SPID: 4 modi per accedere ai servizi INPS senza averlo

Forse non tutte le alternative sono più semplici del mezzo che vogliono sostituire, però qualche alternativa allo SPID esiste. Dalla delega, alla classica telefonata fino alla carta di identità o alla tessera sanitaria.

Image

Inutile negarlo: il Governo ha deciso di far entrare l’Italia nell’era digitale, ma forse non ha tenuto nel dovuto conto il fatto che l’alfabetizzazione digitale da noi non sia poi così diffusa. Non lo è certamente per le persone più adulte, tra le quali molti guardano con scetticismo computer e smartphone.

Ma in effetti hanno poca dimestichezza con la rete anche molte delle persone più giovani, che si sono trovate spiazzate di fronte alla necessità di dotarsi di uno SPID. A maggior ragione lo sono state quando molti servizi soprattutto dell’INPS hanno iniziato a essere forniti solo in modalità on line.

In realtà qualche alternativa a questo tipo di identità digitale c’è ed è quella di rivolgersi al contact center messo a disposizione dall’ente di previdenza, che non garantisce il servizio che si aveva con il contatto diretto con un operatore a uno sportello, ma può essere un valido surrogato.

Altra possibilità è quella di chiedere aiuto a una persona di fiducia alla quale delegare questo tipo di operazione. Attenzione però a scegliere con cura il soggetto a cui dare la chiave di accesso ai nostri dati personali e di fatto la possibilità di agire in libertà.

Infine, ultima possibilità è quella di approfittare di documenti di cui tutti siamo già in possesso, che sono sicuri e abbastanza semplici da usare. Si tratta della Carta di Identità Elettronica o della Carta Nazionale dei Servizi.

SPID: cosa è

Ma che cosa è lo SPID? Ce lo spiega il sito dell’AGID, dove

viene definito come la chiave per entrare in tutti i servizi online sia delle amministrazioni pubbliche, ma anche a quelle dell’Unione Europea e di quelle private che hanno deciso di aderirvi.

In concreto è costituito da uno username: il nome e da una password: una parola segreta conosciuta solo dal titolare che devono essere inseriti a richiesta negli spazi appositi.

Il sistema come vediamo è lo stesso usato per accedere a qualsiasi servizio online: le difficoltà ad utilizzarlo derivano dal fatto che trattandosi di qualcosa che identifica in modo certo una persona, allo stesso modo che se fosse un documento di identità, la richiesta e l’uso richiedono un minimo di dimestichezza con smartphone o computer.

Essere dotati di un modello vecchio di telefono, non avere un indirizzo email, è impensabile per le nuove generazioni, costituisce invece la normalità per molti over, che in definitiva essendo per la maggior parte pensionati sono quelli che entrano con più frequenza in contatto con l’INPS.

Da qui le perplessità di una buona fetta di utenti e la necessità di prevedere anche delle alternative, che in effetti non sempre sono più praticabili.

Come avere lo SPID

Lo SPID può essere attivato da tutti quelli che hanno compiuto 18 anni e che sono in possesso di un documento di identità rilasciato in Italia, non per chi abbia documenti validi ma di uno stato estero. Oltre a quello servono il codice fiscale o la tessera sanitaria, un indirizzo email e un numero di cellulare.

Da ricordare che per questioni di sicurezza a un numero di telefono e auna email può essere associato un solo SPID. Questo viene fatto per ragioni di sicurezza, perché quelli sono i recapiti a cui saranno inviate le conferme di attivazione dell’identità digitale. Chi si facesse assistere da un parente per questa pratica, dovrà quindi avere l’accortezza di dotarsi di indirizzo e numero personale.

Il passo successivo è quello di scegliere tra uno dei provider autorizzati a rilasciare le identità. La lista si trova sul sito Sistema Pubblico Digitale dove è possibile anche trovare le amministrazioni pubbliche che in modo gratuito garantiscono l’identificazione per accedere alla fase successiva.

Dopo essere stati identificati, seguendo le procedure, diverse a seconda dell’operatore scelto si riceverà il proprio codice, utilizzabile per tutta la vita e senza ulteriori costi.

Anche il rilascio è in linea teorica gratuito, in realtà ci sono dei servizi aggiuntivi come le procedure di riconoscimento o livelli di sicurezza più elevati di quelli base che devono essere pagati. L’accordo con lo stato prevede che tutti questi costi siano segnalati in modo chiaro sul sito.

Delega dello SPID

La prima alternativa a dotarsi dello SPID e poter comunque usufruire a tutti i servizi dell’INPS è quello di dare la delega a una persona di fiducia. Questo strumento è rivolto sia alle persone che non sono in grado o non vogliano usare gli strumenti digitali, sia a chi eserciti la potestà genitoriale, ai tutori, ai curatori e agli amministratori di sostegno.

Come leggiamo sulla circolare dell’INPS numero 127 del 2021

la delega può essere data solo a una persona, che a sua volta può gestire le identità digitali di non più di tre persone. Unica eccezione per gli amministratori di sostegno che possono avere un numero maggiore di assistiti.

La delega può sempre essere revocata, da parte di chi non sia sottoposto a tutela curatela o amministrazione di sostegno. Possibile anche concedere la delega solo per un periodo di tempo limitato.

