Acqua condominiale, ecco come funziona la ripartizione delle spese

La ripartizione delle spese dell'acqua è un argomento molto diffuso. Scopri di più su come funziona.

La ripartizione delle spese per l’acqua condominiale è un’operazione da effettuare almeno ogni anno tra i vari condomini, affinché questi possano convivere nello stesso edificio in maniera corretta e civile. Tali spese vengono anticipate dal condominio ai vari fornitori per essere successivamente ripartite tra gli utenti del condominio.

Conoscere in che modo devono essere conteggiate tali spese e cosa stabilisce la nostra legislazione a riguardo, è fondamentale per essere sicuri che l’amministratore condominiale applichi in maniera congrua e corretta i criteri per stabilire quali costi addebitarci ogni anno.

Ecco come funziona la ripartizione delle spese dell’acqua

La ripartizione delle spese per l’acqua condominiale dipende dalle norme stabilite dal regolamento condominiale e dalle leggi vigenti in materia. Tuttavia, ci possono essere alcune variazioni in base ai diversi regolamenti condominiali o alle decisioni prese dalla maggioranza dei condomini durante l’assemblea condominiale.

Solitamente, il proprietario è tenuto a pagare le spese dell’acqua anche se l’appartamento non è occupato, poiché essenziali per il benessere e la manutenzione dell’intero edificio. Si noti quindi che la ripartizione viene effettuata in considerazione dei millesimi. In pratica, ognuno paga a seconda della grandezza del proprio appartamento.

Altri modi di gestione dei costi dell’acqua condominiale

Per gli spazi privati invece, ovvero i vari appartamenti, la regola generale è che bisogna ripartire le spese dell’acqua condominiale nel modo più corretto possibile, in relazione ai consumi effettivi di ogni unità immobiliare. Per fare ciò si utilizzano dei contatori individuali, posti quindi in ciascun appartamento, al fine di conteggiarne precisamente il consumo di acqua. Tuttavia, bisogna distinguere due casi:

  1. 1.

    Abitazioni con riscaldamento autonomo: è un impianto di riscaldamento che serve una singola unità immobiliare ed è costituito da una caldaia o una pompa di calore, radiatori o pannelli radianti e tubazioni che consentono il trasporto dell’acqua calda.

  2. 2.

    Impianto centralizzato: c’è una sola caldaia o una centrale termica che riscalda l’acqua per tutto il condominio. Questa acqua viene poi distribuita attraverso un sistema di tubature che raggiunge ogni singolo appartamento.

Nel primo caso si mette in casa un unico contatore che indica solo il consumo dell’acqua fredda. Nel secondo caso invece si mettono due contatori ovvero uno per misurare il consumo di acqua calda e l’altro per misurare il consumo di acqua fredda. Ogni anno quindi i condomini devono comunicare la lettura del proprio contatore – il quale permette di monitorare costi eccessivi dei consumi condominiali – all’amministratore.

Ripartizione acqua sanitaria quando sono presenti i due contatori

Il Codice civile stabilisce senza possibilità di fraintendere, che nel momento in cui negli appartamenti sono presenti questi strumenti di conteggio, la ripartizione delle spese deve necessariamente essere calcolata tramite essi. Quindi, se nel condominio alcuni volessero utilizzare una metodologia diversa, è necessaria l’unanimità: una votazione di maggioranza non basterebbe.

Tenendo conto di quanto detto, la spesa deve essere sempre calcolata in maniera proporzionale al valore della proprietà per rendere chiaro chi e quanto paga delle spese dell’acqua. Si presuppone quindi che in ogni caso, gli appartamenti adibiti a famiglie numerose, più grandi degli altri, siano caratterizzati da consumi maggiori.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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