Parcella avvocato eccessiva! Cosa fare per verificarla?

Scopri tutto sulla parcella avvocato! Come funziona? Quali obblighi previsti da legge e Cassa Forense? Quando si paga? Come capire e cosa fare se eccessiva?..

Continuando a leggere questo breve articolo, avrai il modo di andare a conoscere e di andare a scoprire tutto quello che riguarda la parcella avvocato!

Nello specifico, andremo a dare, inizialmente, una breve definizione ed andremo a parlare di come funziona la parcella avvocato.

Dopodiché, andremo a parlare di quali sono i principali obblighi che sono stabili sia dalla legge che dalla Cassa Forense, in merito alla parcella avvocato.

Successivamente, andremo a parlare dell’obbligo di redazione del preventivo di una parcella avvocato, che deve essere effettuato necessariamente in forma scritta.

Poi, andremo a parlare di quando è che si deve andare a pagare la parcella avvocato.

Prima di terminare questa mini guida, invece, andremo a parlare di cosa bisogna fare per riuscire a capire se la parcella avvocato sia eccessiva ed andremo a vedere, successivamente, cosa bisogna fare se si capisce che effettivamente lo è oppure se se ne ha il dubbio che lo sia.

Ed infine, per andare a concludere questo breve articolo, andremo a parlare, sempre di questo specifico argomento, andando ad approfondire quali sono le tre soluzioni che si possono adottare se si capisce che la parcella avvocato è eccessiva, ossia:

  • La soluzione pacifica, con la quale il cliente tenta di mettersi d’accordo con l’avvocato, in maniera del tutto bonaria;
  • La contestazione della parcella avvocato eccessiva, quando viene avanzata insieme ad un preventivo, redatto in forma scritta;
  • La contestazione della parcella avvocato eccessiva, quando questa viene avanzata senza un preventivo redatto in forma scritta.

Parcella avvocato: come funziona?

Il primo passo che andremo ad effettuare in questa breve guida, sarà quello di andare a dare una breve definizione e quello di andare a parlare di come funziona la parcella avvocato.

Nello specifico, l’avvocato deve redigere un preventivo, in forma scritta, nel quale egli indica, tra le altre cose, anche il compenso che andrà a percepire e, dunque, la parcella avvocato che andrà ad avanzare al suo cliente, al termine del proprio lavoro.

Nel preventivo, di solito, è indicata espressamente una particolare clausola che consente al professionista di chiedere un compenso maggiore, alla fine del lavoro svolto, ma sempre restando nei parametri previsti dal compenso massimo che può percepire l’avvocato ed iscritti all’interno del preventivo.

Questo compenso che andrà a percepire l’avvocato deve rispettare gli obblighi che sono previsti dalla legge, ma anche quelli che sono stati stabiliti dalla propria Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (Cassa Forense).

La Cassa Forense prevede dei parametri che vanno ad attribuire il giusto compenso nella parcella avvocato, rispetto al lavoro che è stato svolto dal professionista.

Parcella avvocato: quali sono gli obblighi stabiliti dalla legge?

Dopo aver dato una breve definizione e dopo aver parlato di come funziona la parcella avvocato, passiamo adesso a vedere quali sono i principali obblighi che sono stati stabili dalla legge, in merito a questa particolare tipologia di argomento.

Nello specifico, non ci sono particolari obblighi che sono stati stabiliti dalla legge, in merito al compenso che può o non può iscrivere un professionista all’interno della propria parcella avvocato.

Per queste cose, si rimanda all’osservanza e al rispetto delle regole e dei dettami che sono stati previsti dal codice deontologico della Cassa Forense.

Per la parcella avvocato è prevista la libera determinazione del compenso da parte del professionista, il quale, però, non può:

  • Né richiedere un compenso sproporzionato rispetto agli incarichi che gli sono stati conferiti e ai compiti che gli sono stati assegnati;
  • Né può richiedere un compenso superiore rispetto a quello massimo consentito, che è stato iscritto all’interno del preventivo.

Parcella avvocato: quali sono i parametri stabiliti dalla Cassa Forense?

Dopo aver parlato di quali sono i principali obblighi che sono stati stabili dalla legge, in merito alla parcella avvocato, passiamo adesso a vedere quali sono, invece, i principali obblighi che sono stati stabiliti dalla Cassa Forense, sempre in merito a questa particolare tipologia di argomento.

Nello specifico, ecco quali sono i parametri che sono stati stabiliti dalla Cassa Forense:

  • Il compenso deve essere parametrato al valore che possiede la materia oggetto dell’incarico;
  • Il compenso deve essere parametrato in base alla tipologia di materia oggetto dell’incarico;
  • Il compenso deve essere parametrato alla sede nella quale viene espresso il giudizio;
  • Il compenso deve essere parametrato alle varie fasi che vengono svolte dal professionista (fase di studio, fase introduttiva della controversia, fase istruttoria, fase decisionale).

Al compenso finora ottenuto dall’avvocato, vanno aggiunti queste spese:

  • Spese forfettarie, pari al 15% del compenso percepito dall’avvocato;
  • Spese pari al 4% per i contributi da versare presso la Cassa Forense;
  • Spese di trasferta, qualora siano previste;
  • Spese IVA pari al 22% del compenso totale.

