Zona gialla: ecco quali negozi dicono addio al Green Pass!

Mentre sempre più regioni passano in zona gialla, il governo prepara l'uscita dall'emergenza. Da febbraio diversi negozi non chiederanno più il Green Pass.

L’ondata di Coronavirus che ha investito l’Italia durante il periodo delle festività natalizie ha fatto registrare nuovi record di casi ovunque nel paese. Con picchi di quasi 200.000 contagi al giorno, questa quarta ondata ha nuovamente messo alla prova il sistema sanitario nazionale e mandato diverse regioni in zona gialla. 

Le restrizioni si sono però presto estese a tutto il paese, costringendo tutti a indossare le mascherine anche all’aperto, e a utilizzare le FFP2, i dispositivi di protezione più efficaci, in determinati spazi pubblici. Ora però sembra che, almeno in alcune regioni, la pandemia abbia raggiunto il proprio picco e che i casi siano pronti a calare. 

Il governo sta quindi elaborando alcune norme che garantiscano l’uscita dalla quarta ondata, che si affiancheranno alle misure stringenti prese durante l’inverno. Tra queste ci sarà una lista di negozi e attività commerciali nelle quali, dal primo febbraio, non sarà più necessario mostrare il Green Pass per accedere. 

Tra le altre novità che il governo sta studiando c’è anche il ritorno dell’indennità di malattia in caso di quarantena. Il fondo per questa misura è scaduto da tempo, ma l’alta contagiosità della variante Omicron ha messo in isolamento moltissime persone, che sono state costrette nel migliore dei casi allo smart working o a consumare le proprie ferie. 

La campagna vaccinale intanto fa registrare ottimi risultati, con molte regioni che si stanno avvicinando al 90% degli over 5 vaccinati almeno con una dose. Il merito è anche dell’obbligo vaccinale imposto a tutti gli over 50. 

Zona gialla, la pandemia sta raggiungendo il picco

L’ondata di Coronavirus verificatasi tra l’autunno e l’inverno ha fatto registrare un numero record di contagi. Tra la coda della variante delta e l’arrivo a dicembre della variante omicron, il Covid è tornato di prepotenza a farsi sentire e ha causato un ritorno ad alcune precauzioni per evitare che la situazione degenerasse. 

La contagiosità di omicron, unita alla maggiore capillarità dei tamponi effettuati, ha portato i casi a decuplicarsi in meno di un mese, arrivando nelle giornate peggiori a far segnare oltre 200.000 contagi. Se si considera che il picco precedente a questa ondata si era verificato durante la seconda ondata, nell’autunno 2020, ed era di poco più di 40.000 casi, si può facilmente capire quanto il coronavirus abbia aumentato la propria contagiosità. 

Nonostante questo vertiginoso aumento dei casi, le misure prese dal governo non sono state altrettanto rigide. Niente lockdown e niente zone rosse, questo perché il sistema sanitario è stato messo meno sotto pressione che in passato.

Il numero di ricoverati si è mantenuto relativamente sotto controllo, quantomeno rispetto al 2020. A testimonianza di questo miglioramento c’è il numero delle vittime, che nella seconda ondata aveva sfiorato le mille al giorno, mentre durante la quarta ha a malapena superati i 300 morti in 24 ore. 

Questo risultato è stato reso possibile da due fattori: il primo è la minor gravità della malattia causata dalla variante omicron. Il secondo, più importante, è stata la campagna vaccinale. Grazie ai vaccini buona parte della popolazione ha potuto proteggersi dalle conseguenze più gravi della malattia, e subire soltanto sintomi lievi senza dover ricorrere al ricovero in ospedale. 

Ora i dati riportano che, seppur lentamente, anche la quarta ondata si sta esaurendo. L’incidenza dei casi sta calando, e sembra che quasi tutte le regioni abbiano ormai superato il picco della pandemia. Probabilmente per un paio di settimane, ricoveri e vittime non caleranno allo stesso ritmo, ma se i casi rimarranno sotto controllo, tutti i dati dovrebbero tornare alla normalità in breve tempo. 

Zona gialla, quando scadono le misure per il 2022

Per tenere sotto controllo la pandemia ed evitare un nuovo lockdown, il governo ha implementato una serie di misure che si sono susseguite per tutto l’autunno e l’inverno. Prima è toccato al Green Pass obbligatorio sul lavoro, poi al Green Pass rafforzato, alle mascherine all’aperto e infine all’obbligo vaccinale. 

Tutte queste misure hanno però una data di scadenza naturale, che arriva per tutte nel 2022. Potranno comunque essere prorogate in caso la pandemia si aggravi nuovamente, ma nei piani del governo queste date dovrebbero rappresentare una tabella di marcia per l’uscita dall’emergenza e per il ritorno alla normalità che ormai manca da due anni. 

La prima data da segnarsi è l’inizio del mese di marzo del 2022. In questo periodi infatti terminerà l’ultima proroga dello stato di emergenza. L’Italia è in emergenza ormai da due anni, e questo comporta che in questo periodo la protezione civile ha avuto ampie libertà di azione, e il governo ha potuto spendere in debito per supportare le persone e le attività più colpite dalla crisi causata dalla pandemia. 