Il delegato accederà con le proprie credenziali anche alla sezione personale del delegante e potrà fare tutte le operazioni come se fosse il titolare. A garanzia della sua correttezza ogni operazione sarà tracciata e conservata. Con la stessa autorizzazione avrà la possibilità di operare anche agli sportelli.

La domanda deve essere presentata agli sportelli dal delegante presentando il modulo predisposto da INPS e una copia di un documento di identità in corso di validità. Eccezioni sono previste per chi non possa muoversi da casa. Altra opzione è quella di accedere alla sezione Myinps e da li compilare il modulo di richiesta.

Per chi non può ottenere lo SPID c’è un PIN

Altra possibilità à che ad avere bisogno di entrare in contatto con i servizi INPS sia uno straniero non in possesso di uno dei documenti di identità considerati validi per fare la domanda per lo SPID. Qui le possibili situazioni sono due: quella di una persona che si trovi in Italia in modo regolare ed abbia un permesso di soggiorno. Con quello potrà chiedere la registrazione all’ufficio anagrafe del comune di residenza ed ottenere il documento che gli manca.

Chi invece non si trovi più in Italia, ma ci ha lavorato ed ha la necessità di beneficiare di un servizio dell’INPS, potrà chiedere di avere un PIN dispositivo col quale fare tutte le operazioni. Il PIN si chiede compilando il modulo MV35, al quale dovranno essere allegati copia del codice fiscale, del passaporto oltre a un indirizzo email e a un numero di cellulare.

Stessa procedura per i cittadini italiani che risiedono e lavorano all’estero e hanno solo un documento di identità rilasciato dalla nazione in vivono. Anche in quell’ipotesi andrà chiesto un PIN facendosi identificare tramite il documento di cui sono in possesso.

Invece di usare lo SPID chiamare un contact center

Alcuni dei servizi forniti da INPS sono disponibili anche via telefono. Si tratta dei servizi telefonici automatici, che sono attivi 24 ore al giorno e anche durate il festivo. Tutti possono accedere a questo sistema componendo il numero 803 164 da numero fisso e il 06 164 164 da numero mobile.

La guida dell’INPS ci spiega che

con questo metodo sarà possibile ricevere a casa copie della certificazione unica, l’estratto conto contributivo, lo stato di avanzamento delle proprie pratiche o notizie sui pagamenti.

Il servizio viene offerto in otto lingue. All’acceso di dovrà scegliere la lingua preferita e il tipo di servizio richiesto. Ci verrà poi chiesto di identificarci, in molti casi solo col codice fiscale, in altri di fornire il numero della pratica di cui abbiamo bisogno.

Solo per alcune informazioni come per esempio lo stato dei pagamenti della nostra pensione dovremo fornire un codice PIN. Questo codice viene rilasciato solo a chi si sia preventivamente identificato con SPID, CIE o CNS.

Usare la CIE al posto dello SPID

La Carta di Identità Elettronica è come leggiamo sul sito del Governo

il nuovo documento di identità che molti italiani già hanno ricevuto e che gli altri avranno alla scadenza di quello cartaceo. Si tratta di una tessera simile a un bancomat che consente si l’identificazione del titolare sia l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione grazie alla dotazione di un microchip contactless.

Ogni CIE è dotata di un PIN, la prima parte del quale ci viene consegnata al momento della richiesta al nostro comune e la seconda con la carta. Dovremo inoltre avere a portata di mano uno smartphone con tecnologia NFC. Di seguito andrà scaricata l’App INPS mobile reperibile su Google Play se abbiamo un telefono che usa Android o su Apple Store se abbiamo un IPhone.

Dopo avere aperto l’App dovremo inserire codice fiscale e il PIN. Ultima operazione è quella di avvicinare la nostra carta di identità allo smartphone per fornire l’autorizzazione definitiva. Conclusa questa procedura potremo usare tutti i servizi presenti sulla app mobile

Per accedere anche a tutti i servizi presenti sul portale dell’ente di previdenza sarà necessario prima scaricare l’App Cie Id del poligrafico di Stato e con quella, seguendo le istruzioni attivare la nostra carta.

Usare la tessera sanitaria come SPID

La Tessera Sanitaria o Carta Nazionale dei Servizi è un documento che viene emesso da agenzia delle entrate. Viene mandata in automatico a casa a ogni nuovo nato e di seguito prima di ogni scadenza. Quella che riceviamo è abilitata solo come tessera sanitaria.

Ci spiega il sito Sistema Tessera Sanitaria che

per usarla anche come mezzo di accesso alla pubblica amministrazione è necessario chiedere il PIN e il PUK. Il primo è la cifra che ci viene chiesto di digitare nei casi normali, il secondo va conservato e usato solo se abbiamo sbagliato troppe volte a digitare il PIN e il sistema ci rifiuta l’accesso.

Questi codici vanno chiesti a uno sportello della regione di appartenenza, presente in tutti i capoluoghi di provincia. In quell’occasione ci verrà chiesto di mostrare la tessera sanitaria e un documento di identità. Dovremo poi dotarci di un lettore di smartcard, da attivare al primo accesso.