Nel corso degli anni, il limite dei contanti è cambiato diverse volte. A partire dal 1° gennaio 2023, il limite all’utilizzo del denaro contante è nuovamente cambiato.
Tra i pro e i contro all’utilizzo dei contanti, in molti preferiscono questo metodo di pagamento ai pagamenti elettronici per effettuare diverse operazioni: dall’acquisto di un elettrodomestico o al pagamento delle bollette.
Sono molti i cittadini che si domandano se anche l’affitto si può pagare in contanti e quali sono, se presenti, gli eventuali limiti. Nel testo ci soffermeremo, appunto sul pagamento dell’affitto in contanti, spiegando se è possibile, quali sono i limiti e gli adempimenti.
Infine, ricorderemo anche quali sono gli altri metodi di pagamento tracciabili per effettuare il pagamento del canone di locazione.
Si può pagare l’affitto in contanti?
Chi vive in un immobile in affitto si potrebbe domandare se il canone di locazione si può pagare in contanti. La risposta è, senza ombra di dubbio, affermativa. Pagare in contanti è assolutamente possibile, ma bisogna conoscere bene le regole di questa tipologia di pagamento, soprattutto in riferimento ai limiti all’utilizzo del denaro contante.
In base alle leggi in vigore nel 2023, è possibile, quindi, pagare l’affitto di casa in contanti. Precisiamo che si tratta di una modalità assolutamente legale e può essere tranquillamente richiesta dall’inquilino senza rischiare di incorrere in qualsivoglia illecito, problema o sanzione.
Naturalmente, ci sono alcune regole da rispettare e conseguenti adempimenti burocratici. Innanzitutto, l’inquilino e il proprietario devono registrare il contratto di locazione all’Agenzia delle entrate e dichiarare il pagamento della quota di affitto. Il pagamento dell’affitto è un’operazione importante che deve essere effettuata da tutti gli inquilini, nel rispetto delle modalità e nel rispetto dei tempi pattuiti con il proprietario alla stipula del contratto di locazione.
Al momento della sottoscrizione del contratto, entrambe le parti si sono accordate sull’importo del canone da pagare, sulle modalità del versamento (per esempio, in contanti), sui tempi entro cui effettuare il pagamento (mensile, trimestrale, semestrale) – in genere, i contratti di locazione prevedono il pagamento mensile del canone.
Pagamento affitto in contanti, quali sono le regole da rispettare
Come abbiamo già detto, è assolutamente possibile e, soprattutto, legale pagare l’affitto in contanti. Tuttavia, è bene conoscere quali sono le regole che bisogna rispettare.
Per prima cosa, l’inquilino e il proprietario devono definire la modalità per dichiarare il pagamento del canone. Il proprietario dell’immobile deve rilasciare all’inquilino, al momento di ogni pagamento, una ricevuta, riportante la data (giorno, mese e anno) in cui è stato effettuato il pagamento, l’importo del canone e le firme di entrambe le parti.
La ricevuta rappresenta un documento ufficiale e ha valore legale. Se il canone di locazione supera i 77,47 euro e il pagamento viene effettuato in contanti, il proprietario dell’immobile deve rilasciare la quietanza all’inquino e apporre la marca da bollo del valore di 2 euro. La marca da bollo deve essere pagata dal proprietario, ovvero da chi emette la quietanza.
Ricordiamo che il mancato pagamento della marca da bollo comporta delle sanzioni a carico di entrambe le parti. La ricevuta è obbligatoria? Ovviamente sì.
L’obbligo viene ribadito dall’articolo 1199 del Codice Civile:
“Il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore”.
Nel caso in cui il canone di affitto viene pagato in contanti, sta all’inquilino richiedere la ricevuta di pagamento al proprietario di casa per accertare la regolarità del versamento, in quanto si tratta di un metodo non tracciabile. Il pagamento di affitto senza ricevuta potrebbe esporre l’inquilino a rischi, in caso di problemi di varia natura con il proprietario.
Quali sono gli altri metodi di pagamento
Naturalmente, è possibile anche optare per altri metodi di pagamento, a differenza dei contanti, tracciabili. Per pagare l’affitto di casa si possono utilizzare anche bonifici bancari o postali, assegni, vaglia postali.
Parlando del bonifico, ricordiamo che bisogna riportare la causale del pagamento. Se l’inquilino non dispone di un conto corrente può anche pagare il canone di locazione versando l’importo su carte prepagate del proprietario di casa.
Ritornando, infine e nuovamente, al metodo di pagamento in contanti, c’è anche un caso in cui l’inquilino può rifiutarsi di pagare il canone di locazione. L’inquilino può rifiutarsi quando il proprietario dell’immobile non ha intenzione di emettere la ricevuta di pagamento del canone.
Ricordiamo, infatti, che la quietanza di pagamento dovrebbe essere sempre richiesta, soprattutto quando il pagamento dell’affitto viene effettuato utilizzando metodi non tracciabili come è, appunto, il pagamento in contanti.