Quietanza di pagamento: che significa e fac-simile

Cosa significa quietanza di pagamento e chi la emette? Tutte le informazioni che cerchi e le istruzioni per scaricare e compilare il modello.

Che tu sia un creditore o un debitore nell’atto di restituire la somma dovuta, per stare sicuri di poter provare di aver completato la transazione e, dunque, di aver effettuato il pagamento, viene emessa una quietanza di pagamento.

Questo documento, infatti, serve come testimonianza dell’avvenuto pagamento di una fattura.

A tal proposito nella nostra guida andremo a parlare di che cosa si intende e che cosa significa questa particolare dichiarazione liberatoria, che deve essere rilasciata dal creditore al debitore. Inoltre forniremo le istruzioni per scaricare il Fac-simile online direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Vedremo inoltre chi la emette, quando viene rilasciata, a che cosa serve, quanto costa, come si fa la dichiarazione liberatoria e molte altre informazioni ancora.

Come si può provare un pagamento?

Facciamo un piccolo passo indietro e andiamo a mostrare che cosa bisogna fare per poter provare l’avvenuto pagamento.

In particolare, andremo a parlare di quali sono le modalità con le quali si può dimostrare di aver provveduto ad effettuare un determinato pagamento. Ecco i documenti che consentono di fornire una prova dell’effettuazione dell’operazione:

  • una fattura;
  • una ricevuta fiscale;
  • una quietanza di pagamento;
  • qualsiasi altro documento fiscale che attesti l’avvenuto pagamento.

Che cosa si intende per quietanza di pagamento

Passiamo a vedere ora che cosa significa, che cosa si intende e, dunque, che cos’è questa particolare dichiarazione liberatoria, la quale viene rilasciata dal creditore al debitore, per testimoniare l’avvenuto pagamento.

Andando a rilasciare questo specifico documento, colui che riceve una determinata somma di denaro, che gli è dovuta da un altro soggetto, il quale provvede ad effettuare il pagamento di quanto dovuto, libera quest’ultimo dal debito che grava su di lui, dal momento che costui ha provveduto all’adempimento della propria obbligazione.

In sostanza, il creditore rilascia al creditore una quietanza di pagamento, quando quest’ultimo abbia provveduto:

  • all’adempimento totale delle somme di denaro dovute al creditore;
  • all’adempimento parziale delle somme di denaro dovute al creditore, ma che gli consentono comunque di liberarsi dal debito contratto, per mezzo di un precedente accordo a stralcio effettuato tra questi due soggetti.

Questa particolare dichiarazione liberatoria deve essere rilasciata a colui che effettua il pagamento, in quanto è un suo diritto, e deve avere necessariamente la forma scritta.

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Chi la emette

In particolare, andremo a parlare, quindi, di chi è che emette la quietanza di pagamento. Questo specifico documento deve essere rilasciato dal soggetto creditore, ovvero da colui che riceve il pagamento effettuato dal debitore, ovvero colui che provvede all’adempimento della sua obbligazione, la quale è stata contratta nei confronti del primo.

Però la persona che si qualifica come creditore può decidere di delegare una persona che riveste la figura di suo rappresentate e che, dunque, avrà il potere di quietanzare per suo conto.

Questo soggetto potrà disporre di tale compito, anche nel momento in cui il pagamento del debitore venga effettuato verso un soggetto terzo, oppure l’adempimento dell’obbligazione sia stato effettuato in un momento precedente rispetto alla delega del creditore nei confronti di quest’ultimo.

Inoltre, bisogna aggiungere che, per essere valida, una quietanza di pagamento deve avere necessariamente la forma scritta.

Come scaricare la quietanza di pagamento dal cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate

Se hai intenzione di verificare le dichiarazioni liberatorie che ti riguardano direttamente accedendo al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, oppure se preferisci scaricare i documenti che ti appartengono, sempre accedendo al cassetto fiscale dell’AdE, allora in questo breve paragrafo ti andrò a spiegare come effettuare queste, che seppur potrai pensare che siano complesse, in realtà, sono delle operazioni estremamente semplici da effettuare.

In particolare, ecco, dunque, quali sono i passaggi che devi necessariamente seguire per poter verificare oppure scaricare le quietanze di pagamento attraverso il tuo cassetto fiscale, presente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate:

  • recati presso il sito online dell’Agenzia delle Entrate;
  • accedi con le tue credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • accedi nella tua “area riservata”;
  • seleziona nella parte che si trova a sinistra la voce “versamenti”, presente nel menù;
  • in questa sezione troverai tutte le quietanze di pagamento relative ai versamenti che hai effettuato attraverso F23, F24 e F24 Elide.

Quando si rilascia

Abbiamo visto che la quietanza di pagamento deve essere rilasciata necessariamente dal soggetto creditore, oppure da un suo rappresentante delegato; quest’ultimo ha il compito di farne le veci e di emettere eventualmente la dichiarazione liberatoria nei confronti del soggetto debitore.

Egli, a sua volta, secondo la legge ha il diritto di riceverla in forma scritta.

