Vendere una cosa con abuso edilizio, quando si può e quando è obbligatorio sanarlo

Si può vendere la casa con un abuso edilizio? Ecco quanto affermato dalla normativa vigente, così da evitare di incorrere in pesanti sanzioni.

Nel nostro Paese capita spesso che i proprietari di un immobile procedano ad effettuare dei lavori di ristrutturazione, senza di fatto chiedere le dovute autorizzazioni.

Il problema si pone in seguito, quando si vuole procedere con la vendita della medesima abitazione. In particolare, in questo articolo vogliamo porre l’attenzione su questa tematica, al fine di comprendere si sia possibile vendere una casa con abuso edilizio.

Che cos’è un abuso edilizio: definizione e caratteristiche

L’abuso edilizio viene definito dall’articolo 29 del Testo Unico delle Disposizioni in Materia di Edilizia, in cui viene affermato che la responsabilità della regolarità delle opere spetta al titolare dell’immobile, al costruttore e al committente.

Con abuso edilizio si va a indicare un illecito compiuto da chi esegue un lavoro edile senza avere le dovute autorizzazioni. Si tratta dunque di una violazione penale e amministrativa, che può far sorgere ingenti sanzioni.

Appare evidente che come affermato dal medesimo articolo 29, la responsabilità non ricade solo nei confronti del proprietario dell’immobile, ma anche nei confronti dell’azienda esecutrice dei lavori e del direttore tecnico. Tutti questi soggetti si trovano ad avere una notevole responsabilità, al fine di richiedere il permesso e le autorizzazioni necessarie per eseguire i lavori.

Come può essere verificato un abuso edilizio?

Al fine di scoprire un abuso edilizio è possibile eseguire una visura dell’immobile, ovvero il certificato di stato legittimo, in cui si possono verificare i lavori e gli eventuali abusi.

Un altro metodo efficace per poter analizzare la presenza di un abuso presso un’immobile è quello di verificare i progetti e le planimetrie depositati presso il comune in cui è collocato l’immobile stesso.

Si può vendere una casa dotata di abuso edilizio?

Il nostro ordinamento non prevede nessuna normativa di riferimento, e dunque può essere venduta un’abitazione dotata di abuso edilizio. L’atto di vendita però non deve essere fraudolento, e dunque è indispensabile comunicare all’acquirente la situazione attuale, e la presenza di eventuali avuti.

Questi dati devono essere indicati sia nel compromesso di vendita, sia nell’atto finale. Nel caso in cui questo non dovesse avvenire, l’acquirente ha il diritto di impugnare il contratto e richiedere la sua risoluzione.

Se l’acquirente non viene informato dei fatti, allora è possibile richiedere il rimborso parziale nel caso di abusi minori, incluse anche le spese per la sanatoria dei lavori. Mentre per abusi ingenti, si può richiedere l’annullamento del rogito, entro dieci anni dallo stesso.

Ad ogni modo è bene sapere che si può richiedere la regolarizzazione di un abuso edilizio, mediante condono o sanatoria. Questo ovviamente deve essere richiesto dal proprietario dell’immobile, al fine di regolarizzare la propria posizione e non incorrere in eventuali sanzioni.

Nei casi in cui la regolarizzazione non sia ammissibile, allora l’unica soluzione è la demolizione.

Virginia Manca
Virginia Manca
Copywriter, classe 1994. Laureata in Economia e Gestione Aziendale e laureanda in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Cagliari. Oggi mi occupo di scrittura per il web, collaborando in diversi progetti dagli argomenti più disparati. Ma la mia passione per l'economia e il diritto mi hanno portata a specializzarmi in questi ambiti, perfezionando dunque un linguaggio più tecnico e giuridico. Dal 2013 porto avanti anche il mio secondo lavoro, seguendo l'amministrazione e la contabilità dell'impresa di famiglia nel settore degli impianti e delle ristrutturazioni. Motto: Facendo s'impara!
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