permessi per finalità diverse rispetto a quelle previste dalla Legge 104 - è un comportamento sanzionabile sia da parte del datore di lavoro che dalla stessa Inps, che si fa carico del costo del permesso.
La stessa azienda ha diritto, nel pieno rispetto di quella che è la procedura di contestazione disciplinare, ad irrogare delle sanzioni, che possono andare dall'ammonizione scritta alla sospensione dal lavoro. In alcuni casi si può arrivare addirittura al licenziamento per giusta causa. A stabilire la sanzione ed il comportamento da tenere è il contratto collettivo applicato. E' possibile, addirittura, arrivare ad una richiesta di risarcimento dei danni subiti dalla stessa azienda, che ha subìto delle penalizzazioni a livello organizzativo e produttivo, a causa dell'indebita assenza del lavoratore.
Oltre alle sanzioni disciplinari - che possono essere molto pesanti - il rischio è quello di esporsi a possibili azioni da parte dell'Inps, che potrebbe:
- revocare il diritto alla fruizione dei permessi concessi grazie alla Legge 104;
- recuperare quanto già versato e comunicare al datore di lavoro che non anticipi più altre somme per altri permessi fruiti dopo la revoca.
Il dipendente rischia, inoltre, una denuncia per truffa ai danni dello Stato. L'articolo 316 ter del Codice Penale prevede la reclusione da sei mesi a tre anni. Se la somma che è stata indebitamente percepita è inferiore a 3.999,96 euro, al dipendente si applica una sanzione amministrativa da 5.164,00 a 25.822,00 euro.
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Legge 104: acquisto auto
Tra le agevolazioni che possono usufruire i disabili grazie alle Legge 104 vi sono anche quelle legate all'acquisto di un'automobile. In questo caso la normativa prevede:
- una detrazione pari al 19% del costo sostenuto, per un importo massimo di 18.075,99 euro;
- Iva ridotta al 4% sul prezzo d'acuisto (quella normale è al 22%);
- esenzione perpetua dal pagamento del bollo auto;
- esonero dall'imposta di trascrizione dei passaggi di proprietà.
Il diritto all'acquisto con queste agevolazioni è estendibile la familiare, purché il disabile gli sia fiscalmente a carico.
In questo caso quali sono le sanzioni previste? Nel caso in cui si acquisti un'automobile che non venga utilizzata prevalentemente a beneficio del disabile, si corre il rischio che le agevolazioni previste dalla Legge 104 vengano revocate e che si debbano restituire le cifre indebitamente percepite (nel caso dell'Iva si dovrà pagare la differenza che si viene a creare se questa viene conteggiata al 22% e non al 4%).
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