Nuovo decreto COVID: situazione e cosa potrebbe accadere

Ancora un altro decreto emergenziale per la situazione COVID-19: visti i crescenti casi, in molti suppongono che il picco sia vicino, ma nel frattempo è arrivata la stretta su altre due regioni Italiane. La Valle d'Aosta è la prima regione a colorarsi di arancione, mentre la Campania si è aggiunta alla lista delle regioni in zona gialla.

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Il nuovo decreto, in attuazione dal 17 Gennaio, rende ancora più indispensabile il certificato verde rafforzato - il cosiddetto super green pass. Sarà necessario per entrare nella maggior parte dei negozi, nonchè nei posti di lavoro e per l'accesso ai servizi già limitati dai decreti precedenti. 

In questo articolo faremo chiarezza sulle misure attualmente in vigore sull'intero territorio nazionale, e su cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane.

Un nuovo decreto ogni settimana

Dal prossimo mese, il certificato verde rafforzato - super green pass - potrebbe diventare necessario per entrare in tutti i negozi e luoghi al chiuso, fatta eccezione per i servizi essenziali, come i supermercati. 

Si parla anche di limitare l'ingresso anche nelle edicole e nelle tabaccherie, non è chiaro però se con green pass rafforzato o semplie. La lista degli esercizi esenti dalle limitazioni, che sarà delineata questa settimana, includerà comunque supermercati, farmacie, ottiche e benzinai

Questo esclude tutto il resto, e potrebbe significare un accesso limitato a quasi tutti i negozi e servizi.

Già da inizio Gennaio le restrizioni hanno subito un'ulteriore modifica, richiedendo il green pass rafforzato per entrare nei ristoranti, nei bar, negli hotel, piste da sci, musei, cinema e stadi, comprendendo anche la maggior parte del trasporto pubblico

Nuovo decreto: obbligo vaccinale e super green pass

La notizia che ha fatto più clamore negli ultimi giorni è stata tuttavia quella della vaccinazione mandatoria per tutti gli over 50, pena una multa di 100€ a partire dal primo Gennaio. L'obbligo vaccinale va ad unirsi a quella riservata a determinate fasce dei lavoratori pubblici.

Coloro che dovessero essere beccati a trasgredire le normative vigenti sarebbero soggetti a multe salatissime, che possono partire dai 400 euro per coloro che risultano sprovvisti di green pass quando serve, a salire per chi invece si presenta con un documento falso. 

I decreti cambiano ogni settimana, e le regole diventano sempre più stringenti per i non vaccinati, che si trovano a subire un lockdown mirato. 

Nuovo decreto: le zone di rischio

É certo però che per ora le colorazioni delle zone di rischio sono solo di rappresentanza: le regole dei nuovi decreti sono estese a tutto il paese, senza differenze. Le zone servono più che altro a classificare la situazione dei ricoveri e delle terapie intensive. 

La strategia dell'Italia per il momento è quella di valutare la situazione settimana per settimana, affidandosi maggiormente all'andamento della campagna vaccinale a seguito delle restrizioni. La "guerra" non si combatte più con lockdown e chiusure, ma con l'incentivo alla vaccinazione. 

Al momento tuttavia sono 15 le zone colorate di giallo, nello specifico Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto.

In arancione rimane quindi solo la Valle D'Aosta. 

Le zone ancora bianche sono invece Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria.

Tuttavia, ormai la confusione è palpabile: tantissimi si chiedono quali siano le regole tra vaccinati, guariti e non vaccinati a prescindere dalle zone di rischio. Dalla quarantena all'obbligo di mascherina, le multe fioccano perchè in molti non riescono a stare al passo con le misure, che cambiano costantemente da inizio Gennaio. 

La confusione è portata anche dalle tante speculazioni di questi giorni: in molti non sanno più cos'è davvero obbligatorio e cosa infece è frutto di supposizioni paventate la settimana prima. 

Nuovo decreto: l'obbligo di mascherine all'aperto

Come già da diversi giorni, la mascherina non è più obbligatoria solo all'interno ma anche all'aperto: questa limitazione sarà in essere almeno fino al 31 Gennaio, con possibiltà di proroghe se la situazione dovesse ancora risultare critica. 

In alcuni posti, vige l'obbligo di indossare le mascherine di tipo FFP2 - considerate più protettive. Tra questi troviamo i cinema, i teatri, i concerti e le discoteche nonchè gli stadi. 

Le FFP2 risultano obbligatorie anche su tutti i tipi di trasporto pubblico, dagli aerei, treni, traghetti, bus, tram fino alla metro. La multa per chi trasgredisce parte dai 400 euro ma può arrivare fino a 1000 in alcuni casi. 

Nuovo decreto: il super green pass

Dal 10 Gennaio, il super green pass - riservato a chi completa l'obbligo vaccinale o guarisce dal COVID  - è obbligatorio in tantissimi luoghi. Il Governo ha adottato questa misura come incentivo alla vaccinazione per i 4 milioni di irriducibili che non si sono ancora sottoposti al ciclo vaccinale. 

L'obbligo vaccinale, tuttavia, è rivolto solo agli over 50 e ad alcune categorie di lavoratori pubblici. Gli over 50 che dovessero rifiutare la vaccinazione entro il primo febbraio incorreranno in una sanzione di 100 euro.

Per quanto riguarda ristoranti, hotel, piste da sci, trasporto publico e tutte le attività ricreative, il super green pass è strettamente mandatorio. Il responsabile dovrà richiedere a tutti coloro che vogliono accedere il QR code attraverso il quale identificare il tipo di green pass posseduto, e dovranno rifiutare l'ingresso a chi non è in regola.

