Cosa sono i farmaci betabloccanti contro l’ansia e perché anche Robert Downey Jr li usa

I farmaci betabloccanti sono utilizzati per la cura delle malattie cardiovascolari, ma possono essere utili anche contro l'ansia. Ecco cosa sono.

Robert Downey Jr ha vinto il suo primo Premio Oscar come attore non protagonista per il ruolo di Lewis Strauss nel film Oppenheimer, grande successo di Christopher Nolan. Lo stesso ruolo è valso all’attore anche un Golden Globe. Proprio mentre riceveva il suo premio, l’8 gennaio 2024, Robert Downey Jr ha rivelato di assumere farmaci betabloccanti per alleviare i sintomi dell’ansia.

In realtà, si tratta di medicinali per il trattamento e la prevenzione di diversi tipi di malattie cardiovascolari. Tuttavia, la loro azione di contrasto dell’adrenalina – che ha un effetto rilassante sul corpo – rende i farmaci betabloccanti molto efficaci anche contro i sintomi dell’ansia.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. 1.

    Cosa sono i farmaci betabloccanti? A cosa servono e come funzionano

  2. 2.

    Quali sono gli effetti dei betabloccanti?

  3. 3.

    I farmaci betabloccanti contro l’ansia: ecco perché Robert Downey Jr li usa

Cosa sono i farmaci betabloccanti? A cosa servono e come funzionano

I farmaci betabloccanti sono una categoria di farmaci utilizzati su prescrizione medica per il trattamento di malattie cardiovascolari.

Il nome deriva dall’azione di questi farmaci, che bloccano i recettori β, impedendo l’effetto di adrenalina e noradrenalina. Contrastando questi ormoni, i betabloccanti aiutano a ridurre la forza di contrazione del cuore e la frequenza cardiaca. I betabloccanti sono venduti in forma di pastiglie e, in casi più rari, di colliri.

In generale, i betabloccanti sono impiegati nel trattamento di:

  • ipertensione arteriosa

  • aritmie cardiache

  • insufficienza cardiaca

  • infarto del miocardio

  • glaucoma

  • tireotossicosi

  • tremore essenziale

  • alcune forme di emicrania

  • ansia

Esistono diversi betabloccanti, a seconda della loro azione e della patologia che contrastano. Ci sono tre tipi di recettori β-andrenergici, che interagiscono con l’adrenalina:

  • β1, che si trovano nel cuore, nei reni e negli occhi

  • β2, che sono localizzati a livello della muscolatura liscia arteriolare, genito urinaria, gastrointestinale e bronchiale, della muscolatura scheletrica, del fegato e dei mastociti. I ricettori β2 producono anche l’insulina

  • β3, localizzati nel tessuto adiposo

I farmaci betabloccanti possono essere selettivi, ovvero agiscono solo sui recettori β1 del cuore, oppure non selettivi. Ne esistono di quattro tipi:

  • betabloccanti di prima generazione, che agiscono sui recettori β1 e β2

  • betabloccanti di seconda generazione, che sono selettivi e agiscono principalmente sui recettori β1

  • betabloccanti di terza generazione con effetti aggiuntivi, che agiscono sui recettori β1, β2 e sui vasi sanguigni

  • betabloccanti di terza generazione con effetti e β1 selettivi, che agiscono esclusivamente sui recettori β1 e hanno anche altri effetti come l’azione antipertensiva

Quali sono gli effetti dei betabloccanti?

I farmaci betabloccanti, inibendo l’azione dell’adrenalina, hanno un effetto rilassante. Agiscono a livello cardiaco e in particolare:

  • riducono la frequenza cardiaca

  • rallentano la conduzione atrio-ventricolare

  • riducono le contrattilità del miocardio

Normalmente, i pazienti che seguono terapie con betabloccanti non soffrono di particolari effetti collaterali. Tuttavia, in alcuni casi, possono presentarsi degli effetti avversi, tra cui:

  • vertigini

  • stanchezza

  • broncocostrizione e conseguente difficoltà a respirare

  • battito cardiaco rallentato

  • vista offuscata

  • ipotensione acuta

  • disturbi gastrointestinali

  • disturbi del sonno

  • calo del desiderio sessuale

  • depressione

  • crampi muscolari

  • eruzioni cutanee

  • alopecia

I farmaci betabloccanti contro l’ansia: ecco perché Robert Downey Jr li usa

Per la loro azione di contrasto all’adrenalina, i farmaci betabloccanti possono essere ottimi alleati per combattere alcuni sintomi legati al disturbo d’ansia. Per esempio, i betabloccanti sono efficaci contro la tachicardia tipica degli attacchi di ansia e possono aiutare chi li assume a rilassarsi.

È per questo motivo che, la sera dei Golden Globes, l’attore Robert Downey Jr ha assunto un betabloccante. Quando è stato chiamato sul palco per ritirare il premio come Miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Lewis Strauss in Oppenheimer, l’attore premio Oscar ha detto:

Ho appena preso un betabloccante, quindi parlare sarà un gioco da ragazzi.

Il propranololo, meglio conosciuto come Ideral, è il betabloccante più utilizzato per trattare i sintomi dell’ansia. Infatti, è efficace contro i tremori, la tachicardia e la sudorazione eccessiva.

Nonostante si tratti di un farmaci principalmente impiegati per il trattamento delle malattie cardiache e dell’ipertensione, in alcuni casi il medico può prescriverne l’assunzione per alleviare i sintomi fisici dell’ansia. Si tratta di situazioni particolari, come discorsi in pubblico, colloqui importanti o, nel caso di Robert Downey Jr, il ritiro del premio ai Golden Globes.

Tuttavia, si tratta di casi speciali e non di un vero e proprio trattamento. Infatti, negli Stati Uniti la Food and Drug Administration non approva il trattamento dell’ansia con farmaci betabloccanti.

Bianca Papasodero
Bianca Papasodero
Redattrice, classe 1999. Creativa, determinata e curiosa, ho tante passioni: dai libri di tutti i generi al beauty, dall'astrologia alla musica, dall'arte allo spettacolo. Sono da sempre affascinata dal mondo della comunicazione e per questo mi sono laureata in Comunicazione, media e pubblicità all'università IULM di Milano. La passione per la materia mi ha spinto a continuare gli studi e mi sono iscritta al corso magistrale di Editoria, culture della comunicazione e della moda dell'Università degli Studi di Milano. Sono un'avida lettrice e un'appassionata di storie da che ho memoria. Per me scrivere è sempre stato un conforto e il mio sogno nel cassetto, fin da bambina, è farne una professione. Il mio motto è speak your mind
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