Chi rinuncia all’eredità deve pagare ugualmente la tassa di successione? La risposta

Vuoi rinuncia all'eredità e non sai se devi pagare la tassa di successione? Ecco spiegato se devi pagarla, quali sono i costi e i termini.

Gli eredi non sempre decidono di accettare un lascito ereditario e i motivi potrebbero essere molti. Bisogna fare prima tutte le dovute verifiche, accertandosi che l’eredità non sia gravata da debiti pendenti e anche valutare, nel caso in cui si riceva un immobile, che non sia fatiscente.

Si tratta di casi molto comuni in cui accettare un’eredità porterebbe agli eredi più spese che “guadagni”.

Come rinunciare all’eredità? Insomma, non basta di certo verificare il patrimonio lasciato in eredità, ma bisogna anche informarsi su altri aspetti. Per esempio, potrebbe rivelarsi molto utile sapere anzitempo se chi rinuncia all’eredità è tenuto o meno a pagare la successione.

Nel testo ci occuperemo proprio ai casi di rinuncia, spiegando quali sono tutti i passi che bisogna fare quando non si vuole accettare un lascito e se chi rinuncia all’eredità deve pagare la tassa di successione.

Come si rinuncia all’eredità

Non sempre gli eredi sono disposti ad accettare l’eredità. Si pensi ai casi in cui nell’eredità rientrano anche debiti insoluti che superano il valore dell’attivo oppure immobili fatiscenti che richiederebbero costi di ristrutturazione molto elevati.

Per un motivo o per un altro, capita che gli eredi non vogliano accettare l’eredità. Come rinunciare? Spieghiamo, innanzitutto, cos’è la rinuncia all’eredità. Si tratta di una dichiarazione di non voler accettare il lascito ereditario.

È, sostanzialmente, un atto per rinunciare sin dall’inizio a qualsiasi problema derivante dall’eredità come il pagamento dei debiti pendenti. Rinunciando all’eredità non si rischia di essere chiamato da nessun creditore per rispondere ai debiti lasciati dal defunto.

Ma come rinunciare all’eredità? È sufficiente un atto formale redatto da un notaio con allegato una dichiarazione ricevuta dal cancelliere del tribunale presso il quale si è aperta la successione.

Per avere validità, la rinuncia deve essere piena, incondizionata, senza termini e gratuita. La rinuncia all’eredità deve essere piena e ciò vuol dire che deve riguardare tutti i beni ereditati. Non si può solo rinunciare ad una parte di essi, ma si deve rinunciare a tutta l’eredità (sia agli attivi che ai passivi). Cosa vuol dire che deve essere incondizionata? La rinuncia non deve dipendere dal comportamento degli altri eredi. La rinuncia deve essere, inoltre, senza termini di efficacia e gratuita, ovvero non si deve rinunciare dietro corrispettivo da parte degli altri eredi.

Se non vengono rispettare le condizioni che abbiamo elencato, allora la rinuncia non avrà alcun valore e sarà considerata nulla.

Quanto costa rinunciare all’eredità

Dopo aver capito come rinunciare all’eredità, bisogna sapere quali sono i costi e quali sono i termini da rispettare.

Il diritto di accettare l’eredità si prescrive per 10 anni; di conseguenza, anche la facoltà di rinunciare segue gli stessi tempi. Ovviamente, non si potrà rinunciare oltre i 10 anni.

È opportuno fare alcune precisazioni: sono diversi i termini per chi era già in possesso dei beni, come nel caso della convivenza con il defunto. I termini sono molto più ristretti. In questo caso si avranno a disposizione tre mesi di tempo per fare l’inventario e, una volta eseguito e compiuto, si avranno solo 40 giorni per rinunciare.

Rinunciare all’eredità costa? Se pensavate di no, dovrete ricredervi. Anche rinunciare all’eredità comporta qualche spesa da sostenere. I costi sono variabili.

Se l’erede si è rivolto ad un notaio, oltre ai costi relativi alla registrazione e al bollo, dovrà corrispondere anche l’onorario richiesto dal professionista.

Invece, se l’erede si rivolge direttamente alla cancelleria del tribunale deve versare una marca da bollo di 16 euro, altri 200 euro per la tassa di registro e i diritti di cancelleria.

Chi rinuncia all’eredità deve pagare la tassa di successione?

Un’ultima domanda che potrebbe sorgere nel caso di rinuncia all’eredità potrebbe essere la seguente: si deve pagare la tassa di successione?

Per rispondere a questa domanda, partiamo da principio, spiegando cos’è la dichiarazione di successione. Si tratta di un adempimento fiscale che deve essere eseguito dagli eredi entro dodici mesi dalla data di morte.

La dichiarazione di successione si presenta all’Agenzia delle entrate e non comporta l’accettazione o la rinuncia dell’eredità. Pertanto, l’erede potrebbe rinunciare all’eredità anche dopo la presentazione della dichiarazione di successione.

Anche la dichiarazione di successione ha un costo: si devono pagare le imposte di successione; imposte che non deve versare chi ha rinunciato all’eredità e non è entrato in possesso e in proprietà dei beni ereditari.

Cosa fare? Per evitare la richiesta del pagamento, è opportuno presentare all’Agenzia delle entrate la copia autentica della dichiarazione di rinuncia. La presentazione può avvenire sia telematicamente, tramite l’invio di una Pec, sia mediante raccomandata che consegnarla personalmente presso uno sportello dell’ente.

Cosa fare se l’imposta era già stata versata? In questo caso, l’erede rinunciatario può richiedere il rimborso della tassa di successione presentando una dichiarazione di successione integrativa.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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