Non solo la persona sprovvista di super green pass potrebbe infatti finire nei guai: il responsabile disattento potrebbe incorrere in sanzioni salatissime

L'obbligo di green pass rafforzato si applica a chiunque si trovi sul suolo italiano, inclusi i visitatori, considerato che si tratta di una certificazione europea, tuttavia solo i vaccini riconosciuti dall'EMA saranno considerati validi per il certificato rafforzato. 

Il green pass rafforzato risulta valido solo nel caso in cui la vaccinazione sia stata effettuata entro sei o nove mesi - a seconda della dose - alla data del 1 Febbraio. 

Nuovo decreto: potremmo veramente chiudere?

Non vi sono per ora in vista restrizioni per altri tipi di esercizi. Tuttavia, l'accesso a tutti gli esercizi - salvo quelli essenziali - sarà dal 1 Febbraio garantito solo a coloro in possesso del super green pass.

La situazione potrebbe comunque cambiare nel caso in cui una regione dovesse entrare in zona rossa: in quel caso, non è chiaro se e quali esercizi dovranno rimanere chiusi. 

Nuovo decreto: addio alle zone?

La classificazione in zone è in essere da Novembre 2020, che classifica che 21 regioni e provincie autonome a seconda della situazione di contagiati e ricoveri: bianca (a rischio più basso), gialla, arancione e rossa (a rischio più alto).

Il sistema è stato inizialmente utilizzato per apporre restrizioni maggiori alle aree più a rischio di contagio, e dove la pressione sugli ospedali era definita pericolosamente alta.

Ad oggi, con la campagna vaccinale che procede a pieno ritmo, anche se i casi sono comunque tanti, la sicurezza è data dai certificati vaccinali, ed il sistema a zone rimane solo per indicare la situazione degli ospedali. 

Le regole nelle zone bianche e gialle solo uguali, mentre vi è un leggero rafforzamento delle restrizioni nelle zone arancioni, ma solo per i non vaccinati. La tabella completa a questo indirizzo,

Tuttavia, nel caso in cui venisse dichiarata una zona rossa, è molto probabile che nuove restrizioni e chiusure potrebbero entrare in vigore per tutti. 

L'idea in queste settimane è però quella di modificare i parametri per la classificazione a zone o liberarsene completamente nei prossimi mesi. 

Nuovo decreto: le regole a scuola

La polemica sulle scuole ha incendiato le ultime settimane: il 10 Febbraio gli istituti hanno riaperto le porte nonostante l'altissimo livello di contagi, portando in molti a chiedersi se - con le altre restrizioni in atto - fosse la scela giusta da compiere. 

Le limitazioni comunque rimangono: mascherine in classe, entrate scaglionate, quarantena per le classi in cui sono presenti contagiati e la DAD come ultima spiaggia nel caso in cui la situazione dovesse tendere al peggioramento. 

Ad esempio, in asili e scuole materne, un singolo caso potrebbe portare alla chiusura dell'istituto per 10 giorni. 

Nelle scuole primarie, un singolo caso non farebbe scattare subito la chiusura, ma la reazione dovrebbe essere immediata: test antignici per tutta la classe il primo giorno e di nuovo dopo cinque giorni. Classi con due o più positivi risulterebbero in DAD per 10 giorni.

Nelle scuole secondarie, i 10 giorni di DAD scatteranno per la classe se saranno presenti tre o più contagiati

Nuovo decreto: e la quarantena? 

Forse le più discusse e confuse, le regole per la quarantena sono cambiate così tante volte e comprendono così tante casistiche che in molti non ci stanno capendo più niente.

I cambi di normativa prendono in considerazione il ciclo vaccinale: coloro che avranno infatti ricevuto la terza dose, la seconda entro 4 mesi o sono guariti dal COVID da almeno 4 mesi non dovranno infatti sottoporsi alla quarantena. 

Sarà comunque obbligatorio indossare una mascherina FFP2 all'aperto in qualsiasi caso per almeno 10 giorni, e se si dovessero presentare sintomi, fare un tampone entro i cinque giorni dal contatto con la persona positiva. 

Le norme di quarantena ordinarie si applicano invece per tutti gli altri: non vaccinati e vaccinati da più di quattro mesi dovranno sottoporsi alla misura preventiva di 15 giorni di quarantena, e presentare un test negativo per uscirvi. 

Nuovo decreto: nessuna limitazione agli spostamenti... per ora 

Per adesso non vi sono ancora in atto restrizioni sugli spostamenti tra regioni, anche se le autorità locali possono riservarsi il diritto in ogni momento di imporre misure ad hoc in caso di peggioramento della situazione.

Ad ogni modo, se una regione o provincia autonoma viene dichiarata zona rossa, le restrizioni entreranno in vigore immediatamente per tutti - vaccinati e non vaccinati - con la limitazione agli spostamenti anche all'interno del comune, salvo per motivi di lavoro, salute o necessità. 

Per quanto riguarda il turismo internazionale, non sono presenti restrizioni nè in entrata nè in uscita: sarà quindi possibile spostarsi liberamente in tutti i paesi tranne quelli che si trovano nella Lista E, in continuo aggiornamento.

Coloro che dovessero tornare dai paesi a rischio dovranno avere una ragione comprovata per viaggiare, che può essere lavoro, salute o ritorno a casa, e sottoporsi alla misura di quarantena preventiva. 

Tutti i viaggiatori fuori e dentro l'Europa dovranno comunque mostrare un green pass rafforzato, insieme ad un tampone negativo all'entrata in Italia. L'autorità aereoportuale si riserva comunque di svolgere tamponi randomizzati sugli arrivi, ed un positivo dovrà sottoporsi a quarantena per 10 giorni.

I dettagli possono comunque essere reperiti sul sito di "Viaggiare Sicuri".