Super green pass: la privacy potrebbe affossarlo

Se sarà il 6 dicembre la data di partenza del nuovo super green pass, chi se ne deve occupare dovrà fare una bella corsa. Ancora non sono definite la modalità dei controlli: sia quelle del forze dell'ordine sia quelle che riguardano l'app di verifica per gli esercenti.

Image

Super green pass ci siamo: In realtà non è proprio così e i nodi che ancora il governo deve sciogliere per fare entrare in vigore la modalità di circolazione a due corsie sono tutt’altro che semplici da districare. Di mezzo infatti ci si mettono questioni di riservatezza.

In particolare la protezione dei dati sensibili sulla salute del cittadino. Dati che non possono essere diffusi a meno che ci siano delle ragioni più che valide e solo con l’esplicita autorizzazione del titolare.

Uno dei dubbi che era stato sollevato, quando ancora la possibilità di avere una certificazione verde rafforzata era solo un’ipotesi, si è rivelato qualcosa di concreto che potrebbe quantomeno ritardare la partenza del nuovo sistema programmato per il 6 dicembre.

Sono quindi in corso concitate riunioni tra il governo e il Garante della Privacy, che come già aveva fatto per la prima versione del green pass, non sembra intenzionato a cedere di un millimetro sulla necessità di proteggere a tutti i costi i dati sensibili degli italiani, anche se dall’altra parte ci sono i fondamentali diritti alla salute e al benessere economico.

Ci saranno poi i tempi tecnici necessari ad intervenire sulla App, a modificarla secondo le indicazioni ricevute e a metterla a disposizione di tutti. Qualcosa da fare in modo celere, ma tenendo conto che in genere la fretta non va a favore della precisone, che invece in un sistema così complesso deve essere una delle priorità.

Quando entrerà in vigore il super green pass

Come è noto si tratta di un provvedimento che è stato approvato dal Governo di Mario Draghi all’unanimità il 24 novembre e che entrerà in vigore a partire dal 6 dicembre.  Indipendentemente dalla scelta di prorogare lo stato di emergenza che al momento dura fino al 31 dicembre il nuovo regime di certificazione avrà valore fino al 15 gennaio. Ulteriori proroghe saranno decise a ridosso della scadenza, tenendo conto della situazione epidemiologica che ci sarà il prossimo anno.

La scelta del governo è stata quella di utilizzare un decreto legge. Lo strumento previsto nel nostro ordinamento per fare fronte a situazioni che necessitano di essere risolte in modo piuttosto celere. Entrerà quindi in vigore e dovrà essere rispettato da tutti dal giorno successivo a quello della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Per diventare effettivo, però dovrà essere approvato con lo stesso testo sia dalla Camera dei Deputati che dal Senato della Repubblica, entro 60 giorni dalla data di emissione.  Possibile, ma poco probabile, visto che è stato approvato dal consiglio dei ministri all’unanimità, che il successivo passaggio alle camere lo possa modificare. Fino a quel momento, comunque la sua applicazione sarà legittima.

Che cosa cambia con il super green pass

Con questo nuovo sistema ci saranno in circolazione due tipi di certificazioni verdi, rilasciate a condizioni diverse e che daranno un livello di libertà diversa. Continuerà ad esistere la possibilità di ricevere il documento a seguito di tampone con esito negativo. Il green pass avrà come oggi una durata di 72 o di 48 ore se si sia scelto quello rapido.

Come stabilito dall’articolo 3 del Decreto Legge del 24 novembre

il super green pass sarà rilasciato al termine del ciclo vaccinale primario, o della somministrazione della dose di richiamo. Confermato, il rilascio per chi sia stato dichiarato guarito dalla malattia.

La durata del nuovo documento continuerà ad essere di sei mesi per i guariti, e passerà da dodici a nove mesi per i vaccinati. I termini saranno calcolati a partire dall’ultima dose ricevuta, quindi per chi si sia vaccinato per prima, la terza dose diventerà di fatto obbligatoria.

Dove si potrà accedere con il super green pass

Il Decreto Legge ha esteso i luoghi in cui sarà possibile accedere con il green pass, aggiungendo anche alcuni luoghi che fino ad oggi sono sostanzialmente a libero accesso, salvo l’obbligo di mantenere il distanziamento sociale e di indossare sempre e in modo corretto la mascherina.

Si tratta degli alberghi, del trasporto regionale e di quello locale e degli spogliatoi degli impianti sportivi, anche per le attività che si svolgano al chiuso.

In questi luoghi, così come in quelli di lavoro e in quelli che offrono i servizi essenziali: pensiamo ai supermercati, alle farmacie e a tutti i negozi che vendono beni di prima necessità continueranno a poter accedere tutti fermo restando l’obbligo del green pass almeno ottenuto con il tampone per tutti i lavoratori.

Una stretta dal punto di vista del lavoro arriverà con l’obbligo vaccinale che sarà esteso e che riguarderà tutti i lavoratori, indipendentemente dal ruolo svolto delle residenze sanitarie assistite, del settore pubblico se ha contatto con l'utenza, del settore scolastico.