Ma qual è il momento reale nel quale deve essere rilasciata la dichiarazione liberatoria dal creditore al debitore? Circostanze e tempistiche sono le seguenti:

  • quando l’adempimento dell’obbligazione, che è stata contratta dal soggetto debitore, viene effettuato proprio da quest’ultimo;
  • quando l’adempimento dell’obbligazione, che è stata contratta dal soggetto debitore, viene effettuato da un terzo, il quale viene delegato da quest’ultimo, così come viene disciplinato all’interno dell’art. 1269 del Codice Civile;
  • quando l’adempimento dell’obbligazione, che è stata contratta dal soggetto debitore, viene effettuato da un terzo, il quale effettua questa particolare operazione in maniera spontanea, così come viene disciplinato all’interno dell’ex art. 1180 del Codice Civile.

Dunque, in tutti e tre i casi di cui abbiamo parlato poco sopra, il soggetto creditore, o chi per lui, è obbligato a rilasciare al soggetto debitore una dichiarazione liberatoria, come testimonianza che il debito e l’obbligazione risultano estinti completamente.

A che cosa serve la quietanza liberatoria

Passiamo adesso a delineare, in particolare, a che cosa serve questo particolare documento, che viene rilasciato dal soggetto creditore ad un suo debitore.

Nello specifico, questa dichiarazione liberatoria serve, come dice anche il termine stesso, a liberare il debitore dall’adempimento dell’obbligazione che costui ha contratto nei confronti di un altro soggetto.

Attraverso la stipula di questo particolare documento, il debitore può disporre di una prova concreta, redatta in forma scritta, che egli abbia provveduto correttamente ad aver effettuato il pagamento delle somme dovute al soggetto creditore, che, invece, con questa dichiarazione libera il debitore da ogni obbligo nei suoi confronti.

Quanto costa e imposte da versare

Dopo aver mostrato, in particolare, a che cosa serve la dichiarazione liberatoria, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a parlare, per l’appunto, di quanto costa la predisposizione di questo documento.

Se quest’ultima viene rilasciata dal creditore nei confronti del debitore, nella forma di atto pubblico oppure nella forma di scrittura privata autenticata, allora la dichiarazione liberatoria sarà sempre soggetta ad imposta di registro.

Quest’ultima, in particolare, potrà presentarsi in due modalità diverse, a seconda del caso per cui questa deve essere pagata.

E, nello specifico, ecco in quale misura deve essere versata l’imposta di registro per una quietanza di pagamento:

  • in misura fissa;
  • in misura proporzionale, con un’aliquota pari allo 0,50%.

Come si fa tra privati

Se sei un professionista oppure se ti ritrovi a dover scrivere in autonomia una dichiarazione liberatoria, da fornire al debitore, il quale ha appena adempiuto alla sua obbligazione, allora ti dico subito quali sono i dati e le informazioni che devi necessariamente inserire all’intenro di questo particolare argomento.

Nello specifico, dovrai indicare:

  • i dati relativi al soggetto creditore;
  • i dati relativi al soggetto debitore;
  • i dati relativi al/agli soggetto/soggetti terzo/terzi, che vengono delegati o che, comunque, partecipano, in maniera attiva, all’adempimento dell’obbligazione;
  • l’importo dell’obbligazione pagata dal soggetto debitore nei confronti del creditore;
  • la modalità con la quale è stato effettuato il pagamento dell’obbligazione, ovvero tramite bonifico bancario, con assegno, in contanti, ecc…;
  • l’indicazione della totale oppure della parziale liberazione dall’obbligazione;
  • la data in cui è avvenuto il pagamento dell’obbligazione;
  • la firma dei soggetti che sono coinvolti all’interno di questa operazione.

Che cosa vuol dire “ampia e liberatoria quietanza”

Talvolta, all’interno di questo particolare documento, potrai leggere il termine “ampia e liberatoria quietanza”, non sapendo magari a che cosa si riferisce in realtà.

In parole semplici, la parola “quietanza” indica la dichiarazione rilascia dal creditore al debitore in forma scritta; mentre, le parole “ampia” e “liberatoria” sono solamente due aggettivi che hanno lo scopo di evidenziare la circostanza relativa all’adempimento dell’obbligazione, che avviene con il pagamento e che viene confermato attraverso questo documento.

Cosa sono le fatture quietanzate e quelle non quietanzate

Partendo dall’ultimo tra questi due documenti, una fattura non quietanzata è, in realtà, semplicemente una fattura che non è stata pagata. Invece, una fattura quietanzata è, al contrario, una tipologia di fattura che è stata pagata.

Ma come bisogna andare a scrivere quest’ultima particolare tipologia di documento? In sostanza, per poter redigere una fattura quietanzata, bisogna ricordarsi di inserire all’interno del foglio i seguenti elementi:

  • la dicitura “pagato in data”, apposta sulla quietanza in maniera esplicita;
  • la firma del soggetto creditore;
  • l’eventuale timbro, se se ne dispone.

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