Naspi sotto inchiesta: ecco come evitare spiacevoli sanzioni

Quando si matura il diritto a ricevere la Naspi? Ma soprattutto cosa succede se lo si percepisce senza aver maturato i requisiti richiesti per ottenerla?

Quando si matura il diritto a ricevere la Naspi? Ma soprattutto cosa succede se lo si percepisce senza aver maturato i requisiti richiesti per ottenerla? Nel nostro paese è previsto un vero e proprio sussidio mensile, di durata temporanea, il cui scopo è quello di assistere economicamente le persone che hanno perso involontariamente il proprio lavoro. Hanno la possibilità di accedere alla Naspi le persone che sono state licenziate, quelle per le quali il contratto è arrivato alla scadenza o quanti abbiano dato le dimissioni per giusta causa.

Ovviamente il legislatore, nel momento in cui ha varato la Naspi, non si aspetta che i diretti interessati se ne stiano comodamente seduti su una poltrona, ad attendere una chiamata di un datore di lavoro. L’idea è quella che si diano da fare per cercare una nuova occupazione, utilizzando tutti gli strumenti che sono messi a disposizione dai Centri per l’impiego. Ma soprattutto non si aspetta di essere truffato da una persona che sta percependo la Naspi senza avere il diritto a percepirla. Quali sono le sanzioni previste per quanti stanno percependo il contributo senza averne realmente diritto? Quali sono i motivi per i quali non si ha diritto alla Naspi o si perde il diritto di continuare ad averla? Scopriamo cosa prevede la legge.

Quando si ha diritto a ricevere la Naspi

Il dipendente, che dovesse perdere involontariamente il lavoro, ha diritto alla Naspi, ossia il sussidio di disoccupazione. Per poterlo ricevere deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere in stato di disoccupazione;
  • aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nel corso dei quattro anni antecedenti al periodo di disoccupazione.

I dipendenti, che siano rimasti senza lavoro dopo il 1° gennaio 2022, non devono essere in possesso del requisito delle 30 giornate lavorative maturate nel corso dei dodici mesi precedenti.

Soffermiamoci sul primo requisito previsto per poter accedere alla Naspi: lo stato di disoccupazione. Questo requisito presuppone l’assenza di un impiego subordinato o autonomo per tutto il periodo nel quale si percepisce l’indennizzo. Si deve, inoltre, fare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro oltre che sottoscrivere un patto di servizio. A partire dal 30 marzo 2019, viene considerato disoccupato anche la persona che sia in possesso di un reddito dal lavoro dipendente od autonomo, che sia pari a:

  • per i lavoratori subordinati: 174 euro annui;
  • per i lavoratori autonomi: 500 euro annui.

Il lavoratore deve finire involontariamente in stato di disoccupazione. Sostanzialmente questo significa che il lavoratore deve aver perso il lavoro per:

  • un licenziamento disciplinare;
  • una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro intervenuta in sede protetta per il rifiuto di un trasferimento del lavoratore ad altra sede della stessa azienda, purché sia distante più di 50 chilometri o sia raggiungibile in più di 80 minuti utilizzando i mezzi di trasporto pubblici;
  • dimissioni per giusta causa, maturate a seguito di un mancato pagamento, per mobbing o molestie sessuali (solo per fare degli esempi);
  • dimissioni maturate durante il periodo tutelato della maternità.

La persona, che chiede la Naspi, deve dare la propria disponibilità al lavoro.

Naspi ed il requisito contributivo

Per avere diritto alla Naspi è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contributi, nel corso dei quattro anni precedenti al periodo della disoccupazione. È necessario, inoltre, aver maturato una retribuzione non inferiore ai minimali settimanali. Per maturare questo requisito è necessario prendere in considerazione:

  • i contributi previdenziali che sono stati versati mentre si lavorava;
  • i contributi figurativi;
  • i periodi lavorati all’estero nei paesi dell’Unione europea o in quelli convenzionati, con i quali ci sia la possibilità di totalizzazione;
  • periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni di età nel limite di cinque giorni lavorativi nell’anno solare.

Anche la Naspi prevede delle sanzioni

Nel caso in cui un disoccupato non sia in possesso dei requisiti, che abbiamo appena visto, non ha diritto alla Naspi. Troppo spesso ci sono persone che cercano di fare i furbi, cercando di accedere al sussidio di disoccupazione anche se non ne hanno diritto. Proviamo a scoprire quali sono le sanzioni previste in questo caso.

Nel caso in cui i diretti interessati non si dovessero presentare agli appuntamenti o alle convocazioni con il Centro per l’impiego, senza una valida giustificazione, o se non partecipano ai lavoratori per rafforzare le proprie competenze: 

  • se non ci si presenta una sola volta: il sussidio viene decurtato di un quarto per una mensilità;
  • se non ci si presenta due volte: viene decurtata una mensilità;
  • se si salta un’ulteriore volta: si perde completamente la Naspi.

Nel caso non si dovesse partecipare alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione professionale, alla prima mancata partecipazione si perde una mensilità e alla successiva si perde il diritto alla Naspi.

Si perde completamente il diritto a ricevere la Naspi nei seguenti casi:

  • mancata accettazione ingiustificata di un’offerta di lavoro congrua (con perdita anche dello stato di disoccupazione);
  • inizio di un’attività lavorativa subordinata o autonoma senza provvedere alle comunicazioni all’Inps;
  • raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità, sempre che il lavoratore non opti per la Naspi.
Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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