La tua banca è solida? Ecco i 5 parametri che ci permettono di capirlo

Volete sapere se la vostra banca è solida? Ecco allora alcuni parametri che non dovete assolutamente sottovalutare.

Il crollo dei titoli di Credit Suisse e il clima di incertezze tra banche e mercati finanziarie sta mandando nel panico molti clienti di banche italiane e investitori, che si chiedono: “Ma la mia banca è solida?“. Scopriamo dunque alcuni parametri che ci aiuteranno a capire se la nostra banca sia affidabile o meno.

Ecco i 5 parametri che ci permettono di capire se la tua banca è solida

I parametri per stabilire la solidità di una banca sono stati riportati dal quotidiano il Corriere della Sera e sono stati menzionati da molte testate giornalistiche nazionali.

Prima di tutto è necessario verificare i cosiddetti Total Asset, che non sono altro che gli utenti attivi complessivamente. Per dirla in maniera semplice, più la banca ha clienti, maggiore sarà la sua stabilità.

Un altro parametro da tenere in considerazione è il Cet Ratio I, che come si legge su BorsaeFinanza, è: 

Il rapporto tra il capitale ordinario versato nell’istituto e le attività ponderate per il rischio. 

Stando a quanto ha stabilito la Banca Centrale Europea (BCE), questo indice deve essere superiore all’8%. In questo caso i clienti delle banche italiane possono dormire tranquilli in quanto il valore è nettamente superiore.

Passiamo poi al Total Capital Ratio (Tcr), grazie al quale si è in grado di capire se la banca sia in grado di restituire denaro ai propri clienti attraverso il proprio patrimonio. La BCE, come per il Cet Ratio I, ha stabilito una soglia percentuale minima per questo parametro, che è il 10%. Anche in questo caso, le banche italiane, superano abbondantemente tale soglia.

Tra gli altri parametri vi sono: il Liquid coverage ratio (Lcr) e il Net Stable Funding Ratio (NSFR)

Il primo consiste nell’indice di liquidità della banca. La BCE ha fissato la soglia minima al 100%. Come per i precedenti parametri, le banche italiane risultano essere molto solide se si osserva l’Lcr, che in alcuni casi arriva quasi al 200%.

Il secondo invece, l’NFSR, come si legge in un rapporto di Moody’s Analytics, è: 

Il rapporto tra l’ammontare disponibile di finanziamenti stabili e l’ammontare richiesto di finanziamenti fedeli sull’orizzonte temporale di un anno. 

Nella definizione è inoltre scritto che:

Il regolamento NSFR richiede che il rapporto sia maggiore o uguale al 100 per cento su base continuativa.

A questa definizione si aggiunge quella della BBVA riportata dal quotidiano il Giornale.it, in cui si legge che l’NSFR:

Chiede alle banche di mantenere un profilo di finanziamento stabile in relazione alle loro attività e attività fuori bilancio.

Questo serve a ridurre le probabilità di shock che portano ad aumentano del rischio di bancarotta.

Come per l’LCR la soglia della NSFR è fissata al 100%. Le banche italiane, anche in questo ultimo caso, registrano valori molto più alti del minimo consentito.

Le banche italiane sono solide

Ricapitolando quanto detto, per il momento, i clienti dei gruppi bancari italiani possono stare tranquilli. I parametri osservati, che ci aiutano a capire se una banca è solida, rientrano nelle soglie imposte dalla BCE e quindi i soldi degli italiani sono ancora al sicuro in quanto difficilmente si potrebbe andare incontro ad un crollo finanziario.

Leggi anche: First Citizen compra Silicon Valley Bank, il salvataggio costerà 20 miliardi

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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