Il Texas Hold’em è ancora la principale tendenza del poker?

Metafora della vita, ma anche punto di sintesi tra capacità strategiche, abilità matematiche e problem solving, il poker è uno dei giochi di carte più

Metafora della vita, ma anche punto di sintesi tra capacità strategiche, abilità matematiche e problem soling, il poker è uno dei giochi di carte più amati di tutti i tempi. Questa pratica ludica dalle antiche origini, inoltre, offre diversi livelli di lettura: un tavolo verde in cui è in corso una partita di poker rappresenta il crocevia di numerosi livelli di approfondimento che attingono alla storia del costume, alle nuove tendenze e alle tecnologie più innovative, fino ad arrivare alle nuove frontiere del gaming online.

Proprio queste ultime, poi, hanno rappresentato per il mondo del poker un importante volano in grado di coinvolgere nuovi giocatori e di dare vita a vere e proprie community di appassionati che, grazie allo streaming, seguono i più importanti tornei online.

Dunque, sì, il poker è parte integrante di tanti aspetti della quotidianità e anche a livello linguistico siamo sempre più abituati ad attingere all’universo semantico e concettuale di questo popolare passatempo: quante volte abbiamo sentito o usato l’espressione “faccia da poker”?

Tutto questo ci porta a considerare questo gioco un condensato di cultura pop in grado, qualche volta, di fornirci informazioni utili sulle dinamiche relazionali e sui cambiamenti a cui va incontro la società. D’altra parte il poker stesso ha conosciuto diverse evoluzioni e continua a cambiare, i giocatori esperti lo sanno bene: in questa disciplina non si smette mai di imparare.

D’altra parte le varianti sono l’esempio più concreto di quanto sia vasta la materia da studiare: la sfida è proprio questa. Tra le formule più gettonate c’è ad esempio il Texas Hold’em: in cosa consiste? Rappresenta ancora la principale tendenza del poker? Lo scopriamo insieme ripercorrendone le principali tappe storiche e facendo il punto sulle sue principali caratteristiche.

In principio era l’As-nas

Quando pensiamo a questo gioco, viene spontaneo il riferimento al poker online e dunque alla sua veste digitale: proprio quest’ultima ha segnato una vera e propria svolta anche per tutti i giochi da casinò che, proprio grazie alle piattaforme virtuali, hanno raggiunto un numero di appassionati sempre maggiore.

Tra queste ne esiste una che risulta essere la più amata, per la varietà di gioco offerta e la sicurezza sulla quale i suoi utenti possono fare affidamento. Giocare a poker su questo sito significa avere l’opportunità di giocare su una piattaforma che permette di accedere alle migliori novità del settore. I loro tornei di Texas Hold’em o Omaha Poker sono famosi e quindi non c’è da stupirsi che siano considerati uno dei siti di poker online più popolari in Italia.

Ma la storia del poker è ben più antica e proprio la nascita delle numerose varianti è legata a doppio filo a particolari momenti storici. A dare i natali a questa pratica ludica, secondo gli storici, sarebbe stato un gioco praticato nell’antica Persia: l’As-nas. Questo gioco sarebbe poi approdato negli Stati Uniti per opera dei marinai provenienti dalla Persia che lo avrebbero insegnato ai coloni Francesi di New Orleans.

Dunque il primo approdo del poker, sebbene nella sua versione più antica è l’America: è qui che questo gioco ha la sua prima collocazione databile e verificata. A darcene conto è l’attore inglese Joe Crowell: nelle sue memorie ci parla di un gioco con 20 carte che coinvolgeva un massimo di 20 partecipanti. E’ il XIX secolo: da new Orleans parte una storia lunga e affascinate, scandita da un complesso sistema di varianti e specialità.

Proprio le principali specialità, che riguardano le regole e la meccanica del gioco, sono nate durante la Guerra di Secessione Americana: il Draw poker, lo Stud poker e il Community Card poker vedono la luce in questo periodo. Nel XX secolo, poi, arriva anche il Seven Card Stud. Più tardi, negli anni ’50, sarà la volta di due nuove specialità del Community Card poker: l’Omaha e il Texas hold’em. 

Il Texas hold’em: la specialità più famosa del Community poker

Prima di andare al cuore del Texas Hold’em, facciamo una panoramica sulla variante a cui appartiene. In generale nel poker quando si parla di variante, si fa riferimento a tutte le forme in cui una specialità può essere giocata. Nel caso del Texas Hold’em, dunque, siamo nell’ambito del Community Card poker. Come indica il nome, questa variante include tutte quelle specialità che prevedono la calata di una vela di carte comunitarie: nello specifico, parliamo di carte che possono essere consultate, ed eventualmente utilizzate, da tutti i partecipanti.

