Ottenere il permesso di soggiorno in posta: come chiederlo?

Permesso di soggiorno: dalla A alla Z. Ecco tutti i passaggi per fare la domanda, rilasciare le impronte digitali, verificare che tutto proceda in modo regolare, e infine stringerlo in mano.

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Chiedere il permesso di soggiorno può sembrare qualcosa di piuttosto complicato. Ce ne sono di diversi tipi, molti sono i documenti da allegare, spesso non si sa esattamente quale sia l’ufficio a cui rivolgersi. In effetti a volte è così. Ma del resto l’Italia non ha mai brillato per la semplicità delle sue procedure soprattutto se riguardano la pubblica amministrazione.

In alcuni casi, che sono in realtà quelli che si presentano con maggiore frequenza le cose sono state notevolmente semplificate, almeno sulla carta, grazie a una convenzione che è stata firmata tra il Ministero dell’Interno e Poste italiane e che è già attiva da alcuni anni. Con questo accordo chi vuole soggiornare in Italia potrà presentare domanda compilando un modulo già predisposto rivolgendosi a un qualsiasi ufficio postale.

Se poi non riuscirà a farlo in autonomia potrà sempre farsi aiutare da un ufficio comunale o da un patronato: il tutto senza spese aggiuntive. Vedremo di seguito come accedere al servizio e come verificare lo stato della nostra pratica.

Cosa è il permesso di soggiorno

Il permesso di soggiorno è un documento, o una autorizzazione con il quale il cittadino di uno stato non appartenente all’Unione Europea può soggiornare in Italia per periodi più o meno lunghi, che possono essere determinati da ragioni di lavoro, studio, cura, ma anche ricongiungimento familiare o altro.

Il visto secondo quanto ci dice il sito del Ministero dell’Interno viene rilasciato dall’ambasciata italiana o dai consolati per lavoro, studio, o ricongiungimento familiare. Si tratta di una procedura che deve essere fatta prima dell’ingresso sul territorio nazionale.

Il permesso di soggiorno, invece è rilasciato a norma dell’articolo 5 del Testo Unico sull’immigrazione

a chi già sia entrato nel nostro paese rivolgendosi alla questura competente per territorio. Deve essere chiesto entro 8 giorni lavorativi. Tutti i richiedenti che abbiano già compiuto i 16 anni devono sottoscrivere con il nostro stato un accordo di integrazione.

La durata non può essere superiore a quella del visto di ingresso ed è variabile dai tre mesi per turismo o affari, ai nove mesi per i lavoratori stagionali, a un anno per la frequenza di corsi di studio con possibilità di rinnovo se gli studi prevedono una frequenza pluriennale. In caso di lavoro a tempo indeterminato la durata può arrivare fino a due anni.

La nostra legge prevede la possibilità sia di rinnovare il permesso, con una domanda da inoltrare almeno 60 giorni prima della scadenza, oppure di convertirlo se le ragioni per soggiornare in Italia si sono modificate.

Quali permessi di soggiorno possono essere chiesti in posta

La nostra normativa prevede un elenco puntuale dei tipi di permesso di soggiorno che possono essere chiesti con la procedura semplificata in posta. Si tratta come leggiamo sul sito del portale dell’immigrazione

del caso di minori stranieri per i quali si sia ottenuto l’affidamento o l’adozione. Inoltre se il trasferimento in Italia è fatto per motivi religiosi, residenza elettiva, rinnovo dell’asilo politico, rinnovo dello stato di apolide. Inoltre per studio, lavoro o per avere il permesso di lunga durata valido in tutta l’Unione Europea o per ragioni di famiglia.

Ipotesi diverse da quelle elencate nella lista non possono essere gestite in questo modo e i richiedenti devono rivolgersi alla Questura o allo sportello dell’immigrazione che saprà fornire tutto l’aiuto per il caso specifico. Dopo il completamento della prima parte della procedura, ci sarà per tutti un passaggio in questura per la conferma del permesso.

Come chiedere il permesso di soggiorno in posta

Il primo passo, come leggiamo sul sito dedicato di poste italiane è quello di

procurarsi il kit giallo che viene distribuito in modo gratuito in tutti gli uffici postali.  I documenti contenuti nel kit vanno compilati con tutti i dati richiesti e poi riconsegnati al personale.

Gli uffici postali non offrono un servizio di assistenza per chi si trovasse in difficoltà nella compilazione dei moduli. L’alternativa allora è quella di rivolgersi a un comune o a un patronato autorizzato, senza necessità di portare con sé il kit e con loro compilare la richiesta.

Il personale offrirà questo servizio in modo gratuito, ma rimane fermo il pagamento delle marche da bollo e della somma da versare a poste italiane.  

Con il kit compilato si dovrà tornare all’ufficio e consegnare la busta aperta a un ufficio, avendo cura di sceglierne uno che abbia anche sportello amico. La lista è reperibile utilizzando il servizio cerca ufficio che fornisce l’indirizzo più vicino dove è possibile ottenere il servizio richiesto.

Quali sono i documenti da portare per avere il permesso di soggiorno

Al momento della consegna della domanda devono essere tenuti a portata di mano anche una serie di documenti. Innanzitutto il passaporto o un documento di riconoscimento che abbia pari valore, abbia una foto e sia in corso di validità.

