Mobbing sul lavoro: come riconoscerlo? 5 modi per difendersi

Continua a leggere l'articolo e scopri tutto ciò che riguarda il Mobbing ed, in particolare, come riconoscerlo e 5 modi per difendersi!

Che cos’è il Mobbing? In questa guida, ti spiegherò come riconoscerlo e 5 modi per poterti difendere!

In particolare, andremo a trattare le seguenti tematiche: da dove nasce e la sua storia, che cos’è? Quante e quali tipologie esistono? Quando si configura il reato? Come capire se si è vittima? Come dimostrarlo? Come difendersi sul posto di lavoro? Chi sono i soggetti coinvolti? Come riconoscere un mobber?

Qua sotto potrete prendere visione di un breve video, il quale è stato realizzato ed è stato pubblicato sul canale YouTube di “Avv. Angelo Greco – Questa è la legge”, nel quale viene spiegato, in una maniera estremamente chiara e precisa, tutto quello che riguarda il mobbing ed, in particolare, che cos’è, come capire se ci si trova realmente in questa situazione e che cosa bisogna fare per potersi difendere.

Inoltre, se sei interessato ad approfondire questa tipologia di argomenti, se vuoi risolvere dei dubbi sulla legge o per qualsiasi altra esigenza, ti consiglio di recarti sul sito web “La Legge per Tutti – Informazione e consulenza legale”.

Mobbing: dove nasce? La storia!

Il primo passo che ci appresteremo ad effettuare all’interno di questa breve guida, sarà quello di andare a parlare, inizialmente della storia del mobbing, andando a vedere, in particolare, dove nasce questa particolare tipologia di abuso all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, questo termine è stato utilizzato per la prima volta dallo zoologo ed etologo austriaco, Konrad Lorenz.

In particolare, questo studioso  ha adottato questa terminologia per definire quel comportamento degli animali che attaccano un loro simile per scacciarlo via dal branco oppure altri animali che, in quanto prede, tentano di mandare via il proprio predatore.

Cos’è il Mobbing sul lavoro?

Dopo aver parlato, inizialmente, della storia del mobbing e, dopo aver mostrato dove nasce, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a dare, per l’appunto, una breve definizione e a vedere, in particolare, che cos’è questa particolare tipologia di abuso all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, questa situazione si configura solamente sotto determinate circostanze e richiede determinate condizioni per potersi ritenere perseguibile. Tutto ciò lo vedremo più in avanti, nel corso di questo articolo.

In questo paragrafo, andremo a fare un breve elenco, in modo da descrivere i vari comportamenti che sfociano nel mobbing:

  • Angherie;
  • Emarginazione;
  • Oppressione;
  • Persecuzione;
  • Prevaricazione;
  • Sopraffazione;
  • Vessazione.

Cosa non è Mobbing?

Dopo aver dato una breve definizione ed, in particolare, in seguito all’esposizione di che cos’è il mobbing, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, che cosa non può essere ritenuto come parte di questa particolare tipologia di abuso all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, ecco quali comportamenti non possono ritenersi di certo come causa per la configurazione di questa situazione:

  • Conseguenze eccessive ai comportamenti distratti;
  • Conseguenze eccessive ai comportamenti indolenti;
  • Conseguenze eccessive ai comportamenti negligenti.

Quali sono le tipologie di Mobbing?

Successivamente alla trattazione della tematica che riguarda che cosa non può essere ritenuto come mobbing, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, quali sono le principali tipologie di questo particolare abuso, il quale si manifesta all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, ecco quali sono i nomi che servono ad identificare le principali situazioni di abuso che si vengono a configurare nel mondo lavorativo:

  • Il mobbing dal basso (o down-up);
  • Il mobbing dall’alto (o gerarchico);
  • Il mobbing tra pari (o orizzontale);
  • Il mobbing strategico (o bossing).

Cosa si intende per Mobbing Strategico?

Dopo aver parlato di quali sono le principali tipologie di questo particolare abuso, il quale si manifesta all’interno del mondo del lavoro, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, che cosa si intende per mobbing strategico.

Nello specifico, questa particolare situazione viene denominata anche “bossing” e sta a rappresentare la circostanza nella quale il vertice di un’azienda decide, in maniera strategica, delle azioni persecutorie e vessatorie nei confronti di un membro dell’impresa, in modo da costringerlo alle dimissioni.

Questa prassi viene accompagnata e ne viene amplificata la portata in base ai comportamenti remissivi dei colleghi del dipendente emarginato, i quali, un po’ per paura di ripercussioni sul loro conto da parte dei vertici dell’azienda e un po’ per stare dalla parte del più forte, decidono di starsene in disparte e, addirittura, di mettere il carico da novanta sulla situazione del proprio collega.

Quali sono i casi di Mobbing? Ecco alcuni esempi!

