Stato di Emergenza: ecco la situazione della proroga!

Il 31 marzo lo Stato di Emergenza dovrebbe abbandonarci e andare ufficialmente in pensione, ma può ancora arrivare una proroga? Facciamo il punto.

Introdotto nell’ormai lontano 30 gennaio 2020 dall’esecutivo di Giuseppe Conte, lo Stato di Emergenza è stato sempre prorogato per arginare i danni conseguenti all’emergenza epidemiologica.

L’ultima proroga è arrivata il 24 dicembre 2021 e ha sancito che la misura rimane valida fino al 31 marzo 2022.

Tra poco più di un mese dunque questa potrebbe abbandonarci definitivamente e le motivazioni sono legate alla situazione della pandemia.

Il Governo, infatti, dati alla mano, potrà valutare la situazione e decidere per la proroga o per la sua abolizione.

Per come stanno ora le cose Draghi non sembra virare nella direzione della proroga, e questo per via della campagna vaccinale che prosegue e della diminuzione dei contagi.

Bisogna però considerare che la situazione può variare in maniera repentina, e che di conseguenza un mese è più che sufficiente per ribaltare le cose.

Che cosa comporterebbe l’eliminazione dello Stato di Emergenza? A quali differenze andremmo in contro nella vita di tutti i giorni? Andiamo a vedere tutto questo e molto altro nei prossimi paragrafi.

Prima di proseguire vi consigliamo la visione del seguente video YouTube di Angelo Greco.

Stato di Emergenza: senza la proroga che cosa cambia per i vaccini

Attualmente, come abbiamo detto, lo Stato di Emergenza rimarrà attivo fino al 31 marzo 2022, mantenendo le cose inalterate per quanto riguarda le possibilità che questo offre.

Prima del 31 marzo 2022 il Governo dovrà poi prendere una decisione molto importante: prorogare ancora una volta o eliminare il provvedimento in maniera definitiva.

Che cosa succederebbe se questa eventualità si verificasse? Quali sarebbero le differenze in confronto allo Stato attuale?

La prima che dobbiamo mettere in luce è quella relativa alla campagna vaccinale, che potrebbe diventare di dominio regionale e non più statale.

Ogni Regione dunque potrebbe decidere in autonomia come comportarsi nei confronti dei vaccini e dovrebbe poi monitorarne l’andamento.

Sempre per quanto riguarda i vaccini potrebbero scomparire gli hub vaccinali, delegando praticamente tutta la questione ai medici di base e agli ospedali.

Ultimo punto fondamentale per quanto riguarda i vaccini è quello relativo alla sua obbligatorietà per i cittadini con più di 50 anni.

Ricordiamo infatti che, al momento, i cittadini non vaccinati possono incappare in multe dal valore di cento euro, queste vengono elargite dall’Agenzia delle Entrate grazie alla collaborazione con l’anagrafe vaccinale.

Se lo Stato di Emergenza non venisse prorogato, tale obbligo avrebbe comunque valore fino al 15 giugno 2022, giorno in cui è stata fissata la scadenza.

Non c’è poi certezza se tale obbligo verrà confermato nuovamente o se cesserà di esistere, in questo caso bisognerebbe attendere per avere conferme.

Stato di Emergenza: altre differenze se non viene prorogato

Abbiamo dunque che capito che il pensionamento dello Stato di Emergenza porterebbe delle differenze enormi in confronto a come stiamo vivendo alla stato attuale, e sono perlopiù legate al mondo sanitario e di organizzazione.

Un’altra differenza fondamentale, infatti, risiede nell’emanazione dei Dpcm, i famosi decreti lampo che ci hanno accompagnato in questi duri mesi.

Questi verrebbero depositati in soffitta in favore del normale corso dei decreti e del modo di attuarli, una grossa novità se si pensa che i Dpcm sono ormai attivi da due anni.

Infine, ma assolutamente non meno importante, verrebbe sciolto il Comitato Tecnico Scientifico per il Covid e cesserebbero le funzioni del Commissario Straordinario.

In buona sostanza una mancata proroga traccerebbe la rotta verso una vita senza pandemia, o dove il virus viene tollerato e combattuto in maniera più autonoma.

Stato di Emergenza: cosa succede al Green Pass

Una delle tematiche che interessano maggiormente ai cittadini è quella legata al Green Pass, un argomento molto discusso che continua a far parlare di sé.

Ricordiamo che al momento c’è l’obbligo di esibirlo in quasi tutti i contesti, con la differenza sostanziale del grado di forza del Certificato Verde che varia dal Base al Super Green Pass in base alla situazione.

Che cosa accadrebbe se lo Stato di Emergenza non venisse prorogato? Verrebbe meno l’obbligo di essere in possesso del Green Pass?

In buona sostanza la Certificazione Verde rimarrebbe lo stesso in uso, e questo fino all’estate del 2023 come deciso dalla Commissione Europea.

Ovviamente potrebbero avvenire dei cambiamenti che ne limiterebbero l’utilizzo solamente in determinate occasioni, ma ad esempio per viaggiare crediamo sia difficile che tale obbligo venga meno.

Fine dello Stato di Emergenza sì ma obbligo di Green Pass anche, sembra questo o scenario più probabile al quale andremo incontro.

Stato di Emergenza: zona bianca o rossa? Nessuna delle due!

La classificazione delle Regioni utilizzando i colori è stata introdotta dall’esecutivo di Conte ed è, come ormai tutti sappiamo, vincolata dalla situazione sanitaria.

Zona rossa equivale a grosse restrizioni, zona bianca a restrizioni minime o quasi inesistenti, il colore esprime il grado di difficoltà in cui verte la Regione.

