Obbligo vaccinale per over 50: chi rischia multa da 1.500 euro?

È ormai ufficiale: il Consiglio dei Ministri ha approvato proprio nella serata di mercoledì 5 gennaio 2022 l’obbligo vaccinale per i cittadini con età superiore ai 50 anni. Vediamo, insieme, chi rischia ora di prendere multe fino a 1.500 euro se non rispettano l’obbligo vaccinale del nuovo decreto-legge di Draghi.

Image

È ormai ufficiale l’approvazione e l’introduzione a effetto immediato del nuovo obbligo vaccinale per tutti i cittadini over 50, ovvero per tutte quelle persone, uomini e donne, italiani e stranieri, che risiedono in maniera stabile nel territorio nazionale.

Erano ormai quasi certe le indiscrezioni che vedevano sempre più concreta la possibilità da parte del Governo italiano di intraprendere una nuova stretta e dei nuovi interventi volti al contenimento dei nuovi casi di infezione da Coronavirus, che nelle ultime settimane hanno visto un forte incremento, alimentato anche dalle recenti festività natalizie e di Capodanno.

Così, l’attuale Premier italiano, l’ex banchiere di Banca Centrale Europea, Mario Draghi, insieme all’intero Consiglio dei Ministri, ha deciso di riunirsi nelle stanze di Palazzo Chigi nella serata di mercoledì 5 gennaio del nuovo anno, per definire i nuovi termini dell’obbligo vaccinale, che sta destando preoccupazione e rabbia da parte di un’ampia platea di cittadini ancora non convinti di volersi sottoporre volontariamente al vaccino.

A questo proposito, oltre all’obbligo vaccinale, sono davvero tantissime le misure e le disposizioni che sono state introdotte con il nuovo decreto-legge i cui aspetti e punti centrali sono stati ampiamente approfonditi all’interno del nuovo comunicato-stampa del Consiglio dei Ministri numero 55, pubblicato poche ora sulla piattaforma telematica del Governo Italiano.

Per questo motivo, al fine di evitare di incorrere in multe e sanzioni fino a 1.500 euro è fondamentale comprendere al meglio quali sono i nuovi obblighi vaccinali e le nuove disposizioni governative volte all’attenuazione del numero di contagi da Coronavirus.

In questo senso, all’interno del seguente articolo saranno effettivamente approfonditi tutti i punti centrali che andranno a costituire le misure entrate in vigore con il nuovo decreto-legge approvato nella serata del 5 gennaio 2022.

Obbligo vaccinale in Italia: quando e per chi scatta?

Dunque, sulla base di quanto deciso a seguito del Consiglio dei Ministri che ha avuto luogo nella serata di mercoledì 5 gennaio 2022, il premier Mario Draghi ha deciso di rendere pubblici i provvedimenti e le misure che il Governo italiano ha deciso di approvare con l’obiettivo di riuscire a rallentare al meglio la crescita dei contagi, andando a proteggere soprattutto le categorie di persone più esposte al virus che riuscirebbero di sviluppare una sintomatologia più grave, tanto da richiederne l’ospedalizzazione.

A questo proposito, il primo punto del comunicato stampa numero 55 del Consiglio dei Ministri, legato al nuovo decreto-legge sul Covid, riguarda proprio l’approvazione di un vero e proprio obbligo vaccinale per un’ampia categoria di persone. Nello specifico, l’obbligo di sottoporsi alle dosi di vaccino riguarda in particolare modo tutti i cittadini italiani, così come anche cittadini stranieri, che risiedono nel territorio nazionale e che hanno compiuto almeno 50 anni.

Allo stesso tempo, l’obbligo di sottoporsi al vaccino anti-COVID riguarderà anche l’intero personale universitario, il quale viene dunque equiparato a quello scolastico, per cui era stato già disposto l’obbligo. In tal senso, l’obbligo di sottoporsi al vaccino riguarda tutti i dipendenti, a prescindere dalla loro età anagrafica.

Cosa rischia chi non si sottopone all’obbligo vaccinale?

In relazione alla questione vaccini, Palazzo Chigi ha fatto sapere che tale obbligo vaccinale va a decorrere fin da subito, tanto che chiunque decida di non vaccinarsi entro la data del primo febbraio sarà quindi inevitabilmente sanzionato.

Per questo motivo, per tutti i lavoratori con età uguale o superiore ai 50 anni, a partire dal 15 febbraio scatta automaticamente l’obbligo di dover mostrare necessariamente il cosiddetto green pass rafforzato, dunque la certificazione verde che può essere ottenuta solamente dopo essersi sottoposti alla seduta vaccinale oppure coloro che sono guariti dal virus.

Tuttavia, come riportato anche all’interno del recente articolo pubblicato da Corriere della Sera in merito al tema dell’obbligo vaccinale, coloro i quali decideranno effettivamente di non vaccinarsi entro il primo gennaio, saranno automaticamente sanzionati.

In questo senso, per chi ha più di 50 anni e decide di non sottoporsi al vaccino oppure che viene sorpreso senza essere in possesso di un’apposita certificazione verde Covid-19, rischia una serie di multe e di sanzioni. 

Per quanto riguarda coloro che vengono sorpresi senza Green Pass rafforzato e che hanno un’età superiore ai 50 anni, il rischio è quello di dover pagare effettivamente una multa a partire da 100 euro.