In seguito all’esposizione di che cosa si intende per mobbing strategico, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, quali sono i casi in cui si manifesta questa particolare tipologia di abuso all’interno del mondo del lavoro, stilando una breve lista di alcuni esempi.

Nello specifico, ecco alcuni esempi che possono aiutarvi a capire, in maniera chiara, quali sono i casi che ci riportano a questa situazione di abuso. In particolare, parliamo di:

  • Svuotamento delle mansioni lavorative;
  • La continua esclusione dai progetti lavorativi;
  • La continua esclusione dai progetti di aggiornamento professionale e di formazione;
  • I continui richiami;
  • Le continue sanzioni disciplinari;
  • La mania del controllo sul dipendente;
  • I comportamenti palesemente diversi rispetto agli altri dipendenti, che scoraggiano la qualità del lavoro dell’emarginato.

Quando si configura il reato di Mobbing?

Successivamente alla trattazione della tematica che riguarda quali sono i casi di mobbing e dopo aver stilato una breve lista di alcuni esempi, passiamo adesso a vedere, invece, quando è che si configura il reato che riguarda questa particolare tipologia di abuso all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, come abbiamo avuto modo di “assaggiare” nel corso del precedente paragrafo alcuni casi che rientrano in questa situazione, possiamo ben capire che il mobbing si configura nel momento in cui ci sono delle azioni che sono reiterate nel tempo.

Oltre a questo aspetto, questa situazione si manifesta e viene riconosciuta, quando ci sono, anche, da parte del datore di lavoro dei comportamenti che possono ritenersi ostili, vessatori e oppressivi, che innescano nei confronti del dipendente emarginato un complesso psicologico di persecuzione.

Per ultima cosa, bisogna dire anche che, per configurarsi un reato e quindi essere perseguibile per legge, queste azioni nei confronti del dipendente devono manifestarsi per un tempo minimo di 6 mesi. 

5 modi per capire se si è vittima di Mobbing?

Dopo aver parlato di quando è che si configura il reato di mobbing, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a parlare, per l’appunto, di 5 modi che si possono utilizzare per capire se si è vittima di questa particolare tipologia di abuso, il quale avviene all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, ecco 5 modi per riconoscere se ci si trova e, dunque, se si è o meno una vittima di questa situazione. In particolare, andremo a definire dei veri e propri sintomi che possono manifestarsi e dai quali si può evincere lo stato in cui ci si trova.

Ecco questi 5 sintomi:

  • Minore capacità di prendere delle decisioni ed assumersene le responsabilità;
  • Minore intraprendenza;
  • Minore autorevolezza e reputazione agli occhi dei propri colleghi;
  • Confusione, disorientamento e smarrimento;
  • Peggioramento della salute e delle relazioni sociale.

Come si fa a dimostrare il Mobbing? Ecco come difendersi sul posto di lavoro!

In seguito all’esposizione dei 5 modi che si possono utilizzare per capire se si è vittima di mobbing, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, che cosa bisogna fare per poter dimostrare di aver subito questa particolare tipologia di abuso, il quale avviene all’interno del mondo del lavoro, e che cosa fare, dunque, per difendersi.

Nello specifico, le sentenze dei giudici hanno stabilito 7 parametri per dimostrare che ci si trova realmente in questa situazione:

  • Ambiente lavorativo;
  • Durata;
  • Frequenza;
  • Tipologie di azioni;
  • Posizione subordinata;
  • Persecuzione;
  • Andamento per fasi successive.

Nel momento in cui si è appurato di rientrare in una circostanza di abuso da parte del proprio datore di lavoro, allora si può inviare a quest’ultimo una lettera di diffida.

Chi sono i soggetti coinvolti nel Mobbing?

Prima di andare a terminare questo breve articolo e Successivamente alla trattazione della tematica che riguarda che cosa bisogna fare per poter dimostrare di aver subito mobbing e come difendersi, passiamo adesso a vedere, invece, chi sono i soggetti che sono coinvolti in questa particolare tipologia di abuso, il quale avviene all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, ecco quali sono i due soggetti coinvolti in questa situazione:

  • Il mobber, ossia il carnefice, colui che commette gli atti persecutori e vessatori.

Come riconoscere un mobber?

Ed infine, per andare a concludere questa breve guida, dopo aver parlato di chi sono i soggetti che sono coinvolti nel mobbing, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, che cosa bisogna fare per poter riconoscere di avere davanti un “mobber”, ossia un soggetto che risulta il carnefice in questa particolare tipologia di abuso, il quale avviene all’interno del mondo del lavoro.

Nello specifico, il mobber è colui che utilizza quei comportamenti che abbiamo esplicitato nei precedenti paragrafi e che porta il lavoratore ad un senso di confusione e di scoraggiamento.

Le modalità per capire se un datore di lavoro possa essere ritenuto o meno un mobber è quella di qualificarlo per le azioni che compie e capire se si protraggono con una certa insistenza.

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