Questo però è valido con lo Stato di Emergenza, ma se questo non venisse prorogato che cosa accadrebbe?

Con ogni probabilità la classificazione in zone e colori verrebbe abolita, e si ritornerebbe ad una condizione di normalità in questo senso.

Al momento nessuna Regione si trova in zona rossa, che ricordiamo essere la più temibile, in zona arancione ne troviamo invece ben 5 e sono la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia-Giulia, l’Abruzzo, la Sicilia e il Piemonte

La maggior parte d’Italia è condensata in zona gialla, con quasi il resto delle Regioni che ne fanno parte, infine incontriamo le 3 Regioni più fortunate, queste sono in zona bianca e sono la Basilicata, l’Umbria e il Molise.

Questa metodologia di classificazione verrà meno se lo Stato di Emergenza dunque non verrà prorogato, vedremo che cosa accadrà alla fine di marzo.

Stato di Emergenza: quali regole rimangono senza la proroga

Abbiamo visto una carrellata di regole, alcune che rimangono e altre che invece ci saluterebbero per sempre se lo Stato di Emergenza non venisse prorogato.

È importante ricapitolare i provvedimenti che rimarrebbero in vigore, salvo imprevisti dell’ultimo momento, anche oltre il 31 marzo e senza proroga.

Il primo che vi ricordiamo è sicuramente l’obbligo vaccinale per gli over 50, e questo lo diciamo per via del fatto che se non si è allineati è importante sapere che si rischia la multa.

Quest’ultima ha il valore di 100 euro e a gestirla è l’Agenzia delle Entrate che, attraverso alcuni controlli, è in grado di verificare chi è vaccinato e chi no.

Il secondo provvedimento che rimarrà in vigore, con proroga o senza proroga, è il Green Pass.

Ricordiamo che da domani, martedì 15 febbraio 2022, verrà introdotto l’obbligo di presentare il Green Pass rafforzato, per tutti i cittadini con più di 50 anni, nel luogo di lavoro.

Se questa regola non verrà rispettata il lavoratore verrà semplicemente mandato a casa e non percepirà nessun compenso relativo alla giornata persa, l’assenza non è giustificabile come malattia né altro.

Ricordiamo che al momento la Certificazione Verde è largamente utilizzata, è necessario presentarla in ogni ufficio, in ogni attività di ristorazione e di cura della persona, oltre che per effettuare attività sportiva agonistica e partecipare a spettacoli, mostre e concerti.

Fondamentalmente gli unici luoghi in cui ci si può recare senza possedere il Green Pass sono quelli considerati fondamentali per la sopravvivenza, dunque agli alimentari, nelle farmacie e nei negozi che si dedicano agli animali.

Continua nel frattempo la campagna di sensibilizzazione al vaccino, con il numero dei vaccinati che ormai sta salendo ma che non ha ancora raggiunto un numero considerato soddisfacente dal Governo.

Ovviamente ci si può ancora vaccinare, e per farlo basta prenotarsi utilizzando la propria Tessera Sanitaria, telefonando al proprio medico di base o telefonando al verde.

Stato di Emergenza: la proroga non arriva

Abbiamo visto nel corso del nostro articolo quali sono le regole che cambiano dal 31 marzo, presupponendo che lo Stato di Emergenza non venga prorogato.

La situazione abbiamo detto però che può cambiare in maniera repentina e che non è ancora detta l’ultima parola, un prolungamento del provvedimento è ancora in fase di discussione e potrebbero esserci sorprese.

Al momento, però, lo scenario più probabile è quello che sancisce la fine della misura e che dunque introduce nuove regole, che poi sono quelle utilizzate prima dell’emergenza epidemiologica.

Confermiamo che è più probabile una non proroga della misura, questo per via della situazione sanitaria che dopo i difficilissimi dicembre e gennaio sembra essere tornata in una fase di maggior stabilità.

Il numero dei contagi è forte calo e i posti letti occupati nelle terapie intensive lo sono altrettanto, bisogna solamente capire quali saranno gli sviluppi nelle prossime settimane.

Al vaglio c’è anche il prospetto relativo ai prossimi mesi, che cosa si aspettano gli organi di competenza dal punto di vista epidemiologico?

Se si guarda all’anno passato, si può notare come con l’avvicinarsi della stagione calda i contagi siano diminuiti di un gran numero, ma che con il spostarsi per via delle vacanze estive questi siano poi risaliti.

Appare anche chiaro, però, che non si potrà vivere in eterno con l’introduzione e poi l’abrogazione di regole con cambiamenti che vanno quasi di mese in mese, e il Governo sembra ormai averne preso atto.

Stato di Emergenza: la discussione

Continua imperterrita la discussione in proposito della proroga dello Stato di Emergenza, ma ormai il tempo stringe e non c’è molto spazio di manovra.

Se non ci sarà un prolungamento della manovra questo significherà che Draghi crede fortemente in una ripresa definitiva, e che probabilmente non tornerà più indietro.

Un liberi tutti? No, questo non crediamo possa accadere, almeno nel breve periodo. Quello che può accadere però è che si ritorni in modo graduale versa la normalità, una normalità che ormai appare solamente un lontano ricordo e di cui tutti noi abbiamo una forte nostalgia.

Manuel Saccon
Manuel Saccon
Copywriter freelance, classe 1996. Diplomato al liceo delle scienze umane Galileo Galilei di Dolo, coltivo da sempre la passione per la scrittura in tutte le sue forme. Ho seguito un corso di formazione per potenziare le mie conoscenze in ambito social media e copywriting. Collaboro con due redazioni online, seguo la comunicazione di un brand in fase di lancio e gestisco la scrittura creativa di alcuni locali. Sono appassionato di sport, di musica, di serie tv e del mondo del sociale.
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