La Cassa Forense si è, inoltre, espressa, mediante la sentenza n. 181 del 12 dicembre del 2014, sull’obbligo di proporzionalità dei compensi percepiti dagli avvocati ed ha stabilito i tre modi che servono per capire se la parcella avvocato sia o meno eccessiva.

Queste modalità che si usano per capire se la parcella avvocato è eccessiva, le vedremo nei paragrafi successivi, lungo il corso di questo breve articolo.

Parcella avvocato: obbligo di redazione del preventivo scritto!

Dopo aver parlato di quali sono i principali obblighi che sono stati stabili dalla Cassa Forense, in merito alla parcella avvocato, passiamo adesso a vedere tutto quello che riguarda l’obbligo di redazione del preventivo, da redigere in forma scritta e da accompagnare alla parcella avvocato.

Nello specifico, a partire dal 29 agosto del 2017, sussiste per tutti i professionisti e, dunque, anche per gli avvocati l’obbligo di sottoporre ai propri clienti un preventivo, redatto in forma scritta oppure inviato in formato digitale.

Quando si deve pagare la parcella avvocato?

Dopo aver parlato di tutto quello che riguarda l’obbligo di redazione del preventivo, da redigere in forma scritta e da accompagnare alla parcella avvocato, passiamo adesso a vedere quando si deve procedere con il pagamento di questa particolare tipologia di compenso, da corrispondere al proprio avvocato.

Nello specifico, la parcella avvocato si deve pagare nei seguenti casi:

  • Attività processuale;
  • Redazione di atti o di contratti;
  • Parere legale;
  • Ecc…

Anche quando il professionista non redige il preventivo, il cliente ha, comunque, l’obbligo di pagare l’avvocato per il lavoro svolto. In questo caso, il compenso non potrà superare quello stabilito dai parametri della Cassa Forense.

Come capire se la parcella avvocato è eccessiva?

Dopo aver parlato di quando si deve procedere con il pagamento della parcella avvocato, passiamo adesso a vedere cosa bisogna fare per riuscire a capire se questa particolare tipologia di compenso, che deve essere corrisposta al proprio avvocato, sia eccessiva oppure no.

Nello specifico, la Cassa Forense ha stabilito le tre principali motivazioni per cui una parcella avvocato risulta eccessiva. Ecco qua sotto quali sono:

  • Quando il compenso non segue le tariffe attuali del mercato;
  • Quando il compenso è superiore rispetto alla difficoltà dell’incarico;
  • Quando il compenso è sproporzionato rispetto agli usi e ai costumi.

Cosa fare se si capisce che la parcella avvocato è eccessiva?

Dopo aver parlato di come riuscire a capire se la parcella avvocato è eccessiva, passiamo adesso a vedere cosa bisogna fare se si capisce che effettivamente lo è oppure se se ne ha il dubbio che lo sia.

Nello specifico, ecco quali sono le tre soluzioni che si possono adottare quando si scopre che la parcella avvocato è eccessiva:

  • La soluzione pacifica;
  • La contestazione della parcella avvocato con preventivo;
  • La contestazione della parcella avvocato senza preventivo.

Parcella avvocato: la soluzione pacifica

Dopo aver parlato di cosa bisogna fare se si capisce che la parcella avvocato è eccessiva, passiamo adesso ad approfondire questa particolare tipologia di argomento, andando a trattare, dapprima la tematica legata alla soluzione pacifica.

Nello specifico, la soluzione pacifica può essere avanzata qualora il cliente tenti di mettersi d’accordo con l’avvocato, in maniera del tutto bonaria, per riuscire a trovare una soluzione di compromesso, senza procedere per le vie legali.

Parcella avvocato con preventivo: come si contesta se eccessiva?

Prima di terminare questo breve articolo e dopo aver parlato della tematica che riguarda la soluzione pacifica, la quale può essere avanzata qualora il cliente tenti di mettersi d’accordo con l’avvocato, in maniera del tutto bonaria, passiamo adesso a vedere tutto quello che riguarda il mondo delle contestazioni.

Nello specifico, andremo a parlare di questa particolare tipologia di argomento, andando a trattare, inizialmente, le tematica legata alla contestazione della parcella avvocato eccessiva, quando viene avanzata insieme ad un preventivo, redatto in forma scritta.

Dopo la firma e l’accettazione del cliente del preventivo redatto dall’avvocato, quest’ultimo non può discostarsi e superare il compenso massimo pattuito. Se ciò avviene, il cliente può rivolgersi all’Ordine degli Avvocati, competente nel proprio territorio, e richiedere:

  • La riduzione del compenso;
  • Sanzioni disciplinari verso l’avvocato.

Parcella avvocato senza preventivo: come si contesta se eccessiva?

Ed infine, per andare a concludere questa breve guida, dopo aver parlato della tematica che riguarda la contestazione della parcella avvocato eccessiva, quando viene avanzata insieme ad un preventivo, redatto in forma scritta, passiamo adesso a vedere:

cosa succede quando questa particolare tipologia di compenso, che deve essere corrisposta al proprio avvocato, venga contestata, in assenza di un preventivo, redatto in forma scritta, in accompagnamento alla parcella avvocato.

Nello specifico, se l’avvocato non redige un preventivo, deve uniformarsi ai parametri della Cassa Forense. Se li supera, il cliente può contestare il compenso.

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