Novità sui bonus auto: come ottenere gli incentivi?

Il settore dell'automotive in Italia sta attraversando un momento di crisi nera. Ecco perché il Governo sta per intervenire con nuovi incentivi e bonus auto.

Il settore dell’automotive in Italia sta attraversando un momento di crisi nera dovuta, innanzitutto, al periodo pandemico e poi alla crisi dei chip, spiegabile con la dipendenza attuale dell’Italia e dell’Europa dalla produzione asiatica di microchip, indispensabili proprio per la produzione di qualsiasi tipo di veicolo.

Il Governo Draghi è al lavoro per stabilire un nuovo piano di bonus e incentivi per il settore auto e per favorire la transizione ecologica del settore. Ora che la tutela della biodiversità, dell’ambiente e degli ecosistemi italiani, sono diventati anche principi fondamentali della nostra Costituzione, con le aggiunte apportate agli articoli 9 e 41, anche la transizione ecologica del settore automobilistico sarà sicuramente favorita.

Ma entriamo nei dettagli di questa crisi che il settore automobilistico sta vivendo in Italia e in tutta Europa.

Bonus auto per risollevare il settore automobilistico italiano

Il comparto dell’automotive italiano, fiore all’occhiello del nostro settore industriale, sta vivendo un periodo di fortissima crisi, come hanno dimostrato anche gli ultimi dati Istat, che parlano di un calo di produzione che va dal 10 al 12%.

Ciò deriva sicuramente dal periodo di lockdown passato, ma anche dalla crisi dei chip di cui spesso si parla. Essendo l’Italia (ma l’Europa tutta) dipendente dall’Asia (in particolare da Taiwan) per l’importazione dei chip necessari alla produzione, come spiega dettagliatamente la nostra collega Federica Pace, quando queste fabbriche si sono bloccate a causa del covid, a catena si sono bloccate le produzione di tutta Europa e quindi anche italiane. Urge dunque un nuovo intervento del Governo per il settore, se non si vuol scendere ancora più in basso.

Ed ecco che il Governo sta pensando di introdurre nuovi incentivi e bonus auto, vediamo in cosa consisterebbero.  

In cosa consisterebbero i nuovi bonus auto?

Il governo sta lavorando su un pacchetto di interventi volti a favorire in modo pluriennale il settore automobilistico, sia per superare la crisi in cui ormai riversa, sia per affrontare la transizione ecologica. Si ipotizza che il Governo finanzierà il fondo per i bonus auto con un miliardo all’anno e pare che il Governo Draghi voglia stanziare già il primo miliardo con il decreto volto ad affrontare il caro bollette ed energia.

I bonus auto potranno sotto utilizzarsi sotto forma di sconti in fattura durante l’acquisto di auto a basse emissioni, totalmente elettriche fino ad un prezzo di acquisto massimo di 35mila euro e auto ibride. Un quarto dei fondi è dedicato ad altri tipi di veicoli con emissioni sempre obbligatoriamente comprese tra 61 e 135 grammi per chilometro.

Stando ai dati Istat, la produzione di auto è crollata del 12,3% nel mese di dicembre. Ma anche in questo primo mese del 2022 non è andata meglio: le auto immatricolate sono state 107.814, con un calo del 19,7% rispetto a gennaio 2021 e del 34,8% rispetto a gennaio 2019.

Questi dati sono davvero allarmanti e rischiano di gettare il settore in una crisi ancora più profonda. Proprio per questo il Governo ha deciso di intervenire

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha dichiarato:

“Nonostante le difficoltà sono ottimista sul fatto che nelle prossime settimane presenteremo proposte importanti per incentivare il settore”.

Bonus auto anche in base al reddito?

I bonus auto e gli incentivi concessi dal governo sinora, non sono mai stati collegati al reddito o alla situazione patrimoniale e/o economica dei richiedenti.

Adesso il Governo si starebbe chiedendo se non sia il caso di collegare gli incentivi per le auto elettriche e ibride, anche al reddito.  Una risposta ancora non c’è, bisognerà attendere il decreto legge.

Una cosa pare certa: il Governo finanzierebbe questi bonus auto con un miliardo all’anno per tre anni.