Mentre, per tutti i lavoratori che non sono in possesso di un Green Pass base oppure di un Green Pass rafforzato, dopo i cinque giorni di assenza giustificata scatta in automatico anche la sospensione dell’attività lavorativa e quindi dello stipendio. Inoltre, chi viene sorpreso a lavoro senza green pass il rischio è quello di prendere multe dai 600 ai 1.500 euro.

Obbligo di Green Pass in Italia: in quali negozi?

È stato inoltre disposto l’obbligo di possesso della certificazione verde, nello specifico il Green Pass base anche per i clienti che si recano presso una serie di esercizi commerciali o che usufruiscono di determinati servizi.

A questo proposito, a partire dal 20 gennaio, potranno accedere ai servizi alla persona, quali centri estetici, barbieri e parrucchieri, soltanto coloro che sono in possesso del Green Pass base.

Mentre, a partire dal primo febbraio, tale obbligo è stato effettivamente esteso anche per i pubblici uffici, servizi postali, servizi finanziari e servizi bancari nonché altre attività commerciali, ad esclusione degli alimentari e delle farmacie.

Chi rischia di sottoporsi al tampone e le altre misure del decreto Covid

Oltre ad aver istituito l’obbligo vaccinale nei confronti dei cittadini che risultano rientrare nella categoria di over 50, il Consiglio dei Ministri ha deciso anche di apportare una serie di nuove misure e di provvedimenti in merito a diversi contesti e situazioni.

A questo proposito, il Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha deciso di adottare in collaborazione con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, una circolare indirizzata sia alle imprese private che alle pubbliche amministrazioni. Tale circolare è volta ad effettuare una raccomandazione in merito all’utilizzo del lavoro agile in modalità flessibile, in particolare nelle prossime settimane.

Anche per quanto riguarda il tema scuola, il Governo italiano guidato dal premier Mario Draghi ha deciso di apportare una serie di provvedimenti nelle situazioni in cui si verifichino dei casi di positività nelle classi.

Per la scuola dell’infanzia, in caso di una sola positività viene disposta la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni, mentre per quanto riguarda la scuola primaria sarà attivata una sorveglianza attraverso test antigienici rapidi o molecolari.

Obbligo vaccinale: l’aumento contagi da Coronavirus nelle ultime settimane

È chiaro che la decisione della squadra dell’esecutivo attualmente guidata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, di provvedere all’attuazione e all’applicazione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini che hanno compiuto un’età anagrafica di 50 anni, è stata decisamente dettata dalle condizioni attuali della situazione pandemica in Italia.

Effettivamente, a seguito della pubblicazione del report di monitoraggio della situazione dei contagi nel periodo tra il 20 ed il 26 dicembre dello scorso anno, pubblicato da parte del Ministero della Salute, è possibile comprendere al meglio il numero effettivo di contagi, diventato sempre più preoccupante.

Come evidenziato dal report, l’aumento generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da Covid-19 è stato confermato dall'aumento dell’incidenza settimanale, il quale durante la settimana di Natale ha addirittura superato i 750 casi per 100 mila abitanti.

L’epidemia da Coronavirus, infatti, si trova in questo momento in una delle fasi più delicate dell’ultimo anno, tanto da lasciar intendere che nelle prossime settimane è altamente probabile un ulteriore e rapido incremento dei casi, dovuto anche all’elevata incidenza e alla circolazione della nuova variante Omicron di SARS-CoV-2.

Basti pensare che, come riportato anche all’interno del recente articolo de Il Sole 24 Ore, soltanto nella giornata del 5 gennaio 2022, data in cui il Consiglio dei Ministri ha poi deciso di approvare il nuovo decreto Covid, è stato registrato un aumento dei casi di 189.109 con 231 persone decedute a causa del virus.

Obbligo vaccinale e misure di contenimento: come evitare il Covid-19

Secondo quanto ripercorso all’interno del report pubblicato dal Ministero della Salute nelle scorse settimane, al fine di evidenziare la situazione epidemiologica del Coronavirus in Italia, ora più che mai diventa sempre più necessario un rispetto rigoroso e preciso di tutte le misure comportamentali volte ad evitare il contagio, sia di tipo individuale che collettivo.

A questo proposito, infatti, il Ministero della Salute vuole ricordare all’intera popolazione italiana che occorre rispettare sempre un distanziamento interpersonale in qualsiasi tipo di contesto, sia in ambito familiare che lavorativo, utilizzando la mascherina e attraverso l’aerazione dei locali.

Inoltre, grazie ad una maggiore igienizzazione delle mani e una riduzione delle occasioni di contatto con altre persone, evitando quindi delle situazioni in cui potrebbero andarsi a verificare degli assembramenti, è possibile ancor di più diminuire notevolmente il rischio di contagio.

Infine, tra le misure di principale efficacia che consentono di garantire il contrasto all’emergenza pandemia tuttora in atto, vi è sicuramente il vaccino anti-COVID.

Effettivamente, una più elevata copertura vaccinale che comprenda persone di tutte le fasce di età, dunque anche quella dei più piccoli dai 5 ai 11 anni, nonché con il completamento dei cicli di vaccinazione e del mantenimento della risposta immunitaria mediante i richiami, rappresentano di fatto gli strumenti che consentirebbero di contenere maggiormente l’epidemia.