Pfizer vuole la quarta dose, Bassetti: “Fuori luogo!”

Il CEO della Pfizer vuole la quarta dose, ma Bassetti non ci sta: "è gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino, come esperti!"

Secondo la casa farmaceutica Pfizer, considerato l’innalzamento della curva dei contagi, ammette che sarà necessaria una quarta dose di vaccino per riuscire ad ottenere una copertura totale.

Tuttavia, il Governo ha già deciso che da giugno verrà revocato l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, i lavoratori delle Rsa e per il comparto della difesa. Come verrà gestita stavolta la campagna vaccinale? 

Una giusta domanda alla quale, purtroppo, ancora non sappiamo dare una risposta. Ad ogni modo, così come accadde durante la prima campagna vaccinale, il Governo dovrà ricominciare da capo.

Dal momento in cui a partire dalla scadenza dello stato di emergenza il Comitato tecnico scientifico avrà esaurito la sua funzione, a gestire la campagna vaccinale sarà il Ministro della salute, Roberto Speranza, e un’unità operativa provvisoria.

Proprio in questo articolo abbiamo accennato all’improvvisa impennata di contagi in Cina:

“Solamente oggi in Cina sono stati registrati 4.051 nuovi casi e, dopo oltre un anno di pandemia, si sono registrati i primi due morti per covid.”

Proprio a causa di questa nuova impennata di contagi, la Pfizer si riorganizza e pensa alla nuova quarta dose di vaccino. Nel frattempo, in Italia si pensa già all’abolizione del Green Pass e alla revoca dell’obbligo vaccinale. Ecco cosa ne pensa il colosso farmaceutico.

Pfizer pensa alla quarta dose di vaccino per tutti. Ecco perché

La pandemia non è ancora finita e a dirlo sono i numeri. Purtroppo, nonostante le restrizioni tutt’ora in vigore, la curva continua a salire. Però anche grazie alle vaccinazioni, nonostante i contagi siano in aumento, a ridursi sono le ospedalizzazioni.

La situazione, quindi, al momento sembra essere sotto controllo.

Tuttavia, secondo le previsioni di Pfizer, in autunno potremmo non essere più coperti e bisogna armarsi per correre ai ripari. A comunicarlo e proprio il CEO della Pfizer, Albert Bourla, annuncia l’arrivo della quarta dose per tutti, non solo per i soggetti fragili, immunodepressi e a rischio.

Secondo i dati della Food and Drug Administration

“la dose booster ha permesso di ridurre i numeri dei decessi e ricoveri in ospedale”

Certamente, non è stato ancora deciso nulla ed il nostro Governo, al momento, sembra essere impegnato in altre vicende. Da quando il 24 febbraio è iniziata la crisi ucraina, le faccende politiche interne sono passate in secondo piano, così come anche il Covid ed i contagi.

Ad ogni modo, sempre il CEO della Pfizer ha annunciato che ben presto arriverà un altro vaccino capace di difenderci contro ogni variante:

“Se ci riusciremo, a quel punto potremo tornare alla vita a cui eravamo abituati. Dobbiamo capire che il Covid non sparirà, dovremo imparare a conviverci così come conviviamo con altri virus”

Proprio al fine di riuscire ad inviare le dosi di vaccino in tempo, la Pfizer pensa sia necessario cooperare con la Fda, i Centers for Disease control and Prevention (Cdc) e l’industria farmaceutica.

Tuttavia, la “faccenda Covid” in Italia sembra sia in standby e della quarta dose non se ne parla nemmeno. A rompere il silenzio, però, è Guido Rasi, immunologo dell’Università Tor Vergata di Roma.

Secondo il Paragone il professore, se fino a poco tempo prima alla domanda se tenere o meno il Green Pass si trovava fortemente favorevole al suo mantenimento, adesso invece sembra essersi ricreduto:

“L’immunologo, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata, ora si dice favorevole all’eliminazione del Green Pass e contrario alla quarta dose collettiva in autunno.”

Inoltre, sempre per l’immunologo, adesso è necessario valutare i casi di reinfezione dei pazienti che avevano già contratto il virus. Questi dati saranno disponibili non prima di 4 mesi.

A non essere convinto delle parole del CEO di Pfizer è Matteo Bassetti, il quale sembra essere interdetto e confuso dalle parole di un amministratore delegato che di fatto non è né uno scienziato, né un medico per affermare la necessità di una quarta dose di vaccino. 

Secondo Bassetti, al momento la necessità sembra essere quella di monitorare l’arrivo dei rifugiati ucraini e delle loro condizioni di salute. Molti arrivano nel nostro paese positivi. Proprio per questo motivo vengono tenuti in isolamento e monitorati nei Covid hotel. 

La priorità è quella di riuscire a vaccinarli ed a tenerli sotto osservazione, perché il pericolo dello sviluppo di nuove varianti e di focolai di ritorno è ancora molto alto.

Addio Green Pass, nonostante l’aumento dei contagi!

Ecco le tappe emanate dal governo per l’abolizione del Green Pass.

31 MARZO e 1° APRILE – A partire da questa fatidica data, termina lo stato di emergenza e cominceranno a cadere tutti i tasselli del mosaico. In particolare, sarà revocato l’obbligo di mascherine ffp2 e del green pass base sui mezzi pubblici locale, mentre varrà ancora nei mezzi a lunga percorrenza.

Il green pass base non sarà più necessario per entrare nelle Poste, nelle banche e nei negozi. Anche li stadi torneranno alla massima capienza. Rimane ancora l’obbligo vaccinale per il personale medico e per i lavoratori delle Rsa, mentre viene revocato per i cinquantenni.

Novità anche per quarantene: non sarà più necessario restare in quarantena se si è venuti in contatto con un positivo. Stessa regola varrà anche nelle scuole. Rimarranno in quarantena solo i contagiati.

1° MAGGIO – A partire da questa data cadrà l’obbligo di green pass e mascherina.

Non sarà più necessario indossarla nei luoghi al chiuso. Non sarà necessario possedere il green pass rinforzato per andare in ristoranti e bar al chiuso. Così come non sarà necessario averlo per lo svolgimento delle attività sportive al chiuso, come in palestre o piscine.

15 GIUGNO – Questa data segna la fine dell’obbligo vaccinale per i medici, gli operatori sanitari, per i lavoratori delle Rsa, per il personale scolastico e per il comparto della difesa e della sicurezza. Il suddetto obbligo verrà revocato anche per gli over 50.

30 GIUGNO – A partire da questa data, non sarà più necessario svolgere la propria attività lavorativa da remoto, tranne per chi non lo ritiene necessario.

Proprio in questi mesi, alcune aziende energetiche stanno sperimentando su una buona fetta di lavoratori un nuovo contratto misto, dove l’attività lavorativa sarà svolta il 50% da remoto ed il 50% in presenza.

Molti lavoratori vorrebbero, difatti, mantenere lo smart working ed è proprio per questo che sia i sindacati, sia il governo sono al lavoro per riuscire a sviluppare un nuovo CCNL di smart working. Ne parlo anche in questo articolo, intitolato Come cambia lo Smart Working dal 1° aprile? I dettagli! | Trend Online (trend-online.com)

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