Spese per revisioni auto: ecco dove chiedere il rimborso

Quali sono le novità sulla revisione auto. le scadenze per il 2022 e la modalità per accedere al bonus previsto per abbattere l'aumento dei costi.

Inflazione che galoppa, lavoro che c’è a intermittenza e come se non bastasse arrivano anche i balzelli dello Stato su spese che di fatto sono diventate obbligatorie per tutti.

Tra queste rientrano anche quelle per la revisione auto che a partire da novembre dello scorso anno sono passate da 45 a 54,95 euro per chi la fa presso la motorizzazione. Per chi invece si affida a una officina autorizzata la somma è lievitata dai 66,88 euro di prima ai 79,02 euro attuali.

Per chi ha dovuto fare la revisione dopo gli aumenti, o la dovrà fare prossimamente il governo di Mario Draghi ha messo in campo un bonus, che prevede un rimborso pari quasi tutta la maggiorazione che è stata pagata. Come per gli interventi di questo tipo è stato allestito un portale già attivo da inizio gennaio del 2022 al quale tutti gli interessati possono accedere e caricare la loro richiesta.

Sul fronte delle revisioni auto confermate anche le proroghe per le ultime scadenze. Si tratta di una dilazione dovuta alle difficoltà legate al covid19 e in particolare a quella di alleggerire i costi a carico degli italiani e di non sovraccaricare di lavoro le officine, la cui attività a causa delle misure anti pandemia e della necessità di far tenere agli utenti un certo distanziamento e procedere a tutte le sanificazioni di rito.

Si tratta in ogni caso, va ricordato solo di un dilazionamento dei tempi e non di una cancellazione di questo onere, che se non adempiuto porta sempre come conseguenza sanzioni al proprietario e blocco immediato della circolazione per il mezzo.

Cosa è la revisione auto

A parlarci delle revisioni auto è l’articolo 80 del codice della strada dove si dice che

questa operazione ha lo scopo di verificare che i veicoli in circolazione siano sicuri, silenziosi e che non superino livelli di inquinamento stabiliti come accettabili per legge.

In sostanza il veicolo viene esaminato da un tecnico che verifica che tutti i dispositivi imposti da legge a tutela della sicurezza siano presenti e funzionanti. Pensiamo per esempio ai freni, ai dispositivi di segnalazione acustica o alle luci.

Sono poi fatte misurazioni sulle emissioni e sulla rumorosità sulla base di parametri fissati da regolamenti ministeriali.

Diverso della revisione è il collaudo che grosso modo è costituito dagli stessi controlli ed ha costi simili, ma non ha delle scadenze fisse. In genere va fatto quando il mezzo è stato sottoposto a delle modifiche importanti di tipo funzionale che per esempio ne modificano l’alimentazione, oppure se ha subito un incidente che potrebbe averne ridotto le prestazioni o la sicurezza.

A seguito dei controlli dell’officina l’auto può essere considerata in regola e continuare a circolare fino alla successiva scadenza.

I dati saranno registrati e trasmessi in automatico ai database sui veicoli su strada e il cliente riceverà una copia dei controlli effettuati e dei risultati. Rimane, per sicurezza c’è la possibilità di verificare online che l’operazione sia stata registrata in modo coretto.

Possibile, però che siano rilevati dei problemi. In questo caso le ipotesi sono due: la prima è che si richieda di ripetere i controlli. In questo caso, che si verifica se non ci sono mancanze troppo gravi, il proprietario potrà circolare ancora per un mese utilizzando quel periodo per risolvere i problemi.

Possibile che invece le irregolarità siano più gravi e che la revisione sia rifiutata. In quel caso l’auto non potrà più essere messa su strada fino alla riparazione.

Chi deve fare la revisione auto

Le revisioni auto devono essere fatte o presso un’officina della motorizzazione civile oppure da un’officina autorizzata, ma in questo caso solo per i veicoli con una massa che non superi 3,5 t.

Queste ultime si riconoscono dal loggo ufficiale esposto. È possibile anche reperire un elenco aggiornato sul sito dell’ACI. Da ricordare che non chiunque può fare questa operazione, ma solo che ne abbia fatto richiesta, e dopo essere stato sottoposto a una serie di controlli e a formazione specifica è stato autorizzato. L’autorizzazione, poi potrà essere in ogni momento revocato se i controlli periodici rileveranno delle irregolarità.

L’obbligo della revisione di fatto vige solo per i veicoli che circolino. Non ci arriveranno invece sanzioni a casa se la teniamo nel box. La sanzione inoltre, è intestata a chi viene fermato al volante di un’auto non in regola: non necessariamente il proprietario, ma l’autista.

L’articolo 80 del codice della strada

prevede una sanzione amministrativa compresa tra 173 e 649 euro. Per chi è fermato con una revisione irregolare, somma raddoppiabile nel caso le scadenze mancate sono più di una. Scatta immediatamente anche il divieto di circolazione.

Il mezzo potrà rimanere su strada solo per recarsi in uno delle officine autorizzate a fare i controlli. Non sono sanzionabili gli automobilisti fermati, che non siano in regola, ma che possono dimostrare di avere un appuntamento per fare il controllo se il tragitto percorso è compatibile con quanto dichiarato.

