Personale ATA: quanto è fattibile l'obbligo vaccinale?

In questi giorni si parla molto di obbligo vaccinale. Dopo il personale sanitario, ora tutta l'attenzione si sta concentrando sul personale scolastico: docenti e personale Ata. Anche per loro il Governo Draghi starebbe pensando ad un obbligo vaccinale. Ma è giuridicamente possibile? Sarebbe fattibile nella realtà estendere questo obbligo al personale ATA? Scopriamolo.

Image

In questi giorni non si fa altro che parlare di obbligo vaccinale e di green pass. Attualmente nel nostro paese l'obbligo vaccinale riguarda il personale sanitario, stabilito dal decreto legge n. 44/2021, poi convertito in legge dal Parlamento.

Ora tutta l'attenzione si sta concentrando sul personale scolastico: docenti e personale Ata. Anche per loro il Governo Draghi starebbe pensando ad un obbligo vaccinale. Ci sarebbe, infatti, ancora un 15% di insegnanti e personale ATA non vaccinato. Ma questi dati non sono molto precisi, perché non si sta tenendo conto di chi il vaccino l'ha fatto, per esempio, durante gli open day.

Il Consiglio dei Ministri sta pensando ad un obbligo vaccinale per il personale ATA

Il Consiglio dei Ministri potrebbe decidere di introdurre una sorta di obbligo anche per il personale Ata e gli insegnanti. Al momento il Ministro del dicastero dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha precisato che spetta solo al Governo stabilire se ci sarà un obbligo oppure no

Bianchi ha confermato che il 75% del personale è vaccinato con doppia dose e l'84% con la prima. Quindi la risposta al vaccino da parte del personale scolastico è stata molto ampia. 

E sul ritorno a scuola? Come ci si sta preparando quest'anno? Siamo pronti? Sono stati implementati i trasporti? E gli impianti di aerazione? 

Il ministro Bianchi ha dichiarato che si è già investito più di un miliardo per la sicurezza a scuola per persone e trasporti e afferma convinto: "siamo pronti".  

E le mascherine? Secondo il CTS dovrebbero essere utilizzate ancora in classe, per prendere tutte le precauzioni possibili. Questo soprattutto perché l'80% è già vaccinato e questo rende la scuola un luogo già abbastanza blindato. 

Anche secondo l'altro sottosegretario Rossano Sasso, l'obbligo vaccinale per il personale Ata non è indispensabile, ma bisogna operare sulla messa in sicurezza degli edifici, sui trasporti, e usare maggiormente i tamponi salivari, più attendibili di prima e meno invasivi. Questo mezzo di tracciamento può risultare davvero vincente per monitorare i contagi nelle scuole. 

Il sottosegretario Sasso ha più volte ribadito che bisogna accompagnare ai vaccini, non imporre. Non è assolutamente opportuno parlare di vaccinale per chi lavora all'interno delle scuole, e sarebbe da folli pensare ad una soluzione del genere per gli studenti. 

"Se qualcuno ha veramente intenzione di costringere minorenni, i nostri figli, a vaccinarsi pena l’esclusione dalle attività didattiche in presenza, troverà numerose mamme e numerosi papà sulle barricate. Ed io con loro. Usciamo dal tunnel senza stravolgere libertà e diritti costituzionalmente tutelati”, ha affermato Sasso

Il pressing sull'obbligo vaccinale per il personale Ata arriva dal CTS

Il Comitato Tecnico Scientifico preme affinché il personale docente e non docente della scuola sia completamente vaccinato e per fare in modo che questo accada, è disposto a percorrere anche la strada dell'obbligo vaccinale o del green pass obbligatorio. Ove fosse giuridicamente possibile. 

All'appello dovrebbe mancare un 15% di persone, tra personale Ata e insegnanti. Anche se il dato non è assodato, perché molti lavoratori potrebbero aver effettuato il vaccino tramite gli open day. 

Ma la questione scuola in presenza non può certo ridursi al "vaccino". Il vaccino può essere una soluzione tra le altre soluzioni che devono necessariamente riguardare: l'implementazione dei trasporti, il distanziamento, gli impianti di aerazione in aula, la sanificazione eccetera.  

Obbligo vaccinale per il personale Ata sarebbe giuridicamente possibile?

Orizzonte Scuola ha intervistato Alfonso D’Ambrosio, preside di un istituto comprensivo situato a Vo Euganeo.

Il Preside ha spiegato che, secondo alcune sentenze della Corte costituzionale, l'obbligo di vaccinarsi scatta in presenza del 95% del picco di pandemia ed è quindi fattibile solo se c'è una reale necessità di farlo. 

L’altro aspetto da superare, dice il preside, è culturale perché molti insegnanti sono scettici nei confronti di questo vaccino. 

L'idea di affidare al personale docente che non si vuole vaccinare, una mansione diversa, è fattibile?

Innanzitutto non si sa se sia legittimo o meno questa decisione, e poi bisognerebbe superare anche il problema della privacy, perché nel momento in cui un insegnante viene spostato a fare altro e non sale in cattedra, equivarrebbe a comunicare a tutti che quell'insegnante ha deciso di non vaccinarsi.  

C'è poi la difficoltà di stabilire cos'altro potrebbero fare gli insegnanti a scuola, se non insegnare? Cambiare mansione sarebbe più semplice per il personale non docente, ma è più arduo applicare una decisione del genere agli insegnati. Per non parlare delle cattedre scoperte che si creerebbero. Sarebbe il caos!

Secondo il preside, a parte la vaccinazione del personale ATA, bisogna puntare necessariamente su altre decisioni, come l'implementazione dei trasporti (aspetto più che essenziale) e gli impianti di sanificazione a scuola. Solo così, rispettando anche il distanziamento, si potrà salvare l'anno scolastico.