Bonus auto, ecco lo schema potenziale degli incentivi

Con tutta probabilità lo schema che si seguirebbe per gli incentivi, sarebbe il seguente:

  • Per auto con emissioni da 0-20 g/km, sarà possibile ottenere 10.000 euro di incentivo, se si utilizza la rottamazione, 6.000 euro se invece non si utilizza la rottamazione del vecchio veicolo;
  • Per auto con emissioni tra 21-60 g/km; il bonus sarebbe di 6.500 euro se ci si avvalesse della rottamazione. Oppure 2.500 euro senza rottamazione. 
  • Per auto con emissioni tra 61-90 g/km, il bonus sarebbe di 1.750 euro con rottamazione e di mille euro senza rottamazione.
  • Per le auto con emissioni tra 91-110 g/km, il bonus sarebbe 1.500 euro se si utilizza la  rottamazione, 750 euro senza rottamazione.

Il prezzo massimo spendibile per l’acquisto di un veicolo, per usufruire del bonus auto, è 35 mila euro per le auto della fascia 0-60 grammi di emissioni, e 25.000 euro per i veicoli con emissioni tra 61-135.

Quali caratteristiche dovrebbe avere l’auto per essere rottamata e ricevere il bonus auto?

Il veicolo che si vuole rottamare per poter ricevere un bonus auto più elevato, deve avere determinate caratteristiche, vediamole:

  • Deve essere immatricolato da almeno dieci anni;
  • deve essere intestato al beneficiario del bonus da almeno un anno; 
  • può essere intestato anche ad un familiare convivente, purché risulti dallo stato di famiglia.  

Se non si vuol far fare al settore dell’automotive, la stessa fine di quello edilizio, bisogna intervenire subito sui bonus auto, senza perdere altro tempo.

Gli incentivi governativi al settore auto, sia sotto forma di aiuti direttamente alle industrie, sia sotto forma di incentivi agli acquisti, sono tornati tra gli obbiettivi primari del governo.  Le decisioni conclusive non sono ancora state prese, ma potrebbero essere prese a giorni, vista anche la pressione dei sindacati metalmeccanici. 

I bonus auto quali tipi di veicoli riguarderanno?

Questo nodo non è stato ancora sciolto.

C’è chi vorrebbe che gli incentivi fossero dedicati solo alle auto completamente elettriche o le plug in, secondo un piano triennale di aiuti. Chi invece vorrebbe far includere anche le classiche auto a benzina, diesel, gpl o ibride, anche se gli aiuti in questo caso dovessero riguardare solo il 2022.

Staremo a vedere quello che decide il Governo.

Già il Parlamento aveva proposto di introdurre nella manovra finanziaria e quindi, infine, nella legge di bilancio 2022, una parte riguardante proprio i bonus auto. Poi la proposta, rimasta sospesa fino al 21 dicembre, è decaduta per una indisponibilità del Governo Draghi a trattare la questione.

La proposta che il Governo vaglierebbe ora ricalcherebbe lo schema indicato prima, che poi sarebbe quello utilizzato l’anno scorso; gli aiuti avrebbero una durata triennale, con gli incentivi che crescono in maniera inversamente proporzionale rispetto alle emissioni. 

L’incentivo sarebbe comunque vincolato ad uno sconto da parte della concessionaria, la quale dovrebbe praticare uno sconto di mille euro, senza rottamazione e di due mila euro con rottamazione. 

Come abbiamo già accennato prima, c’è una soglia di prezzo da rispettare, al di sopra della quale non c’è alcun bonus auto. La soglia è di di 35 mila euro per le auto della fascia 0-60 di emissioni, e 25 mila euro per la fascia 61-135 di emissione. 

In questo modo si escludono, automaticamente, le fasce medio alte, dal punto di vista del reddito, della popolazione che acquistano auto di gran lunga più costose e di certo non necessitano del bonus

Se poi da quest’anno il bonus auto dovesse essere collegato anche alla situazione reddituale del richiedente, al momento non è dato sapere, ma potrebbe essere un’eventualità.

Ovviamente l’iniziativa termina nel caso in cui terminino i fondi prima di fine anno. Come è probabile che accada, visto che è accaduto anche l’anno scorso. 

Quelle descritte sinora sono solo congetture e ipotesi, è ovvio che la certezza sul contenuto del decreto si avrà solo quando il Governo emanerà il decreto legge sul bonus auto. Per esempio il Governo potrebbe vagliare anche l’idea di inserire i veicoli commerciali elettrici, riducendo magari i contributi per le auto. Tutto si chiarirà meglio con il tempo, ma un tempo sicuramente breve, vista l’asfissia della quale sta soffrendo il mercato dell’automobile nel nostro paese. Prima che muoia, il Governo deve intervenire.  

Redazione Trend-online.com
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