Quando va fatta la revisione auto

La revisione ha scadenze diverse a seconda del tipo di veicolo a cui si riferisce. Leggiamo sul portale dell’automobilista che

auto, caravan, autoveicoli per il trasporto promiscuo, di cose di massa non superiore a 3.500 kg vanno revisionati la prima volta dopo quattro anni dall’immatricolazione e in seguito ogni due anni. Stesse regole per moto e ciclomotori.

Per le auto che hanno subito un incidete, con conseguenze piuttosto pesanti, possibile che sia chiesta una revisione straordinaria prima della naturale scadenza.

Devono invece essere controllati ogni anno i mezzi destinati al trasporto di persone che abbiano più di 9 posti, i taxi, le auto noleggiate con conducente, le ambulanze, camion di massa elevata e anche i veicoli atipici tra cui sono fatte entrare anche le auto elettriche leggere da città.

Ancora per quest’anno queste regole in parte saltano a causa della pandemia. Fermo restando che chi lo ritiene può chiedere il controllo al momento della scadenza naturale, anche in Italia è stata recepito il regolamento numero 267 del 2021 dell’Unione Europea con il quale si sono prorogate di dieci mesi le revisioni.

Al momento salvo ulteriori interventi del governo possono ancora circolare quelli con certificato scaduto entro il 30 giugno 2021, che hanno tempo fino al 30 aprile 2022 per mettersi in regola. Marzo sarà il termine ultimo per quelle scaduta a maggio scorso, febbraio per quelle di aprile 2021 e fine gennaio per quella risalenti al marzo 2021.

Non ricordo se ho fatto la revisione come faccio?

Per chi avesse dubbi sulla data dell’ultima revisione auto, oppure avesse acquistato un mezzo di seconda mano e volesse essere certo di non incorrere in sanzioni è a disposizione un servizio che permette di verificarlo in modo immediato.

Basta accedere al sito de il portale dell’automobilista alla sezione verifica revisione, inserire il tipo di veicolo, la targa e il codice di riconoscimento che appare a sinistra. In tempo reale apparirà la data dell’ultima revisione. 

Chi ha diritto al rimborso per le spese della revisione auto 

Partiamo col dire che il rimborso stabilito dal Governo ammonta a 9,95 euro, che copre quasi interamente l’aumento partito dal novembre scorso. Le domande possono essere fatte solo dai proprietari dei veicoli. Nel caso in cui il mezzo sia cointestato la domanda deve essere fatta dal primo che appare sulla carta di circolazione.

Il contributo viene erogato una sola volta per richiedente, quindi chi abbia più mezzi, oppure sostituisca quello attuale con uno nuovo potrà ricevere un solo rimborso per tutto il periodo di validità di questo bonus che è programmato dal novembre 2021 fino al 2023.

Come fare domanda per avere il rimborso delle spese sulla revisione auto

Le domande per ottenere il bonus revisione auto possono al momento essere fatte solo per gli automobilisti che hanno sostenuto le spese da novembre a dicembre 2021. Il fondo è stato finanziato anche per questo e il prossimo, anno, ma le domande inizieranno ad essere accolte più avanti.

Le richieste sono accettate esclusivamente sul portale bonus veicoli sicuri al quale è possibile accedere autenticandosi esclusivamente con lo SPID personale.

Al momento, invece non sono accettate le altre due modalità con cui in genere è possibile interfacciarsi con la pubblica amministrazione: Carta di Identità Digitale e Carta Nazionale dei Servizi.

Dopo l’accesso sarà necessario compilare il modulo con tutti i dati richiesti relativi sia al proprietario che al veicolo. Non sarà necessario allegare la ricevuta dell’avvenuta revisione, o nessun altro documento. Si ricorda che si tratta di informazioni facilmente verificali, e che saranno controllate ricorrendo alle banche dati pubbliche.

In caso di errori o di ripensamenti è possibile cancellare la propria domanda accedendo con le stesse modalità al portale. Gli indecisi hanno a disposizione per questa operazione non più di 3 giorni, dopodiché non sarà più possibile apportare modifiche. Fatto quello si potrà ripresentare una richiesta per lo stesso o per un altro veicolo.

Quando arriva il rimborso per la revisione auto?

Il rimborso, si promette, arriverà in modo abbastanza celere con le modalità scelte al momento della domanda. Dovranno però essere lasciati passare dei tempi tecnici necessari alla verifica della correttezza dei dati inseriti. È sempre possibile accedere alla propria area personale e digitando la targa verificare lo stato di avanzamento della pratica.

Con la conferma della corretta registrazione, che si ricorda ha solo lo scopo di segnalare che la domanda è stata ricevuta e non quella di approvarla, l’utente riceverà anche un numero di pratica da utilizzare nel caso ci fosse la necessità di avere assistenza.

Nota dolente di questo bonus è che teoricamente non tutti i rimborsi per le spese sulla revisione auto potrebbero essere accolti, anche se regolari. Si tratta infatti di uno di quei contributi che sono erogati per così dire fino a esaurimento scorte. I fondi stanziati infatti sono fissati per legge e in caso di richieste molto numerose gli ultimi arrivati potrebbero rimanere a bocca asciutta.

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