Pignoramento conto corrente, chi può chiederlo e quando: cosa cambia nel 2023

Il pignoramento del conto corrente segue nuove regole dal 2023 e la novità principale riguarda l'entrata in gioco di un terzo soggetto.

Il pignoramento del conto corrente e di altri beni (come casa, auto e via dicendo) segue nuove linee guida a partire dal 2022 / 2023, di cui la novità principale riguarda la possibile presenza di un terzo a metà tra il creditore e il debitore.

Questo terzo soggetto non ha nulla a che vedere con avvocati, giudici, Agenzia delle Entrate.

Bensì questo soggetto è in stretta relazione col debitore, tant’è vero che si parla di pignoramento presso terzi. Nel prossimo paragrafo sarà identificata e spiegata questa figura.

Pignoramento conto corrente presso terzi: chi e quando può chiederlo

In sostanza il pignoramento presso terzi consiste nella possibilità (da parte del creditore) di pignorare i beni di una terza persona al posto del debitore.

Bisogna fare attenzione a un pericoloso fraintendimento.

Se il debitore risulta essere nullatenente, allora il creditore non può permettersi di “aggredire” nessun altro e in quel caso si cancella il debito.

Però se il debitore ha a sua volta un credito nei confronti di un terzo o se quest’ultimo è in possesso dei beni pignorabili del debitore, allora la situazione cambia.

Infatti il creditore ha il via libera a procedere col pignoramento anche nei confronti di questa terza persona, perché in un modo o nell’altro questa è coinvolta nella situazione legale.

Pignoramento conto corrente: le linee guida del 2023

Il pignoramento nei confronti di un terzo non è una cosa inventata di recente, perché è una procedura già descritta all’interno del Codice Civile, in particolar modo nell’articolo 543, che inizia così:

Il pignoramento di crediti del debitore verso terzi o di cose del debitore che sono in possesso di terzi, si esegue mediante atto notificato al terzo e al debitore a norma degli articoli 137 e seguenti […]

Come succede per ogni pignoramento, il debitore viene notificato e una volta che la comunicazione è stata ricevuta, è necessario attendere almeno tra i 10 e 90 giorni prima di procedere.

Dopodiché l’avvocato del creditore scrive l’atto.

Dal 22 giugno 2022 bisogna fare questo identico processo, notificando sia il debitore che il terzo pignorato.

Inoltre i due soggetti che devono dare conto al creditore devono dimostrare la ricezione della notifica, che dev’essere archiviata entro la data indicata nell’atto.

C’è un altro elemento importantissimo da considerare, che concerne i limiti di pignoramento dello stipendio e della pensione.

A partire dall’implementazione di queste nuove regole, la legge stabilisce che si può pignorare massimo 1/5 dello stipendio e/o della pensione per permettere al debitore e al terzo di vivere.

Questo limite si ingrandisce se il debito è di natura alimentare. In questa casistica rientra il discorso degli alimenti per i figli.

Inoltre questi limiti variano ulteriormente se il debito deve essere riscosso direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Infine questa situazione, nonostante le avversità tipiche del pagamento di un debito, esistono delle scorciatoie del tutto legali che permettono al debitore di proteggersi il più possibile.

Antun Benvestito
Antun Benvestito
Redattore, classe 2001.Sono nato a Bari, ma ho origini croate da parte di mia madre. Sono uno studente di lingue straniere presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ho sempre nutrito un certo interesse per il lavoro online. Le lingue che al momento sono alla mia portata sono l'inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco, il russo e il croato. Sono un ex giocatore di pallanuoto e non smetterò mai di amare il mondo acquatico. Il mio motto? Alzati dal letto con determinazione e vai a dormire con soddisfazione""
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