Compravendita: quali beni rientrano quando si trasferisce la proprietà di un immobile

Quali beni rientrano nella vendita di una casa? Analizziamo se e quando si trasferisce la proprietà di un immobile vi rientrano anche i mobili, i sanitari, l'illuminazione e altri cosiddetti beni accessori.

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Quando si acquista un immobile con al suo interno presente già la mobilia, spesso, si immagina che nel prezzo rientrano automaticamente anche i mobili. 

In realtà, dovrebbe esserne a conoscenza, soprattutto, il venditore dell’immobile, in quanto una volta venduta la casa deve lasciarci tutta la mobilia presente. Non è, però, così semplice e scontato.

Come si può evincere si deve prestare attenzione a tutti i piccoli dettagli presenti nel contratto preliminare di compravendita. Spieghiamo, quindi, quando sono i beni accessori che rientrano nella vendita di un immobile.

Vendita di un immobile: quali sono i beni che vi rientrano

Quando si stipula un contratto di compravendita, sia il venditore che il compratore devono prestare molta a attenzione a cosa viene messo nero su bianco

Rifacciamoci, innanzitutto, al Codice Civile. L’articolo 1477 dispone che:

“La cosa deve essere consegnata nello stato in cui si trovava al momento della vendita. Salvo diversa volonta' delle parti, la cosa deve essere consegnata insieme con gli accessori, le pertinenze e i frutti dal giorno della vendita”.

Ciò vuol dire che quando si mostra un immobile con l’intenzione di venderlo bisogna mettere subito in chiaro se questo debba essere venduto compresa la mobilia, le pertinenze e quant’altro

Il Codice Civile dispone, infatti, che il bene deve essere consegnato al compratore così come si trova al momento della messa in vendita, salvo diversa volontà tra le parti.

Si tratta, appunto, di quei dettagli fondamentali presenti nel contratto preliminare, il cosiddetto compromesso, ai quali devono prestare attenzione sia gli acquirenti che il venditore

Cos’è il contratto preliminare? Chiamato anche compromesso, è un contratto che ha come oggetto l’obbligo di entrambe le parti di concludere il contratto definitivo. Nel contratto preliminare sono delineati anche gli elementi presenti nel contratto definitivo.

Infatti, nel contratto preliminare si indicano anche i cosiddetti accessori che poi saranno consegnati insieme all’immobile. 

Cosa fare se l’immobile viene consegnato senza questi beni accessori, così come era stato indicato nel contratto preliminare di compravendita? Se il compratore si rende conto che alcuni beni mancano al momento della consegna della casa come, per esempio, mobilia, impianti o sanitari, allora ha diritto al risarcimento danni e al ripristino degli accessori mancanti che sono stati prelevati dall’immobile da parte del venditore.

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Contratto di compravendita e beni accessori: cosa deve contenere

Abbiamo spiegato che prima di firmare il contratto definitivo, le parti si impegnano stipulando il contratto prelimiare di compravendita, altresì chiamato compromesso.

Si tratta proprio di un contratto che, come abbiamo già spiegato, impegna le parti a firmare il contratto definitivo. Tutto sommato, la sua funzione principale è proprio questa: obbligare le parti a firmare il contratto definitivo vero e proprio.

Il preliminare, nella grande maggioranza dei casi, si stipula quando la compravendita riguarda beni di grande valore.

Cos’è contenuto nel preliminare? Per essere ritenuto valido, il contratto preliminare deve contenere alcuni requisiti molto importanti: deve essere presente l’accordo tra le parti, la causa, l’oggetto e la forma.

Soffermandoci sull’oggetto del preliminare, esso non è altro che il contenuto dell’accordo che si intende stipulare, ovvero ciò che è stato pattuito

Il contratto si può dichiarare anche nullo quando il venditore non consegna la casa così come pattuito nel preliminare.

Non è sicuramente lecito mostrare un immobile in un modo, far firmare all’acquirente un contratto preliminare e, successivamente, consegnargli un immobile diverso da quello mostrato all’inizio.

L’immobile deve essere consegnato insieme agli accessori e alle pertinenze, a meno che le parti non si siano messe d’accordo diversamente. In questo caso, le parti dovranno mettere per iscritto di quali beni entrerà in possesso l’acquirente. Il venditore, infatti, è tenuto a dimostrare di consegnare la casa così come l’aveva inizialmente mostrata al compratore.

Potrebbe, però, anche verificarsi la situazione opposta. Nel momento in cui l’immobile è stato mostrato e viene firmato il preliminare, la casa è priva di porte, finestre, sanitari, illuminazione e così via. In questo caso, l’acquirente non può di certo pretendere che l’immobile gli sia consegnato diversamente, ovvero con incluse anche le porte, le finestre, i sanitari, l’illuminazione e così via.

Ricordiamo che, in tutti, i casi, salvo diversi accordi presi tra le parti, l’immobile deve essere consegnato così come è stato mostrato, ovvero con o senza accessori.

In ognuno dei casi, non si può parlare di vantaggio o svantaggio per l'acquirente e il venditore. L'importante è non avere sorprese al momento effettivo della consegna della casa, ma che tutto avvenga così come era stato pattuito inizialmente, ovvero, così come il venditore aveva mostrato il bene al compratore.