Sono compresi in questa categoria i dipendenti di scuole che faccino parte del sistema scolastico nazionale, delle scuole non paritarie, di quelle per l’infanzia, dei centri di istruzione e formazioni professionale, anche per adulti. 

Compresi in questo obbligo, che partirà per tutti dal 15 dicembre anche tuto il personale che si occupi a vario titolo di difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Tutte le attività, che invece sono considerate di svago e che si svolgono al chiuso o che prevedono la presenza di un numero elevato di persone saranno vietate a chi abbia solo la versione base della certificazione. Tra questi ristoranti e bar al chiuso, musei e discoteche.

Come saranno fatti i controlli sul super green pass

Una stretta di questo tipo, doveva essere accompagnata per esser effettiva anche di un’analoga stretta dal punto di vista dei controlli. Il decreto legge con l’articolo 7

delega ai prefetti di ogni provincia di organizzare questo tipo di attività. Si legge nella norma che entro cinque giorni dall’entrata in vigore del decreto avranno il compito di riunire il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per concordare un piano di azione.

L’indicazione dal governo è quella di optare per controlli a campione, ma regolari e costanti. In tutti i luoghi in cui si potrà accedere solo con la certificazione verde dell’uno o dell’altro tipo.  Saranno coinvolti ognuno per il proprio ambito territoriale i corpi di polizia ma anche gli agenti o i vigili urbani che abbiano la qualifica di agente di pubblica sicurezza.  

Ogni settimana il Prefetto sarà tenuto all’onere di informare con una relazione il Ministero dell’Interno dei controlli fatti e dell’esito che hanno avuto. Un modo questo sia per vigilare sul lavoro svolto da chi è deputato ai controlli sia per avere una fotografia preciso del modo in cui i cittadini si siano adattati a questa nuova situazione.

Quali controlli dovranno fare gli esercenti sul super green pass

In tutto questo il problema più spinoso è proprio quello dei controlli. Sia per quel che riguarda le forze dell’ordine e i vigili, che probabilmente hanno già una mole di lavoro tale da rendergli difficile eseguire anche questo tipo di controlli.

Altro problema sarà quello dei controlli che dovranno essere fatti prima dell’eccesso dei clienti da parte degli esercenti. Sui mezzi pubblici locali si è già detto che dovranno essere fatti solo a campione e solo prima di salire a bordo del mezzo. Questo non dovrebbe aggravare eccessivamente il lavoro dei controllori che presumibilmente sono quelli che si dovranno sobbarcare anche queta attività.

I ristoratori, i musei e gli esercenti pubblici dovranno invece continuare a verificare il super green pass all’ingresso dei locali. Visto che il decreto legge non dice nulla a proposito sono confermate anche tutte le sanzioni sia a carico dell’utente che del commerciante che non faccia la verifica.

Come si concilia la privacy con un super green pass e un green pass ordinario?

Qui arriviamo a uno dei punti deboli del decreto. Al momento esiste una App: la verifica19 che come leggiamo sul sito del Governo dedicato alla certificazione verde

consente di leggere il QR-code senza dare al verificatore alcuna informazione di tipo sanitario.  Chi scansione il codice ha la possibilità di vedere solo una schermata di diverso colore: verde se il documento è valido e rosso se non lo è.

Nessun dato, poi sarà memorizzato né in relazione all’esito del controllo né in relazione alle informazioni di tipo anagrafico a sanitario dell’utente. Con informazioni di tipo sanitario si intendono quelle legate alla ragione per cui il certificato è stato rilasciato.

Come sottolineato dal Garante delle Privacy

rendere noto la data di scadenza del pass equivale a far sapere che quella persona si sia vaccinata o sia guarita. Informazioni di questo tipo per il nostro ordinamento vanno sempre protette, a meno che ci sia una espressa autorizzazione del titolare e sempre che sia strettamente necessario.

Il sistema trovato ha funzionato, garantendo il rispetto di tutti i cittadini. Ma che cosa succederà con la presenza a fianco di quello ordinario anche di un super green pass? Visto che ci sono luoghi che sono accessibili con entrambi, ma anche solo con uno dei due: in che modo si potranno fare controlli efficaci senza mettere in piazza informazioni sensibili?

Corsa alla nuova app per il super green pass

Il problema non è da poco ed è uno di quelli che è pesato contro la introduzione del super green pass. Entro il 6 dicembre, data di applicazione del decreto legge dovrà essere deciso in che modo procedere.

Sicuramente dovrà essere messa a disposizione dei verificatori una nuova App, il cui contenuto dovrà essere prima sottoposto anche al vaglio del Garante della Privacy. Una app probabilmente diversa a seconda del tipo di attività a cui si riferisce, ma abbastanza semplice da usare così da non appesantire la procedura di ingresso. Allo stesso tempo sicura e discreta  

Sarà poi l’uso quotidiano a dimostrare se una vita sociale, che in zona dalla bianca alla arancione incanali i cittadini su due binari diversi sia concretamente realizzabile senza andare contro i diritti fondamentali della Costituzione tra i quai quelli dell’uguaglianza dell’articolo 3 e di quello del diritto al rispetto della dignità umana che è indicato come preminente rispetto a quello del diritto alla salute collettiva.