Superbonus e bonus edilizi vari, quando scattano i reati!

Superbonus 110% e bonus edilizi: quando scatta l'ipotesi di reato. Ma soprattutto cosa rischiano i proprietari immobiliari in caso di errore?

Superbonus 110% e bonus edilizi: quando scatta l’ipotesi di reato. Ma soprattutto cosa rischiano i proprietari immobiliari in caso di errore? Cosa potrebbe accadere se si riceve (o se si emette, dipende da quale punto di vista si guardi l’intera vicenda) la fattura per un’operazione inesistente? Quali sono i rischi ai quali si va incontro? Cos’è una dichiarazione fraudolenta?

Il superbonus 110% ed i bonus edilizi hanno avuto il merito di incentivare gli interventi sul nostro patrimonio immobiliare. Ma soprattutto sono volti a recuperare gli edifici fatiscente ed a metterli definitivamente in sicurezza. La pandemia, nel corso degli ultimi due anni, ha anestetizzato l’economia: il Governo ha quindi introdotto il superbonus 110% e gli altri bonus edilizi per rilanciare anche il lavoro. Proprio il superbonus 110% permette una detrazione pari al 110% delle spese effettuate per gli interventi di efficienza energetica dei propri immobili. Ma quando rischiamo il reato con i bonus edilizi?

In cosa consiste il Superbonus 110%

Sostanzialmente il superbonus 110% è una vera e propria detrazione dell’imposta lorda pari al 110% di quanto il contribuente ha speso per effettuare particolari lavori edilizi. Tra quelli che rientrano nella misura ci sono quelli che determinano una riduzione del rischio sismico e quelli utili alla riqualificazione energetica dell’edificio. Siamo davanti, quindi, ad un vero e proprio incremento delle aliquote di detrazione, che sono previste, attualmente, dalla legge. Grazie alle nuove disposizioni sarà possibile usufruire di una detrazione pari al 110% delle spese sostenute, a cui si aggiungono quelle che sono già vigenti, ossia le detrazioni dal 50 all’85% per gli interventi di:

  • recupero del patrimonio edilizio, inclusi quelli di riduzione del rischio sismico: stiamo parlando del cosiddetto sismabonus, previsto dall’articolo 16 del decreto legge n. 63 del 2013;
  • riqualificazione energetica degli edifici. Questo è il cosiddetto ecobonus, previsto dall’articolo 14 del decreto legge n. 63 del 2013.

Come ampiamente spiegato, la detrazione garantita e riconosciuta dal cosiddetto superbonus 110%, viene riconosciuta nella misura del 110% e deve essere ripartita nell’arco di cinque quote annuali di pari importo, che devono, comunque rimanere all’interno della capienza dell’imposta annua che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

Proviamo a fare un esempio pratico: nel caso in cui i lavori siano pari a 20.000 euro, la detrazione sarà pari a 22.000 (il 110% di 20.000 euro), che dovrà essere suddivisa in cinque quote annuali da 4.400 euro l’una. Attenzione, però, l’agevolazione è ammessa nella misura in cui vi sia capienza nell’imposta annua, che deriva dalla dichiarazione dei redditi. Questo significa che nel caso in cui per la detrazione annua non vi sia capienza nell’imposta lorda di ogni anno, non potrà essere portata in detrazione nel corso degli anni successivi.

Superbonus: lo sconto in fattura, una valida alternativa!

Un’alternativa che i contribuenti possono scegliere è quella di usufruire della detrazione, che arriva grazie al superbonus 110% ottenendo uno sconto in fattura dai fornitori dei beni o dei servizi. Un’altra possibilità è quella di usufruire della cessione credito corrispondente dalla detrazione che spetterebbe. Questo significa, in estrema sintesi, che il contribuente può richiedere:

  • un contributo – che arriverà sotto forma di sconto in fattura sul corrispettivo dovuto – che non potrà essere superiore al corrispettivo stesso, che viene anticipato direttamente dal fornitore dei servizi inerenti agli interventi agevolati;
  • cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante ad un altro soggetto, che può essere un istituto di credito o un altro tipo di intermediario finanziario.

La cessione del credito, entrando nel dettaglio può essere disposta in favore di:

  • fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi;
  • altri soggetti: persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti;
  • di istituti di credito e intermediari finanziari.

Bonus edilizi, il reato è dietro l’angolo!

Adesso affrontiamo il problema spinoso. Quali sono i casi in cui i beneficiari del superbonus 110% o degli altri bonus edilizi rischiano di incorrere in un reato? Proviamo a vedere quali sono i casi in cui si può incappare.

C’è reato nel caso in cui i lavori non vengano realmente svolti o se sono stati fatti sono differenti e non coinvolgono quelli che sono ammessi al beneficio e che sono indicati nelle fatture. In questo caso vi è una complicità tra committente ed impresa che esegue i lavori.

Vi è reato nel caso in cui i lavori descritti in fattura siano stati eseguiti, ma i costi siano stati sovrastimati per riuscire ad ottenere un maggiore credito di imposta. O, per ottenere a fronte della stessa spesa, anche l’esecuzione di lavori che non siano correttamente ammessi al beneficio.

Vi è reato, nel caso in cui i lavori siano stati fatturati da un’impresa diversa da quella che ha eseguito i lavori (ad esempio, perché il cliente intende cedere il credito e l’impresa non può utilizzarlo).

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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