Patente, come recuperare i punti persi

Come funziona il meccanismo della patente a punti? Quando ricevo una multa cosa succede? Quando rischio di non poter più guidare?

Come funziona il meccanismo della patente a punti? Quando ricevo una multa cosa succede? Quando rischio di non poter più guidare? Sono domande che si pongono gli automobilisti con un po’ di storia alle spalle, ma anche i più giovani, che la patente la hanno presa da meno tempo. Tutti ormai sanno che ogni volta che si prende una multa per un’infrazione del codice della strada, ci vengono tolti dei punti dalla patente. Ma cosa bisogna fare per riuscire ad ottenerli nuovamente?

A regolamentare il meccanismo della patente a punti è direttamente il Codice della Strada: ad ogni guidatore vengono assegnati, di default, 20 punti. Quando si commette un’infrazione ne vengono tolti alcuni, in base alla gravità della violazione commessa. Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo come funziona questo meccanismo.

Patente a punti, tutte le regole per non sbagliare

Può capitare a tutti di commettere una qualsiasi infrazione del codice della strada. A volte crediamo di aver commesso un errore di poco conto, altre volte sappiamo di aver compiuto un grande errore. Sono in questi frangenti che ci chiediamo quanti punti della patente ci possono venire tolti. A seconda della gravità dell’infrazione che abbiamo commesso, c’è il rischio di perdere da un minimo di un punto ad un massimo di dieci punti. Nel caso in cui si sia un neopatentato, i punti persi per ogni violazione vengono raddoppiati. Almeno per i primi tre anni.

Quando si commettono più di un’infrazione contemporaneamente, possono essere tolti fino ad un massimo di quindici punti. Se tra le infrazioni commesse ve ne fosse una che comportasse la sospensione o la revoca della patente, verranno tolti tutti i punti a disposizione, senza nessuna limitazione

È bene, inoltre, ricordare una regola fondamentale: i punti della patente possono essere azzerati, ma non si potrà mai andare sotto lo zero.

Patente: a chi vengono sottratti i punti

I punti vengono sottratti dalla patente di chi commette l’infrazione. Non importa a chi sia intestato il veicolo: il responsabile dell’infrazione è la persona che era alla guida quando questa è stata commessa. La polizia stradale – o qualsiasi altro ufficiale che accerti la violazione – deve consegnare al guidatore il verbale con il quale è stata accertata l’infrazione: qui verranno indicati i punti che dovranno essere sottratti alla patente.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il guidatore – perché l’infrazione è stata rilevata con un dispositivo elettronico – il verbale verrà notificato direttamente al proprietario del veicolo. Nel caso in cui questo sia intestato ad una società, al suo legale rappresentante. Questi avranno il compito di comunicare, entro 60 giorni, i dati personali e della patente di chi era alla guida nel momento in cui è stata commessa l’infrazione. Nel caso in cui questi dati non dovessero venire forniti, il proprietario del veicolo sarà tenuto a pagare una sanzione aggiuntiva, ma comunque non perderà alcun punto della patente.

Nel caso in cui alla guida ci dovessero essere dei professionisti – autotrasportatori, tassisti o autisti di vetture a noleggio con conducente – l’eventuale decurtazione riguarda unicamente l’abilitazione professionale, sempre che, nel momento in cui sia stata commessa l’infrazione, fossero in servizio.

Il caso peggiore che possa accadere è quello di perdere tutti i punti. In questo caso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede ad inviare una lettera al malcapitato, con la quale lo invita a rifare tutti gli esami previsti per ottenere la patente entro trenta giorni. Nel caso in cui il diretto interessato non dovesse sostenere gli esami o non li dovesse superare, la patente verrà sospesa a tempo indeterminato. Se gli esami dovessero essere superati, vengono assegnati nuovamente i venti punti.

Punti persi: ecco come riottenerli

Dopo aver perso dei punti è possibile frequentare dei corsi presso le autoscuole per riottenerli. In alternativa è possibile scegliere dei centri autorizzati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Questi corsi danno la possibilità di recuperare da sei a nove punti, dipende dal tipo di patente che si è in possesso. Nel caso in cui il punteggio non sia stato azzerato completamente, ma comunque risulti inferiore a venti, è possibile ripristinare la quota iniziale se non si commettono infrazioni per due anni. O almeno non se ne commettano di quelle che comportino un’eventuale decurtazione.

Il sistema della patente a punti è premiante per quanti si comportino sempre bene. Gli automobilisti che hanno 20 punti e non hanno mai commesso delle infrazioni, ricevono un bonus di due punti ogni due anni senza infrazioni. Non potranno, comunque, superare i 30 punti. Per i neo patentati, nel corso dei primi tre anni, il bonus è solo di un punto per ogni anno trascorso senza infrazioni, fino ad un massimo di punti totali.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate