Reddito di cittadinanza: addio senza green pass! La proposta

Non si tratta di una fake news o di una bufala: il Codacons, l'associazione dei consumatori, ha recentemente chiesto l'abolizione del reddito di cittadinanza per tutte quelle persone che risultano sprovviste di certificazione verde, ovvero di green pass. La proposta è stata accolta al pari di una fake news, ma è tutto vero. Ecco cosa potrebbe accadere se la proposta verrà accettata!

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Il reddito di cittadinanza torna a fare notizia, perché continuano i dibattiti sulla misura che sostiene economicamente molti cittadini in difficoltà. Il reddito di cittadinanza è stato istituito per garantire un'erogazione economica mensile alle famiglie che vivono in povertà assoluta.

Questa erogazione fornita dall'INPS, insieme alla pensione di cittadinanza, garantisce un aiuto a chi si trova senza un'occupazione lavorativa, come spiega la stessa comunicazione ufficiale INPS:

"Il Reddito di Cittadinanza (RdC), introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà, è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale."

Nel caso in cui vengano superati i 67 anni, si può chiedere direttamente la pensione di cittadinanza. Questo particolare sostegno al reddito viene erogato in base ad alcune limitazioni specifiche, specialmente per quanto riguarda l'aspetto economico. Non tutti possono quindi accedere al reddito di cittadinanza, ma unicamente chi risponde a determinati requisiti reddituali, e dimostra di non ricevere redditi tali al proprio mantenimento.

Tuttavia la questione della validità di questa misura ruota intorno a diversi aspetti. Secondo molti il reddito di cittadinanza non favorirebbe un vero ingresso nel mercato el lavoro, anzi, sarebbe un disincentivo alla stessa ricerca di una nuova occupazione. Inoltre alcuni contestano il reddito di cittadinanza anche per il proliferare di "furbetti del reddito" che richiedono l'accesso a questa misura senza realmente averne la necessità. 

Presto la misura, se alcune ipotesi verranno confermate, potrebbe essere tuttavia abolita, e arriva una proposta shock a riguardo perfino dal Codacons. Vediamo in questo articolo cosa sta accadendo, e quali sono le opinioni contrastanti intorno a cui si muovono ipotesi di cancellazione del reddito di cittadinanza.

Non hai il green pass? Niente reddito di cittadinanza!

Il reddito di cittadinanza potrebbe presto essere cancellato, i dubbi su questa misura e i continui dibattiti la rendono una forma di sostegno al reddito piuttosto contradditoria per alcuni aspetti. A prendere di mira il reddito di cittadinanza, anche il Codacons, come spiega un video recente del canale Youtube Speedy News Italia, che si occupa di news sul mondo del lavoro e sugli incentivi alle famiglie:

Il Codacons ha presentato una richiesta shock proponendo l'eliminazione del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza per tutti quei cittadini che risultano privi di green pass. L'associazione dei consumatori ha proposto così un'iniziativa del tutto nuova, chiedendo direttamente al governo di eliminare questi sostegni economici per chi non ha il green pass.

La notizia ha dato subito scalpore, perché non si tratta di una bufala, come qualcuno ha mormorato sui social network, ma si tratta di una vera proposta. Questa misura sarebbe secondo Codacons necessaria per dare un equilibrio al fatto che per molti lavoratori al momento risulta necessario munirsi di green pass per poter lavorare.

Si tratta di una nuova proposta comunicata direttamente dal Codacons, ovvero dall'associazione dei consumatori:

"Sospendere il reddito di cittadinanza e la pensione a chi non si sottopone al vaccino contro il Covid. Lo chiede oggi il Codacons, dopo la decisione del Governo di estendere il Green pass obbligatorio a tutto il mondo del lavoro."

La notizia ha fatto scalpore, suscitando diverse reazioni nei cittadini, e soprattutto online. Secondo alcuni questa proposta è stata fatta per equiparare la ricezione del reddito di cittadinanza ad uno dei lavori per cui al momento risulta obbligatorio essere in possesso della certificazione verde. Lo scalpore alla notizia però non è mancato.

Reddito di cittadinanza: criticità e furbetti

Non è la prima volta che si parla di reddito di cittadinanza, proponendo le più svariate ipotesi per modificare una misura che attualmente sta garantendo un reddito a moltissime famiglie italiane. I criteri di accesso stabiliti dalla stessa INPS riguardano da vicino la situazione reddituale di tutti i componenti della famiglia, e la misura di sostegno viene erogata per un periodo massimo di 18 mesi.

Dallo scoppio della pandemia moltissimi italiani si sono rivolti all'INPS per richiedere il reddito di cittadinanza oppure la pensione di cittadinanza, al momento più di un milione di famiglie in Italia riceve l'erogazione di questa misura INPS, come conferma un articolo recente di Ilpost.it:

"Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’INPS e relativi a luglio 2021, in Italia le famiglie che ricevono il reddito di cittadinanza sono un milione e 242mila, per un totale di due milioni e 920mila persone coinvolte."

Come infica l'articolo, mensilmente le famiglie italiane che recepiscono il reddito di cittadinanza ricevono un'erogazione di 578 euro. Anche per la pensione di cittadinanza in questo periodo sono arrivate moltissime richieste, e sono circa 133.000 le famiglie che la ricevono.

Tuttavia le criticità non sono poche, e da queste scaturiscono ampie critiche anche tra i cittadini stessi. Molti infatti sono i "furbetti del reddito", persone che recepiscono mensilmente la quota del reddito di cittadinanza ma ricevono anche altri tipi di introiti economici. 

Le denunce in questo senso non mancano nell'ultimo periodo, tali da destare le critiche dei cittadini e di diverse parti politiche, che vorrebbero abolire la misura. Le famiglie italiane che ricevono questo tipo di sostegno sono molte, e i controlli spesso non bastano a smascherare tutti i furbetti del reddito.

Reddito di cittadinanza: è utile per un nuovo impiego?

Un'altra critica mossa verso il reddito di cittadinanza riguarda la possibilità di trovare un nuovo impiego. Molti dichiarano infatti che questa forma di sostegno non incentivi l'individuazione di un nuovo lavoro, ma venga unicamente ricevuta dai cittadini senza poi che ci sia un impegno attivo nella ricerca e nell'inserimento.

Alcune proposte infatti vedono di buon occhio la possibilità di introdurre nuovi incentivi al lavoro, nuovi percorsi professionali e nuove modalità per inserire effettivamente i lavoratori nel mercato del lavoro nonostante la ricezione del reddito di cittadinanza.

Questa misura di fatto si propone come sostegno economico e come soluzione per un reinserimento lavorativo per tutte quelle persone che si trovano di fatto senza lavoro, eppure questa non sembra essere la direzione effettivamente presa da molti cittadini che ricevono questo sostegno.

La proposta shock del Codacons quindi non arriva in un momento privo di critiche su questa misura, anzi, è solo una delle proposte che ha visto al centro questo sostegno, perché c'è chi vorrebbe eliminare completamente la possibilità. Durante i primi mesi estivi di ripresa infatti, molte attivitò hanno denunciato il fattore reddito di cittadinanza per la mancanza di lavoratori stagionali da impiegare presso centri adibiti al turismo, strutture ricettive, locali e ristoranti.

Molti hanno dato la responsabilità proprio al reddito di cittadinanza per la mancanza di personale, altri continuano a sostenere l'idea che la misura andrebbe rivista. Lo stesso Mario Draghi ha dichiarato rispondendo alle domande di uno studente, come spiega Repubblica.it, che il reddito di cittadinanza è necessario, è una misura di civiltà, eppure è uno strumento che al momento ha alcuni problemi, come la politica del lavoro.

Reddito di cittadinanza: quando arriva?

Per chi ha chiesto il reddito di cittadinanza tuttavia, questa erogazione arriva una volta al mese, in base a quando è stata presentata la richiesta, e può essere recepita per un massimo di 18 mesi. Successivamente, dopo un mese di stop, è possibile nuovamente richiedere l'accesso a questa misura, purché vengano rispettate le limitazioni per l'accesso fornite dall'INPS. 

A chi presenta una nuova domanda di accesso al reddito, spetterà la prima mensilità il giorno 15 del mese successivo alla richiesta, normalmente viene invece corrisposto alla fine del mese. Per poter ricevere questa forma di sostegno, è necessario inoltre essere residenti in Italia, almeno da 10 anni secondo le normative.

Come già funziona per altri bonus e forme di sostegno al reddito delle famiglie italiane, anche in questo caso per avvalorare la propria situazione economica è necessario presentare un ISEE corretto dell'anno in corso, che possa dimostrare l'effettiva situazione specifica.

Una importante considerazione riguarda i cittadini che ricevono il reddito di cittadinanza: la maggior parte dei richiedenti infatti costituisce famiglie di una sola persona, e va ricordato che il reddito di cittadinanza viene erogato alle famiglie in base al numero dei componenti del nucleo famigliare. Inoltre, come spiega Gazzettadelsud.it la somma va spesa entro un periodo di tempo preciso:

"La somma mensile del Reddito di Cittadinanza va spesa entro la fine del mese solare successivo a quello in cui è avvenuto l’accredito (ad esempio: accredito avvenuto a giugno, la somma va spesa entro il 31 luglio). Eventuali arretrati non sono soggetti a tale scadenza."

La ripresa economica e il mercato del lavoro

Al momento tuttavia la situazione del mercato del lavoro sta dando segni di miglioramento. La ripartenza di molte attività avvenuta già nei mesi estivi ha garantito un aumento del PIL italiano in questi mesi del 2021, che fa ben sperare anche per la possibilità di nuovi posti di lavoro nascenti.

Tuttavia una problematica che i cittadini si trovano ad affrontare riguarda l'aumento dei prezzi. A seguito dell'inflazione, e anche a causa della ripresa economica, molte materie prime sono coinvolte daun aumento dei prezzi notevole, che di conseguenza comporta un aumento del costo di prodotti finali rivolti ai cittadini.

Questo è il caso ad esempio della benzina, ma anche delle bollette, a cui il governo sta cercando strade risolutive, oppure l'aumento del prezzo degli alimentari, specialmente di pane e pasta. Questi aumenti tuttavia dovrebbero poi rientrare in un momento successivo.

In una situazione di questo tipo, ci sono comunque prospettive positive di ripresa per diversi settori in Italia, primo tra tutti quello edile, seguito anche dall'immobiliare e dal turismo.