Le carte individuali si chiamano Hole card o Pocket card e sono sempre coperte, quelle comuni, invece, compongono quello che tecnicamente viene definito board. E’ questa la matrice di riferimento del poker alla texana: questa specialità prevede un numero di giocatori che va da due a dieci. Le carte distribuite sono solo due: queste ultime, insieme alle carte comuni distribuite dal dealer durante i vari momenti del gioco, concorrono alla formazione del punteggio di ciascun partecipante.

Poker texano e poker all’italiana a confronto

Abbiamo fatto una panoramica delle macro differenze che distinguono il Texas Hold’em da quello classico all’italiana, entriamo ora nel vivo delle caratteristiche delle due specialità a livello tecnico. Partiamo dal numero di carte: per il Texas Hold’em sono 52 senza i jolly, per il poker classico all’italiana sono 32. Proprio in virtù del diverso numero di carte impiegate, le due specialità prevedono un diverso conteggio dei punti: in quest’ottica Colore e Full hanno una forza diversa.

Nella specialità texana, inoltre, non esiste la gerarchia dei semi e l’ordine delle carte è 2-3-4-5-6-7-8-9-10-J-Q-K-A. Il poker classico, invece, si basa sull’ordine gerarchico dei quattro semi presenti: a parità di punteggio vince il seme più alto nella gerarchia. Nel poker italiano, inoltre, vige l’ordine: 7-8-9-10-J-Q-K-A.

Un’altra sostanziale differenza tra le due formule sta nel fatto che mentre nel poker tradizionale non esiste alcuna possibilità di scoprire o intuire le carte degli avversari, nel Texas Hold’em il board e le carte scoperte aiutano i giocatori a fare delle ipotesi sulla mano in possesso degli altri concorrenti.

D qui deriva un altro sostanziale fattore di gioco che differenzia le due specialità: il bluff. Nel poker all’italiana le carte coperte e le puntate con rilanci illimitati rendono questa pratica più rischiosa poiché non c’è modo di intuire le carte in mano all’avversario, mentre la specialità texana, lasciando alcune carte scoperte, permette ai giocatori di bluffare un po’ di più rischiando, forse, un po’ meno.

La popolarità del Texas Hold’em

Il Texas Hold’em, oggi, è la specialità di poker più praticata al mondo, il suo boom è in parte legato all’uscita nelle sale di “The Rounders”. Questo film del 1998 che vede Matt Damon vestire i panni di Mike Dermott, uno studente di giurisprudenza che si paga gli studi grazie al poker, ha contribuito a diffondere un’immagine diversa del gioco, meno complessa e meno elitaria: ci si può avvicinare al tavolo verde di carte anche da neofita.

E proprio un principiante era Chris Moneymaker, il giocatore che quando nel 2003 vinse 2.500.000 dollari era solo agli esordi della sua carriera. Da allora, anche sulla scia di quello che appassionati e osservatori definiscono “Effetto Moneymaker”, la popolarità del Texas Hold’em ha toccato livelli altissimi, complice anche la grande accessibilità offerta da siti e piattaforme digitali.

La fama internazionale di cui gode questa specialità è dovuta anche al diffondersi di tornei e competizioni internazionali che vedono protagonisti i grandi campioni del poker e richiamano spettatori appassionati in tutto il mondo: questi ultimi, a loro volta, contribuiranno alla diffusione di contenuti anche attraverso i social.

Il poker è un gioco versatile, multisfaccettato e dalle infinite possibilità: la lunga lista di varianti e specialità offre ad appassionati e professionisti l’opportunità di mettersi alla prova con sfide sempre nuove. Una delle specialità più amate dai pokeristi, oltre che la più diffusa, è il Texas Hold’em: affermatasi intorno agli anni ’50 con l’ascesa del Community Card Poker, è una delle formule più popolari sia nei tornei internazionali, che sulle piattaforme digitali.

Imparare tutte le regole di ogni singola variante e apprendere ogni singola specialità, forse non è facile, ma partendo dalla versione a cinque carte per approdare al poker texano è possibile arricchire il proprio background con una gamma di competenze utili a distinguersi sui principali tavoli. Il tutto senza contare i benefici in termini di capacità strategiche, pensiero probabilistico e calcolo matematico, insegnamenti collaterali che il poker offre a chi lo pratica. Provare per credere!

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