La fine dello stato di emergenza sarà comunque legata alla situazione dei vaccini. L’impianto straordinario della campagna vaccinale e la struttura commissariale del generale Figliuolo necessitano dello stato di emergenza per agire in totale libertà.

Dal 31 gennaio poi dovrebbero riprendere le attività delle discoteche e delle sale da ballo, che erano state sospese in vista del picco dei casi da variante omicron. A seguire questa misura ci saranno le nuove norme sul Green Pass che entreranno in vigore dal primo di febbraio. 

Esteso fino a fine marzo invece l’obbligo ci impiego della mascherina FFP2 per tutte le zone, bianca inclusa, per gli spettacoli al chiuso o all’aperto in teatri, cinema, sale da concerto, locali di intrattenimento e musica dal vivo, nonché stadi e impianti sportivi. Per evitare speculazioni il prezzo di queste mascherine è stato calmierato a 0,75 euro l’una. 

Zona gialla, da febbraio niente più Green Pass in questi negozi

Le novità più importanti riguardo il Green Pass arriveranno però dal decreto che il governo sta elaborando proprio in queste ore. La certificazione verde che ha scandito fin dall’estate del 2021 le vite degli italiani subirà una modifica e un alleggerimento. Queste norme seguono il principio di garantire a tutti e in qualsiasi momento l’accesso ad alcuni beni di prima necessità. 

Dal primo febbraio non servirà più il Green Pass per accedere agli alimentari, ai supermercati e ai mercati. Tutta la vendita di alimentari al dettaglio sarà accessibile a chiunque, dai supermercati alle macellerie alle pescherie, fino ai mercati rionali e ai negozi degli ambulanti. Stessa norma si estende anche ai negozi per animali. Farmacie ed ottici, come tutti i negozi che vendono beni per la pulizia e la cura della persona, sono un’altra categoria che sarà completamente esentata dalla necessità di richiedere il Green Pass ai clienti. 

Allo stesso modo non sarà più richiesto il Green Pass o un tampone negativo per accedere ai luoghi di cura e agli ospedali. Questa decisione segue la notizia della donna incinta respinta al pronto soccorso dell’ospedale San Pietro di Sassari in Sardegna, la quale ha poi abortito nel parcheggio dell’ospedale. 

Infine, anche edicole, cartolerie, librerie e tabaccai saranno accessibili senza Green Pass. Accesso libero anche ai negozi che vendono combustibili per stufe e camini, così come sarà sempre possibile fare benzina. 

Se da una parte la certificazione verde si alleggerisce, dall’altra si inasprisce con alcuni esercizi commerciali e uffici che dovranno assicurarsi che i clienti siano in possesso del Green Pass rafforzato, che si ottiene soltanto vaccinandosi. 

Si tratta di parrucchieri ed estetisti, che dovranno cominciare a verificare il Green Pass dei clienti dal 20 gennaio. Mentre dal primo di febbraio anche accedere agli uffici postali, gli uffici pubblici e le banche sarà possibile solo con il super Green Pass. 

Zona gialla, torna l’indennità da malattia per la quarantena?

Una delle caratteristi peculiari di questa ondata è stata l’enorme quantità di persone che si sono ritrovate isolate in casa, perché contratto stretto di un positivo. Persone senza sintomi da Covid-19, senza un tampone positivo, che però sono state costrette a rimanere isolate per giorni, impossibilitate ad andare al lavoro.

Questa situazione si è verificata nel momento peggiore. Per un periodo infatti il governo aveva garantito che chi doveva rimanere isolato in questo modo potesse usufruire in via straordinaria dell’assenza dal lavoro per malattia. Ma il fondo che doveva sostenere questa misura si è esaurito prima che la quarta ondata raggiungesse il suo picco. 

Ora si sta riparlando di un ritorno di questa misura. Il problema però sarebbe nei costi. Il decreto sostegni che il governo dovrebbe varare entro giovedì ha infatti una portata molto limitata, attorno a 1,2 miliardi di euro, che non basterebbero a garantire la malattia per gli isolati. 

Zona gialla, l’obbligo per i cinquantenni spinge i vaccini

La campagna vaccinale ha ripreso nuovo slancio, grazie soprattutto all’obbligo per gli ultra cinquantenni. È proprio la fascia 50-60 a trainare le nuove prime dosi, assieme ai bambini sotto gli undici anni che prima non potevano vaccinarsi. Con un ritmo mi 50.000 prime dosi al giorno minimo, il traguardo di vaccinare il 90% della popolazione è ormai molto vicino. 

Se si considera la fascia d’età over 12 l’obiettivo è già stato raggiunto, con oltre il 90% di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. L’effetto della campagna vaccinale è stato evidente in questa ondata, dove non solo i morti e i ricoveri si sono mantenuti sotto controllo, ma hanno riguardato in buona parte persone non vaccinate. 

A trainare la campagna sono ancora le terze dosi, che viaggiano ad un ritmo di mezzo milione di somministrazioni al giorno ormai da un mese. La copertura con la dose booster è fondamentale per raggiungere un’adeguata protezione anche dalla variante omicron, che è in grado di aggirare la vaccinazione semplice. Ad essere vaccinati con la terza dose sono ormai più di 27 milioni di italiani il 46% della popolazione

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