Lo scopo del documento è quello di consentire all’impiegato di verificare che la persona che si presenta sia quella indicata nel modulo. Avrà poi modo di intercettare subito eventuali errori di distrazione nella compilazione.

Da presentare, inoltre la ricevuta del pagamento con bollettino postale della somma di 30 euro dovute per fare la domanda. Chiesta anche una marca da bollo del valore di 16 euro.

Il costo del permesso di soggiorno elettronico è di 30,46 euro, salvo che sia previsto un ulteriore contributo. I bollettini, già precompilati nella parte relativa alla cifra e al destinatario si trovano in posta e possono essere pagati anche lo stesso giorno.

Necessaria una fotocopia del documento di riconoscimento. Non sarà necessario fotocopiare tutte le pagine del passaporto, ma solo quelle dove si trovano i dati anagrafici e quelle con i timbri di ingresso e di uscita dal paese.

Dovrà essere allegata una fotocopia anche di tutta la documentazione richiesta nel kit, che può variare a seconda delle ragioni per cui è richiesto il permesso di soggiorno.

Se i documenti e la domanda saranno regolari al richiedente sarà rilasciata una ricevuta e una lettera con tutte le indicazioni: data orario e indirizzo per il completamento della procedura da fare in Questura, che prevede il rilievo delle impronte digitali, senza le quali non è possibile completare la richiesta.

Da non perdere e conservare con cura la ricevuta, perché in caso di rinnovo dovrà sempre essere allegata alla nuova domanda.

Si sottolinea che la verifica fatta dall’impiegato dello sportello postale è solo di tipo formale. Verifica che tutte le parti siano state compilate, che i documenti richiesti siano stati allegati e che siano stati fatti i versamenti necessari.

Altra questione invece è la regolarità della domanda dal punto di vista sostanziale, che può essere messa in discussione a seguito di verifiche e controlli fatte dalla Questura che per esempio trovino che i documenti allegati siano falsi, o che ci siano impedimenti di altro tipo a risiedere sul suolo italiano.

Chi si trova allo sportello dopo avere consegnato la ricevuta ha concluso la propria funzione: non ha notizie sullo stato di avanzamento della domanda e non è in grado di fornire alcun tipo di spiegazione su ritardi o sul rigetto della richiesta.

Queste spiegazioni possono essere date solo dalla Questura, o più semplicemente utilizzando uno dei due portali online dove con le proprie credenziali è possibile accedere all'area riservata e saperne di più.

Dove verifico lo stato della mia domanda per il permesso di soggiorno

Per sapere a che punto è arrivata la propria domanda di permesso di soggiorno è sufficiente andare sul sito della polizia di stato dove una sezione dedicata consente di verificare lo stato delle domande.

Basterà inserire il codice che si trova in alto a destra della ricevuta che ci hanno consegnato in posta e cliccare su invia. In questo modo avremo accesso alla nostra area personale.

Le possibilità sono tre: il documento risulta come pronto e a quel punto lo possiamo ritirare. In genere in quel caso dovremmo già avere ricevuto un SMS che ci informa che il nostro documento è pronto e degli orari e dello sportello a cui si può rivolgere.

Seconda possibilità è che troviamo la dicitura in trattazione. In quel caso significa che dobbiamo pazientare ancora un po’ perché le cose si sono dilungate più di quanto speravamo. Di solito, non è necessario preoccuparsi, ma basta attendere di essere avvisati.

Da approfondire invece è il caso in cui il portale ci dica che la nostra richiesta è inesistente. Se è passato poco tempo è possibile che non sia stata ancora caricata e allora non ci resta che attendere.

Le altre possibilità, che richiedono di informarsi in modo diretto, magari con l’aiuto del patronato che ci ha dato una mano a compilare la domanda sono che ci sia un problema temporaneo al portale, e in quel caso tutto si risolve in pochi giorni. Più complicato è invece il caso in cui la domanda risulti come rigettata, archiviata o anche già consegnata. 

Altra possibilità è quella di accedere al portale dell’immigrazione, inserire username e password e avere informazioni sullo stato della nostra pratica. In alternativa è possibile anche chiamare il contact center gratuito sia da telefono fisso che mobile. al numero 800 200 309 che risponde dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.00. 

Il mio permesso di soggiorno è in ritardo: cosa faccio?

Abbiamo visto che la ricevuta che ci viene consegnata dall’ufficio postale al momento della consegna del nostro kit deve essere conservata, perché contiene codici che dovranno essere allegati nel caso dovessimo chiedere un rinnovo del permesso di soggiorno.

In realtà, se ci sono dei disguidi e delle lungaggini ci può tornare utile anche prima. Se noi siamo stati precisi e abbiamo rispettato i tempi per presentare al richiesta o il rinnovo non possiamo essere puniti a causa dei ritardi degli altri, magari senza poterci muovere o svolgere le nostre normali attività quotidiane.

Presentando la ricevuta delle poste potremo innanzitutto andare all’estero e rientrare in Italia, pur rispettando tutte le regole relative all’espatrio. Fino al momento in cui riceveremo il permesso, poi potremo presentare in sostituzione la ricevuta anche per firmare contratti di lavoro, iscriverci a corsi di studio, firmare il contrato di affitto per una casa o per chiedere e ricevere assistenza medica.