Vuoi fare ricorso contro una multa ZTL? Qui la procedura

Ricorso contro una multa ZTL: quali sono le motivazioni per cui si può contestare la contravvenzione e qual è la procedura da seguire.

Dopo la multa per eccesso di velocità e quella che riguarda il divieto di sosta, la contravvenzione per il transito in una zona a traffico limitato risulta essere quella che porta più soldi nelle casse comunali. Per questo motivo è anche la più odiata. A volte i conducenti, ignari di questa regola o magari distratti dalla confusione cittadina, ricevono anche decine di multe in pochi minuti per aver oltrepassato una ZTL.

Ma, in alcuni casi, è possibile per i guidatori contestare la sanzione presentando un ricorso presso gli organi competenti. In questa breve guida, avrai il modo di scoprire per quali motivazioni può essere contestata questa contravvenzione e qual è la procedura che bisogna seguire per farsi togliere la multa.

Multa ZTL: che cosa fare

La sigla ZTL sta ad indicare le zone a traffico limitato, le quali sono presenti prevalentemente all’interno dei centri storici delle varie città italiane, con il fine di preservarne l’ambiente, paesaggio e la bellezza a livello archeologico ed architettonico.

Le zone a traffico limitato escludono, solo in alcune ore oppure durante l’intero arco della giornata, e pongono il divieto di transito delle auto, delle moto e degli altri mezzi di trasporto privato a motore, in modo da incentivare gli spostamenti usufruendo dei mezzi di trasporto pubblici.

Vista la frequenza delle contravvenzioni, secondo molti cittadini rappresentano uno dei maggiori strumenti che ha a disposizione il Comune per rimpinguare le casse comunali; infatti grazie alla presenza di videocamere di sorveglianza che catturano i conducenti delle autovetture che trasgrediscono le regole è praticamente impossibile farla frnaca.

Quando si prende una multa di questo tipo, si hanno due differenti possibilità da mettere in atto, ovvero:

  • pagare la sanzione pecuniaria immediatamente, usufruendo di uno sconto sull’importo da pagare pari al 30% delle somme dovute, oppure pagando in un momento successivo, dopo i cinque giorni entro i quali viene corrisposto lo sconto;
  • presentare un ricorso presso gli organi competenti, in modo da farsi togliere la sanzione pecuniaria.

Ma, quest’ultimo, è possibile farlo solamente qualora sussistano delle specifiche motivazioni, che andremo ad elencare e a delineare durante il corso di questo breve articolo.

Per quali motivi si può fare ricorso contro una multa ZTL

Ecco quali sono le principali motivazioni per presentare un ricorso in prefettura o presso il giudice di pace. In particolare, potrà contestare la suddetta sanzione pecuniaria:

  • per vizi di forma;
  • a causa della notifica che viene inviata oltre i termini di tempo che sono previsti dalla legge;
  • per cause di forza maggiore;
  • per segnaletica non visibile;
  • a causa di un display equivoco;
  • se il display è spento oppure qualora risulti essere non funzionante;
  • per la mancanza di rilievi fotografici;
  • per cartelli troppo piccoli;
  • a causa di una distanza inadeguata tra le telecamere di videosorveglianza ed il cartello stradale;
  • per la mancanza di un’ordinanza da parte della giunta comunale;
  • dal momento che la telecamera di videosorveglianza non risulta essere correttamente omologata;
  • quando il permesso comunale risulta essere scaduto;
  • se la zona a traffico limitata viene posta a sorpresa, dall’oggi al domani.

Il ricorso per i vizi di forma

I vizi di forma si presentano nel momento in cui non vengono indicati:

  • la località;
  • il luogo;
  • il giorno;
  • l’orario;
  • il tipo di veicolo;
  • la marca;
  • il modello;
  • il numero di targa;
  • se la zona a traffico limitato è stata introdotta attraverso un’ordinanza della giunta comunale oppure in altre modalità previste dalla legge;
  • la norma del Codice della Strada che è stata violata;
  • se i rilievi fotografici che sono stati forniti attraverso le telecamere di videosorveglianza sono state esplicitamente autorizzate dalla Prefettura, così come viene disposto all’interno dell’art. 7 del Codice della Strada;
  • se le telecamere di videosorveglianza non dovessero essere state correttamente omologate;
  • le modalità con le quali potrà essere presentato il ricorso.

Display equivoco, che fare?

Il display luminoso viene posto in prossimità di una zona a traffico limitato soprattutto quando i cartelli sono troppo piccoli per essere facilmente visibili dai guidatori.

La giurisprudenza ha deciso di vietare espressamente la dicitura “ZTL varco attivo”, dal momento che potrebbe portare in grande confusione i conducenti, visto che la parola varco in italiano significa “passaggio” e, dunque, i guidatori sarebbero spronati a transitare nel passaggio che ritengono sia attivo.

Le diciture previste, ad oggi, invece, sono:

  • “ZTL attiva”, quando sussiste il divieto di transito;
  • “ZTL non attiva”, quando è possibile transitare.

Perciò, se il display luminoso dovesse indicare la dicitura di “varco attivo”, allora si potrebbe contestare la multa che ci è stata inflitta.

Cartelli troppo piccoli

Qualora non fosse presente il display luminoso per indicare il divieto di transitare all’interno di una zona a traffico limitato, allora i cartelli stradali che indicano la ZTL devono necessariamente rispettare le dimensioni che vengono indicate dall’ordinamento giuridico nazionale.

A tal proposito, infatti, i cartelli devono essere ben visibili, altrimenti i conducenti multati potrebbero presentare ricorso presso gli organi competenti. Ed, in particolare, i cartelli devono avere obbligatoriamente le seguenti dimensioni:

  • 75cm x 125 cm;
  • 75cm x 75 cm.

Come fare ricorso contro una multa ZTL: la procedura da seguire

I luoghi e gli organi competenti presso i quali sarà possibile presentare un ricorso contro una multa ZTL, nello specifico, sono:

  • il Comando di Polizia Municipale;
  • la Prefettura;

Quando si effettua una contestazione di una multa ZTL presso il Comando di Polizia Municipale oppure presso la Prefettura competente a livello territoriale, il termine di tempo entro il quale il ricorso deve essere presentato dal conducente che ha subito una sanzione pecuniaria è pari a sessanta giorni dal momento nel quale è stata ricevuta la notifica.

Tutto quello che bisogna fare è scaricare e compilare un apposito modulo, inserendo tutti gli elementi e le prove che siano in grado di discolpare il richiedente dagli avvenimenti accaduti, ed inviarlo, successivamente, attraverso la posta raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il termine di tempo per poter presentare il ricorso presso il Giudice di Pace, invece, scende fino ad arrivare a trenta giorni dalla notifica, terminati i quali non si potrà più contestare la multa. Terminati, poi, i suddetti termini di tempo previsti dall’ordinamento giuridico nazionale, se il conducente non ha provveduto a pagare regolarmente la sanzione ricevuta, allora quest’ultima si trasformerà in una cartella esattoriale.

In tutti i casi, qualora ci sia il rigetto del ricorso, l‘importo della contravvenzione sarà raddoppiato ed inoltre dovranno essere sostenute anche le spese relative alla contestazione stessa, per cui è bene valutare attentamente se le prove che si intende fornire siano realmente in grado di evitare la multa.

LEGGI ANCHE Divieto di sosta: come e quando si contesta una multa?

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