Mutuo, comprare casa diventa più caro! Colpa del tasso fisso

L'inflazione inizia a pesare anche sul mutuo, che si devono stipulare per comprare casa: sulla rata mensile si farà sentire la guerra in Ucraina.

L’inflazione inizia a pesare anche sul mutuo, che si devono stipulare per comprare casa: sulla rata mensile si farà sentire la guerra in Ucraina. I prezzi, in continuo aumento, e le incertezze, legate alla crisi innescata dalla Russia, stanno avendo delle conseguenze dirette sul mutuo di casa: a pagarne le conseguenze dirette sono quanti hanno scelto il tasso fisso, che si basa su Irs. Ricordiamo, infatti, che l’Euris è sostanzialmente il parametro sul quale viene determinato il costo di questi tipi di finanziamento: da gennaio 2022 questo particolare indice è sempre in aumento.

Il mutuo è destinato ad aumentare? Non possiamo dare una risposta che possa andare bene per tutti i nostri lettori: dipende dal tipo di contratto che si è sottoscritto con la banca. E dalla sua durata. Per il momento possiamo solo fotografare quanto sta accadendo: il tasso medio di un mutuo della durata di 20 anni è arrivato all’1,45% nominale e all’1,65% effettivo. Il tutto per una rata pari a 576 euro.

Mutuo: ci dobbiamo spaventare?

Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad una certa volatilità dell’Irs. L’indice a 20 ha subito, dalla fine dello scorso anno, molte variazioni: a dicembre 2021 si era fermato sullo 0,30%, mentre a febbraio è balzato all’1%. Dopo lo scoppio del conflitto è nuovamente sceso andando ad attestarsi su uno 0,86%. Quando vengono calcolati i tassi di interesse del nostro mutuo, soprattutto quelli a tasso fisso, viene fatto in base all’andamento del costo del denaro nel corso del mese precedente. Ad aprile gli esperti prevedono una muova crescita. Al contrario, almeno per il momento, non hanno ancora subito gli effetti della situazione i tassi variabili. Quindi chi ha sottoscritto un mutuo con questa formula, per il momento, sembrerebbe più fortunato.

Discorso diverso, invece, è per quanti devono sottoscrivere un mutuo a tasso fisso. Per il momento è ancora possibile riuscire a trovare delle offerte con un Taeg, Tasso annuale effettivo globale, che sia inferiore all’1,5%. Questo significa che, sottoscrivendo un mutuo ventennale di 100.000 euro, si riuscirebbe ancora a spuntare una rata da 480 euro. I mutui a tasso variabile, che sono basati sull’Euribor, per il momento continuano a rimanere stabili. Da inizio anno il tasso medio è pari allo 0,64%: su un prestito da 100.000 euro la rata mensile sarà pari a 533 euro.

Mutuo, il tasso fisso diventa più caro!

Questo non sembra il momento giusto per comprare casa con un mutuo. Se si decide di optare per il tasso fisso, al momento, ci sono poche agevolazioni che vanno incontro agli acquirenti. Nel corso degli ultimi mesi sono arrivate alcune misure emergenziali, che hanno portato alcune novità soprattutto per i giovani con meno di 36 anni. A dare qualche grattacapo ai diretti interessati, però, adesso si mettono i Taeg. Per il momento il mutuo a tasso fisso più vantaggioso sembra essere quello stipulato con un Taeg al 2%: qualche volta si riesce a spuntare l’1,5%, ma si deve essere fortunati. In questo caso, però, sarà necessario provvedere a fare i conti con l’aumento dell’Eurirs: secondo molti osservatori dovremmo aspettarci degli aumenti.

Le stime, che stanno arrivando nel corso delle ultime settimane sui mutui trentennali, parlano di un aumento dello 0,6% da inizio anno. Guardando al futuro, gli interessi annui sui mutui potrebbero continuare a crescere, arrivando a toccare quota 0,75%. A questo punto è importante segnalare un fatto: questi aumenti riguarderanno solo i nuovi richiedenti. Chi il mutuo lo ha già sottoscritto, non dovrebbe subire aumenti, sempre che abbia optato per il tasso fisso. Il problema coinvolgerà unicamente quanti sono in procinto di comprare casa: il rischio di questa situazione è che venga ridotto l’apporto ai finanziamenti alle famiglie, andando a colpire anche quelle più giovani. La conseguenza potrebbe essere quella di abbassare notevolmente le richiesto e frenare la costituzione di nuovi nuclei indipendenti.

Mutuo, i più penalizzati saranno i giovani

Inutile negarlo, i più penalizzati da questa situazione rischiano di esserlo i giovani, che generalmente tendono a ricorrere al mutuo per acquistare casa. Ma non solo: lo richiedono per una quota sensibilmente maggiore rispetto a quella dei loro genitori. Ricordiamo che il Decreto Sostegni bis ha portato dal 50 all80% la garanzia pubblica riservata ai giovani con meno di 36 anni. Per accedervi i diretti interessati devono avere un Isee inferiore ai 40.000 euro: questa misura ha aperto la possibilità di sottoscrivere un mutuo a molti giovani, che in passato on riuscivano ad accedervi.

La garanzia pubblica è concessa a patto che il tasso applicato dalla banca sia calmierato: il problema è che la rapida risalita dei tassi di mercato rende questa rilevazione superata, dato che già oggi il tetto è fissato all’1,99%, a fronte di un Taeg all’1,8%. È verosimile che presto tra le banche si avvii una selezione delle richieste ben più severa di quanto visto negli ultimi mesi.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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