Voltura autoveicolo usato: procedure, costi e documentazione

La voltura è il processo tramite il quale un autoveicolo (usato o non) cambia proprietario. Scopri le procedure, i costi e la documentazione necessaria.

Quando si acquista un veicolo usato, è obbligatorio il disbrigo di tutte le pratiche relative al passaggio di proprietà – o voltura. Il libretto di circolazione andrà infatti aggiornato con le informazioni del nuovo proprietario, e servirà a dimostrare di essere effettivamente in possesso dell’autoveicolo utilizzato. 

La voltura è quindi un passaggio fondamentale sia per la parte acquirente che venditrice, perchè l’intera responsabilità del veicolo passa in capo al nuovo proprietario. Il passaggio di proprietà richiede tuttavia una serie di step – alle volte complessi – che verranno spiegati in questo articolo. 

Vi sono infatti diverse casistiche, ciascuna di esse con procedure ben definite e costi diversi. 

Nelle prossime sezioni analizzeremo quindi le procedure per effettuare una voltura a norma di legge, la documentazione necessaria da presentare agli uffici preposti e il dettaglio dei costi, suddivisi per area di competenza. 

Voltura autoveicolo usato: come fare?

Il primo documento fondamentale per procedere con la voltura è l’atto di vendita: questo documento dovrà essere firmato dal venditore, e dovrà essere registrato entro 60 giorni dalla data in cui è stata apposta la firma. 

La verifica della firma può essere fatta recandosi un ufficio predisposto del Comune, ma questo passaggio dovrà essere svolto dal venditore. Tuttavia, il modo più semplice è quello di delegare la verifica al PRA o alla Motorizzazione Civile, da cui comunque sarà necessario recarsi per i prossimi passaggi. 

L’atto di vendita regolare dovrà infatti essere portato al PRA – il Pubblico Registro Automobilistico – che ne verificherà l’autenticità e procederà a rilasciare il Certificato di Proprietà Digitale. Dal 2015 infatti il Certificato di Proprietà cartaceo non esiste più, e viene quindi solo rilasciata una copia del certificato digitale. 

Una volta ottenuto il Certificato di Proprietà Digitale bisognerà recarsi alla Motorizzazione Civile per l’aggiornamento del libretto, ovvero la Carta di Circolazione

A seguito di un aggiornamento delle norme vigenti da Gennaio 2020, la Carta di Circolazione ha preso il nome di DU, ovvero il Documento Unico di Circolazione e Proprietà del Veicolo. Questo documento avrà quindi doppio valore: carta di circolazione e certificato di prorpietà. 

Voltura autoveicolo usato: che documenti servono? 

Per lo svolgimento di una voltura servono diversi documenti, ed è bene tenere sempre a mente la seguente lista per evitare di dover tornare più volte presso gli uffici preposti: 

  • Documento di identità e codice fiscale di venditore ed acquirente, sia originali che fotocopie
  • Carta di Circolazione del veicolo, ovvero il documento fondamentale per circolare, che dev’essere sempre presente all’interno del veicolo. Rilasciata dalla Motorizzazione, contiene i dati del proprietario e le caratteristiche tecniche del veicolo. 
  • Certificato Di Proprietà Digitale (o cartaceo se risale a prima del 2015). Questo documento non è necessario alla circolazione, ma risulta fondamentale per attestare la proprietà del veicolo, ed è quindi bene conservarne sempre una copia o l’originale in caso di documento cartaceo. 
  • Atto di vendita con firma autenticata

Nel caso in cui la voltura venga svolta da un delegato per una parte terza, sarà necessaria una delega firmata dall’effettivo acquirente o venditore insieme al suo documento di identità. É possibile trovare il modello di delega al seguente link.

Una dichiarazione aggiuntiva verrà invece richiesta nel caso in cui l’indirizzo di residenza sia diverso da quello indicato sul documento di identità. Di solito, questo tipo di documento viene rilasciato dal Comune. 

Attenzione a non presentarsi agli uffici solo con delle fotocopie! Tutti i documenti devono essere in formato originale, validi e leggibili, insieme anche alle copie degli stessi. 

Il modello TT2119 viene fornito gratuitamente al PRA o alla Motorizzazione, ma è possibile trovarlo anche online a questo link

Voltura autoveicolo usato: quanto costa? 

Per effettuare una voltura regolare il costo si aggira attorno ai 500 euro, comunque non meno di 230 euro. Questa stima comprende: 

– IPT, ovvero l’Imposta Provinciale di Trascrizione che varia a seconda dei kilowatt del veicolo. É possibile identificare il costo dell’IPT per il proprio veicolo su questa lista. 

Emolumento ACI, che ha un costo fisso di 27 euro

Diritti della Motorizzazione Civile, ovvero 10,20

– L’Imposta di Bollo per la resgistrazione al PRA, che ha un costo di 32 euro

– L’Imposta di Bollo per l’aggiornamento della carta di circolazione, che ha un costo di 16 euro

Il costo fisso risulta quindi di 85,20 euro, e si compone delle marche da bollo e gli emolumenti per l’ACI e la Motorizzazione Civile. L’importo minimo dell’IPT è di 150,41 euro, che si applica per il volume di kilowatt più basso, ovvero 53. 

A seconda dei kilowatt della macchina, l’IPT aumenta fino al 30% sui 150,41 euro minimi per ogni kilowatt aggiuntivo. L’incremento è diverso a seconda della provincia in cui viene svolta la pratica. 

