Rinnovabili nel condominio: serve l’autorizzazione? L’ultima sentenza

Per installare rinnovabili in un condominio, serve l'autorizzazione dell'assemblea? No, secondo l'ultima sentenza. Ecco il caso.

Installare impianti rinnovabili in condominio può essere un valido sistema per risparmiare, specialmente sui consumi di energia elettrica, che nell’ultimo periodo ha subito un’impennata di prezzo da non sottovalutare.

Tra gli impianti ad energia rinnovabile più utili in questo senso vi sono i pannelli solari, che producono energia raccogliendola durante il giorno. Questi strumenti possono essere installati anche presso un condominio.

Tuttavia, per procedere, serve il consenso di tutti i condomini che vi abitano? Risulta necessaria l’autorizzazione dell’assemblea per poter procedere? Secondo una recente sentenza, non è necessaria. Ecco il caso specifico.

Autorizzazione dell’assemblea per le rinnovabili: la Cassazione

L’autorizzazione dell’assemblea condominiale serve per intervenire su lavori e opere che influiscono sugli spazi comuni dell’edificio.

In una recente sentenza però, la 1337/2023, la Cassazione è intervenuta sostenendo che tale autorizzazione dell’assemblea non è necessaria nel caso di installazione di pannelli fotovoltaici, su parti comuni dell’edificio. Inoltre, l’assemblea può proporre progetti alternativi solamente in determinati casi.

Ma vediamo il caso specifico. Protagonista della questione è un cittadino di Milano, con l’intenzione di installare dei pannelli fotovoltaici, in una zona comune del condominio.

L’assemblea si oppone a tale decisione, e il condomino porta avanti una causa per poter installare i pannelli solari. Tuttavia secondo il tribunale, l’assemblea non potrebbe opporsi alla decisione dell’installazione dei pannelli, quindi la causa non dovrebbe sussistere.

Inoltre, arrivando in Cassazione, con questa sentenza viene chiarito che il soggetto può liberamente installare pannelli solari sulla superficie di sua proprietà, ma anche sulle parti comuni, se questi lavori non arrecano danno alla struttura, o ad altri condomini, e rispettano le norme di sicurezza.

L’autorizzazione dell’assemblea quindi è necessaria solamente in determinati casi, come vedremo tra poco, casi in cui viene coinvolto da vicino anche l’amministratore del condominio.

Per questo motivo, con la sentenza viene ribadito che per l’installazione di rinnovabili come i pannelli solari, non è necessario chiedere alcuna autorizzazione all’assemblea.

Quando è necessaria l’autorizzazione dell’assemblea

Viene anche specificato che solamente in alcuni casi è necessario avere l’autorizzazione dell’assemblea per procedere all’installazione di pannelli solari. Si tratta di una casistica in cui deve essere interpellato anche l’amministratore del condominio.

Sono inclusi in questa casistica i lavori che presuppongono modifiche alle parti comuni del condominio, per cui il soggetto interessato deve informare l’amministratore sia sul tipo di lavori che sull’entità e il progetto.

L’assemblea può intervenire solamente in questo caso, proponendo anche progetti alternativi a quello avanzato dal condomino. I progetti alternativi proposti dall’assemblea hanno l’obiettivo di garantire il rispetto della sicurezza negli spazi comuni, o mantenere il decoro dell’intero edificio.

La recente sentenza della Cassazione quindi non ha confermato il via libera per qualsiasi tipologia di lavoro, senza l’autorizzazione dell’assemblea condominiale, ma solamente per quei lavori di installazione di pannelli solari che non vanno a modificare le parti comuni o a costituire un rischio per chi abita nel condominio.

Inoltre va sempre rispettata la destinazione delle cose comuni, per cui per procedere senza autorizzazione, l’interessato deve disporre dei pannelli solari unicamente nelle zone di lastrico solare o su superfici idonee a tale scopo.

Nel caso specifico analizzato dalla Cassazione quindi, l’interessato può procedere all’installazione senza autorizzazione perché rispetta tutti questi requisiti, e non va a modificare zone comuni.

Lavori non autorizzati dall’assemblea: il caso dell’amministratore

Esiste un ulteriore caso particolare, in cui un amministratore può procedere a svolgere lavori per il condominio, senza avere alcuna autorizzazione condominiale. Si tratta di tutti quei lavori straordinari che hanno carattere di urgenza.

Per questo motivo non serve l’autorizzazione dell’assemblea quando l’amministratore vuole incaricare ditte esterne a svolgere dei lavori per mettere in sicurezza parti dell’edificio compromesse, come porte rotte, oppure parti di cornicione cadenti.

Per tutti gli altri casi invece è necessario intervenire chiedendo l’autorizzazione dell’assemblea condominiale. Anche il singolo condomino deve procedere a chiedere l’autorizzazione nel caso di lavori che vanno a modificare parti comuni dell’edificio.

Il via libera della Cassazione quindi riguarda solamente il caso dei pannelli solari, mentre per tutte le altre eventualità è necessario analizzare la situazione specifica, e talvolta chiedere l’autorizzazione dell’assemblea.

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