Covid, la quarantena non è più una malattia! Cosa cambia ora

Dal 2022 la quarantena non sarà più considerata una malattia. Il nuovo anno porta un piccolo grande cambiamento nei nostri rapporti con il Covid.

Dal 2022 la quarantena non sarà più considerata una malattia. Il nuovo anno porta un piccolo grande cambiamento nei nostri rapporti con il Covid. Essere impossibilitati ad andare a lavorare perché si è stati vicini ad un positivo al coronavirus, non garantirà più la malattia. Attenzione, però, la quarantena e la permanenza domiciliare fiduciaria dovranno essere rispettate, ma non ci saranno più le tutele di legge garantite a quanti si ammalino.

Generalmente i periodi di malattia sono coperti, economicamente parlando, dall’Inps. Ma il Governo ha deciso di non rifinanziare la misura che tutela quanti debbano andare in quarantena a seguito di un contatto positivo al Covid. Stando a quanto riferito direttamente dal sito dell’istituto di previdenza

il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 ha modificato la disciplina delle tutele previste, durante l’emergenza Covid-19, per i lavoratori in quarantena e per i cosiddetti lavoratori fragili. La nuova norma stabilisce che l’equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dai lavoratori del settore privato è riconosciuta fino al 31 dicembre 2021, a fronte di apposito stanziamento.

Quarantena: trattamenti diversi per vaccinati e No Vax!

Tirando le somme possiamo benissimo affermare che le tutele siano finite, dallo scorso 1° gennaio 2022. Nel caso in cui non arrivino altre risorse addio alla speranza che la quarantena venga di nuovo considerata come malattia. Una ferma presa di posizione che arriva nonostante il fatto che il periodo di emergenza sia stato prorogato fino al 31 marzo 2021. Ad onor del vero dobbiamo affermare che la quarantena dovrebbe avvenire in maniera sempre meno frequente per quanti siano vaccinati o siano guariti. Il Governo ha infatti previsto delle nuove regole nel caso in cui si sia entrati in contratto stretto con una persona positiva al Covid.

A stabilire le nuove regole è stata la circolare del Ministero della Salute del 30 dicembre 2021, che ha indicato chiaramente come non sia più tenuto a fare la quarantena la persona che abbia completato il ciclo vaccinale primario o la dose di richiamo. Nella stessa posizione si ritrovano quanti siano guariti da 120 giorni. Nel caso in cui siano entrati in contatto con una persona positiva al Covid saranno tenuti ad indossare – per dieci giorni dall’ultimo contatto – una mascherina di tipo FFP2 e di effettuare – solo e soltanto se sono sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare dopo il quinto giorno dall’ultima esposizione al caso. Per quanti siano stati vaccinati da più di quattro mesi, la quarantena scende da sette a cinque giorni: anche in questo caso vi è l’obbligo di un tampone negativo nel momento in cui termina il periodo di isolamento. Quanti, invece, non siano stati vaccinati o non siano guariti dal Covid, avranno l’obbligo di rimane in quarantena per dieci giorni.

Quarantena: la richiesta del M5S

Il Movimento 5 Stelle si è mosso immediatamente ed ha chiesto al Governo di rifinanziare la quarantena come malattia. Nunzia Catalfo, Stefania Ascari, Tiziana Ciprini, Iunio Valerio Romano e Davide Tripiedi, membri del Comitato per le politiche del lavoro del M5S hanno ribadito che

come sostenuto nei giorni scorsi dal presidente Giuseppe Conte, serve un nuovo scostamento di bilancio per finanziare, tra le altre cose, la proroga della cassa integrazione con causale Covid-19 e la proroga dell’equiparazione dei periodi di quarantena allo stato di malattia almeno fino al termine dello stato di emergenza.

Contatti con un positivo: cosa temere!

Salvo cambiamenti dell’ultima ora, se si entra in contatto con una persona positiva al Covid e si va in quarantena, lo dobbiamo fare a spese nostre. L’Inps non interviene economicamente. Appurato questo, ci dobbiamo domandare quando i contatti con un positivo debbano considerarsi a rischio. Se siamo a cena o stiamo lavorando con una persona positiva, siamo distanti da lui e c’è una finestra aperta non abbiamo nulla da temere. Il rischio, invece, arriva nel momento in cui c’è un contatto fisico: una stretta di mano, un bacio od un abbraccio. A rischio anche se si sta a meno di due metri, senza la mascherina e con le finestre chiuse.

Questi ultimi casi sono considerati ad alto rischio e sarà necessario predisporre tutte le misure necessaire. Sarà necessario andare in quarantena per cinque giorni, nel caso in cui si siano ricevute due dosi di vaccino. Saranno da tenere sotto controllo i sintomi: nel caso in cui si risulti positivi e sintomatici, l’isolamento dovrà durare almeno dieci giorni, al termine dei quali sarà necessario effettuare un tampone e avere almeno tre giorni senza sintomi per tornare a contatto con le altre persone. Nel caso in cui si risulti positivi a asintomatici l’isolamento è di dieci giorni dal momento in cui si è scoperta la positività, se si hanno solo due dosi del vaccino, cinque giorni di isolamento se si ha anche la terza o si è stati vaccinati con la seconda dose da meno di 120 giorni.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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