Vi sono alcune categorie esenti dal pagamento dell’IPT, ma sarà necessario per alcune fare richiesta. Ad esempio, i motocicli non d’epoca non devono pagare l’imposta. Altri esempi sono: 

  • Particolari categorie di persone con disabilità
  • Associazioni di volontariato

Alcune categorie di veicoli presentano invece un’IPT ridotta, come ad esempio i veicoli storici o alcune tipologie di veicoli speciali. Per accertarsi di avere i requisiti è necessario recarsi a un ufficio preposto e presentare richiesta. 

Voltura autoveicolo usato: conviene il fai da te? 

Le agenzie di pratiche automobilistiche richiedono una provvigione sulla voltura di un autoveicolo, a fronte però di un disbrigo della pratica più semplice e meno macchinoso

I costi di un’agenzia si aggirano tra i 100 ed i 150 euro, che risulta una spesa considerevole se aggiunta ai costi già moderatamente alti di un passaggio di proprietà. 

La scelta tra fai da te e agenzia dipende dalle esigenze delle parti: nel caso in cui il tempo sia poco e si voglia sbrigare la pratica con comodità, è meglio recarsi ad un’agenzia di pratiche automobilistiche presente sul territorio, anche perchè così si avrà la certezza di una pratica svolta senza errori. 

La lista delle agenzia di pratiche automobilistiche è reperibile a questo link.

Voltura autoveicolo usato: chi deve pagare il bollo? 

Il bollo – ovvero la tassa di circolazione – è in capo al proprietario effettivo del veicolo, fedele alla registrazione sul PRA. In caso di voltura quindi, la conseguenza più logica è che il pagamento del bollo spetti al nuovo proprietario. 

Per comprendere meglio le responsabilità di parte venditrice e acquirente è necessario comprendere il meccanismo del bollo. Della durata di un anno, questa tassa può essere pagata entro un mese dalla data di scadenza. Un bollo con scadenza al 31 Marzo risulterà valido quindi fino al 30 Aprile, finestra temporale in cui è possibile pagarlo. 

É bene quindi distinguere le casistiche: bollo scaduto e bollo non scaduto

Nel caso in cui il veicolo subisca il passaggio di proprietà entro l’ultimo giorno utile per pagare il bollo sarà in nuovo proprietario a doversi accollare la spesa, ma le cose cambiano dal momento in cui il bollo risulta scaduto. 

Il vecchio proprietario dovrà infatti pagare il bollo dell’autoveicolo che sta vendendo solo nel caso in cui il bollo sia scaduto da oltre un mese in sede di autenticazione dell’atto di vendita. Questo perchè il bollo risultava scaduto già prima che l’auto venisse venduta. 

Nel caso in cui ci si dovesse recare in un’agenzia di pratiche auto, saranno gli incaricati ad indicare la parte a cui spetta il pagamento del bollo. 

Voltura autoveicolo usato di un defunto: come fare? 

Se si entra in possesso di un veicolo appartenuto a una persona defunta, sarà a cura del nuovo intestatario registrare prima di tutto l’atto di accettazione dell’eredità al PRA. Questo passaggio dovrà essere fatto entro 60 giorni dalla redazione dell’atto. 

Bisognerà in secondo luogo recarsi agli uffici della Motorizzazione Civile per chiedere l’aggiornamento della carta di circolazione, e quindi procedere con i passaggi elencati in precedenza come se si trattasse di una voltura “normale”. 

I costi e i documenti sono infatti uguali, e cambieranno solo: 

  • L’Atto di Accettazione dell’Eredità, che andrà a sostituire l’atto di vendita
  • Il modello NP3B (che andrà ad aggiungersi al modello TT2119), che servirà ad indicare i dati anagrafici della persona defunta. Questo modello è reperibile al seguente link.

Voltura autoveicolo usato: se c’è un fermo amministrativo? 

Bisogna fare particolarmente attenzione ai veicoli che presentano un fermo amministrativo, e soprattuto conoscere questo stato prima dell’acquisto. La legge italiana infatti non vieta la vendita di un veicolo su cui è presente un fermo, e risulta quindi fondamentale verificare. 

Se si acquista un’auto con fermo amministrativo bisogna tenere a mente che la vettura non può circolare. Sebbene il debito verso la pubblica amministrazione non viene sollevato dal venditore in sede di cessione del veicolo, l’acquirente d’altro canto se ne fa carico. 

Potrebbe risultare conveniente per entrambe le parti volturare un veicolo in stato di fermo amministrativo. L’acquirente andrebbe a comprare un veicolo alla metà del prezzo facendosi carico del pagamento del fermo mentre il venditore andrà a liberarsi del gravame, accordandosi con l’acquirente. 

Sia acquirente che venditore dovranno però fare attenzione: il primo dovrà essere ben a conoscenza delle implicazioni di un fermo amministrativo, mentre il secondo dovrà assicurarsi di vendere la propria auto a una persona che si farà effettivamente carico della spesa prima di immettere il veicolo in circolazione. 

Voltura autoveicolo usato: quali sanzioni si rischiano? 

Nel caso in cui un atto di vendita o un’accettazione di eredità non venissero registrati al PRA entro 60 giorni, le sanzioni risultano salatissime: si parte dai 353 euro fino a un massimo di 1762 euro, nonchè il ritiro immediato della Carta di Circolazione. 

Per evitare questo tipo di provvedimento anche dopo la scadenza, sarà necessario chiedere ilravvedimento operoso, che applica comunque sanzioni in base all’IPT ma in misura minore a seconda dei giorni di ritardo. 

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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